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Tag: elezioni

«Basta risse e teatrini, servono onestà e autocritica»: Stefania Pagani (Vola Senigallia) contro la politica del consenso a tutti i costi

«Se la politica locale vuole riconquistare la fiducia dei cittadini, deve uscire dalla logica del consenso a tutti i costi e della rissa permanente». È un’analisi netta quella di Stefania Pagani, capogruppo di Vola Senigallia, intervenuta ai microfoni di Radio Duomo Senigallia per discutere dello scollamento tra politica e cittadini, tema evidenziato dal crescente astensionismo. L’intervista AUDIO, andata in onda nei giorni scorsi sulla frequenza 95.2 FM, è disponibile in questo articolo grazie al lettore multimediale. Articolo in cui vi proponiamo una sintesi degli argomenti trattati.

Secondo Pagani, la politica cittadina è troppo spesso ridotta a «siparietti» e «giochi delle parti» che allontanano l’elettorato. La consigliera non risparmia critiche a entrambi gli schieramenti del consiglio comunale. «C’è una scarsa propensione da entrambe le parti a fare autocritica, prima ancora di rivendicare i meriti», ha affermato Pagani. L’esempio citato è quello di opere pubbliche recenti, come la rotatoria della Penna o la riqualificazione della scuola Marchetti: «Quando un’opera pubblica diventa pretesto di battibecchi propagandistici, si trasforma da occasione di progresso condiviso a un terreno di scontro sterile». La ricetta della capogruppo di VS si basa su tre pilastri: verità, sobrietà e spirito di servizio. «Ammettere che un progetto è stato ereditato non è un segnale di debolezza, ma di onestà», ha sottolineato, definendola «un valore rivoluzionario» fondamentale su cui costruire il progetto politico.

L’esperienza in consiglio: il muro contro muro

Tracciando un bilancio della sua esperienza in consiglio comunale a Senigallia, Stefania Pagani parla di un’esperienza che dovrebbero fare tutti per poter capire come funzionano alcuni meccanismi degli enti pubblici, ma nel complesso «non troppo positiva». «È capitato molto spesso che una proposta venisse rigettata subito solo perché proveniente dall’opposizione, anche quando c’era qualcosa di buono». Un raro esempio di collaborazione positiva, ricorda la consigliera, è stato il progetto della casa di comunità, dove una mozione bipartisan ha stimolato la Regione su una struttura necessaria alla città e alla vallata. Cita invece come occasione persa la sua proposta sulla mobilità sostenibile, con una sorta di incentivo economico per chi va al lavoro in bici, «bocciata con un pretesto».

Le critiche all’amministrazione: turismo, giovani e casa

L’intervista ha toccato diversi temi caldi per la città, sui quali Stefania Pagani ha espresso forti critiche all’attuale amministrazione a guida Olivetti. Sulla gestione del turismo: «L’amministrazione spende molto in eventi, ma non ha una vera progettualità né è riuscita a dare un’identità turistica a Senigallia». Secondo la consigliera, servirebbe più attenzione alla «vacanza a tutto tondo», che significa non solo una pluralità di turismi oltre quello balneare ma anche aspetti marginali che completano l’esperienza: pulizia e decoro urbano, cura del verde, piste ciclabili, trasporto pubblico e parcheggi scambiatori. Poi le politiche giovanili, definite «le grandi assenti» di questa giunta. «È stato fatto poco o pochissimo. Penso ai centri di aggregazione giovanile, chiusi in epoca covid e mai riaperti». Per il futuro auspica una regia comune che coinvolga associazionismo e imprese per «restituire ai giovani i propri spazi». 
Critiche anche per una mancata attenzione all’emergenza abitativa. Pagani denuncia «un’assenza di progettualità nell’edilizia popolare» e un indebolimento del rapporto con l’ERAP (Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica delle Marche). Con la proliferazione di affitti brevi e B&B, la situazione per giovani coppie e categorie fragili è peggiorata. Gli interventi a Marzocca e San Silvestro «non sono sufficienti». Da qui nascono allora le sue proposte, semplici ma utili: ripristinare il tavolo con l’Erap Marche, regolamentare gli affitti turistici magari tramite incentivi per chi mette a disposizione appartamenti per il lungo periodo e sperimentare progetti di social housing guardando anche il lavoro fatto oltre i confini regionali.

Il futuro del centrosinistra e il nodo primarie

Partendo innanzitutto dal passato recente, Stefania Pagani ammette la necessità di un’autocritica anche da parte del centrosinistra: «Probabilmente anche noi abbiamo perso in questi ultimi anni un contatto diretto che avevamo con le persone e con alcune associazioni. Da lì dobbiamo ripartire». E poi guardando alle prossime elezioni amministrative, il suo nome è tra quelli compresi nel “toto-nomi” per le primarie assieme a Dario Romano e Domenico Liso. La capogruppo di Vola Senigallia frena bruscamente: «Di certo non c’è ancora nulla. Per come intendo io l’impegno politico, deve partire prima un progetto comune e un confronto sulla visione della città che comprenda almeno quattro o cinque punti su cui costruire un’alleanza. Ogni altro ragionamento è prematuro». L’obiettivo primario, conclude, è «rafforzare la coesione» della coalizione, per poi decidere se puntare su un candidato unico o passare per le primarie. L’importante è che sia un percorso condiviso e partecipato.

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Radio Duomo Senigallia inBlu, ogni giorno una voce in vista delle elezioni regionali 2025

Ogni giorno, su Radio Duomo Senigallia inBlu (95.200 FM) la striscia quotidiana ‘Venti minuti da Leone’ ospiterà le voci delle candidate e dei candidati al Consiglio regionale delle Marche in uno speciale ‘elezioni regionali’, in vista dell’appuntamento elettorale dei giorni 28 e 29 settembre prossimi.

La trasmissione quotidiana, in onda alle 13.10 e in replica alle 20.00 (sabato, ore 20.00 e domenica, ore 16.50, replica dell’intero ciclo settimanale): nella puntata di oggi, martedì 9 settembre, abbiamo incontrato il candidato Corrado Canafoglia (nella foto), del partito Fratelli d’Italia.

Ecco il file dell’intervista.

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Turismo, unione comuni, elezioni: intervista a tutto campo al sindaco di Senigallia

Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti è intervenuto a Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) per fare il punto della situazione su turismo, disagi legati al clima, unione dei comuni ed elezioni regionali e comunali. L’audio sarà in onda lunedì 4 e martedì 5 agosto (ore 13:10 e ore 20), oltre a una replica domenica 10 (ore 16:50) ma è disponibile anche in questo articolo.

Per quanto riguarda le sfide legate al maltempo che periodicamente mettono in difficoltà la città, Olivetti ha ribadito che quelli che fino a poco tempo fa erano considerati “eventi eccezionali” sono ormai diventati la norma, rendendo necessario un ripensamento dell’intera gestione idraulica senigalliese. Ha spiegato che gli impianti fognari, progettati negli anni ’60 e ’70, non sono più adeguati a gestire la grande quantità d’acqua che cade in brevissimo tempo, come accaduto a Cesano, Cesanella, Saline, Ciarnin e Marzocca. Una soluzione è l’intervento realizzato su via Anita Garibaldi, dove è stata installata una tubazione di dimensioni quasi doppie rispetto a quella precedente. Ma non si potrà rimettere mano a tutta la città e sarà una sfida che impegnerà la collettività anche in futuro.

Il sindaco ha anche parlato di turismo, confermando che i primi dati di giugno sono positivi, pur sottolineando le difficoltà economiche delle famiglie che portano a vacanze più brevi. Olivetti ha sottolineato l’importanza di un turismo “esperienziale” che affianchi l’offerta balneare e valorizzi il patrimonio storico e artistico della città.

Un altro tema caldo è stato il futuro del ponte Garibaldi. A questo proposito, il sindaco ha ribadito di aver incontrato il vice commissario all’emergenza, Babini, che ha assicurato la volontà di procedere con il progetto. Tuttavia, Olivetti ha invitato alla cautela in vista del giudizio pendente presso il TAR a novembre.

Sul fronte politico, Olivetti ha smentito una sua possibile partecipazione alle elezioni regionali, confermando che porterà a termine il suo mandato. Ha anche risposto alle critiche del segretario di Forza Italia, Roberto Paradisi, che aveva chiesto una detassazione e maggiori investimenti per l’impiantistica sportiva.

Parlando dell’Unione dei Comuni, il sindaco ha ribadito la necessità di rafforzarla, risolvendo le problematiche che ne hanno caratterizzato la nascita, su tutte la peculiarità di non avere personale interno.

Ha poi concluso l’intervista esprimendo grande apprezzamento per il percorso di partecipazioneLa città che vogliamo“, promosso dalla Diocesi, smentendo categoricamente le voci di una sua opposizione all’iniziativa.

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La città che vogliamo: il partecipato incontro che dà avvio al percorso promosso dalla Diocesi

Nel prossimo mese di ottobre prenderà il via la seconda edizione de “La città che vogliamo”. Visto il successo di quella del 2020, la Diocesi di Senigallia, tramite l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro e Caritas, ha deciso di riproporre il laboratorio di democrazia partecipativa per promuovere il dialogo costruttivo, la partecipazione responsabile delle cittadine e dei cittadini senigalliesi, in vista delle elezioni amministrative a Senigallia, previste per primavera 2026. Nel frattempo, in vista del percorso vero e proprio che sarà aperto alla cittadinanza, mercoledì 9 luglio scorso, nell’oratorio della parrocchia di Cesanella di Senigallia, si è svolto un incontro rivolto alle associazioni sportive, culturali, di volontariato sociale, di rappresentanza delle categorie economiche e sindacali e delle associazioni e movimenti ecclesiali senigalliesi, nella pronfonda convinzione che siano anche queste preziosi agenti di cambiamento, confrontandosi e realizzando iniziative per il bene di tutti, impegnandosi in servizi e promuovendo valori fondamentali. 

L’incontro è stato introdotto dal Delegato della Pastorale sociale Giovanni Spinozzi e dal Vescovo Franco Manenti, i quali hanno ricordato l’esperienza della Settimana Sociale dei Cattolici di Trieste dal titolo “Al cuore della democrazia”, al termine della quale la Chiesa italiana è stata invitata a farsi portatrice di un rinnovato impegno sociale e politico per tutta la comunità, con lo scopo di coltivare legami, generare amicizia sociale, saper entrare nel conflitto con generosità. La Diocesi di Senigallia ha deciso con coraggio di accogliere questo invito rinnovando il percorso de “La città che vogliamo”.

La serata è continuata con un momento di conoscenza tra le oltre 50 associazioni presenti. A turno, ogni rappresentante ha presentato la propria associazione, descrivendone tre tratti caratteristici. Poi è stato presentato alle associazioni il percorso che si comporrà di 5 incontri aperti, da ottobre 2025 e fino al febbraio 2026.

Si è infine lasciato alle associazioni un piccolo compito per casa, da svolgere prima dell’inizio vero e proprio del percorso dove non ci saranno più rappresentanti ma ognuno parteciperà in veste di singolo cittadina e cittadino: “Cosa proporreste per Senigallia partendo dalla vostra esperienza associativa?“, questa la domanda che vuole sollecitare idee una città più inclusiva e giusta.

Il confronto è stato piacevolmente accompagnato dal cibo e dalle bevande preparati dal gruppo SE.PO.FA – Servizio di tempo libero e vita Indipendente – promosso e gestito dalla cooperativa sociale ‘Casa della gioventù’ (nella fotografia sotto).

“La città che vogliamo” è iniziata nel migliore dei modi. L’entusiasmo e le aspettative per questo percorso sono tante. Qualora ci fossero associazioni che volessero dare il loro contributo pur non avendo partecipato all’incontro, basta scrivere all’indirizzo: lacittachevogliamo.senigallia@gmail.com.

Diocesi di Senigallia
Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro

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Azione Senigallia si struttura in vista delle elezioni regionali e comunali

Alle elezioni regionali del prossimo settembre nelle Marche non comparirà né nella coalizione di centrodestra né in quella di centrosinistra il logo di Azione, anche se la libertà di manovra concessa dal nazionale ha poi visto propendere il direttivo regionale verso Acquaroli. Lo conferma Maurizio Perini, commissario senigalliese e vallivo del partito di Carlo Calenda, che traccia ai microfoni di Radio Duomo Senigallia un bilancio della politica regionale e di quella comunale in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. L’intervista sarà in onda lunedì 7 e martedì 8 luglio alle ore 13:10 e alle ore 20, con un’ulteriore replica domenica 13 alle ore 16:50, sempre su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM). In alternativa, a fianco al testo c’è il lettore multimediale per ascoltare l’audio.

L’obiettivo principale dell’incarico di Perini è quello di strutturare il partito a Senigallia e nella valle Misa-Nevola, dotandolo di referenti, rappresentanti e, soprattutto, di una solida base di iscritti. Base che non potrà vedere il simbolo in nessuna delle due coalizioni dopo i colloqui del segretario Carlo Calenda con i due candidati governatori marchigiani, Francesco Acquaroli (presidente regionale uscente, FdI) e Matteo Ricci (Pd). E questo per la mancanza di un riscontro immediato e diretto sulle richieste programmatiche avanzate da Azione.

Tra i temi programmatici Azione, Perini ha citato la questione dei rifiuti in cui l’aspetto ambientale ha preso in molti casi il sopravvento per motivi di principio senza una vera disamina tecnica. Come nel caso del termovalorizzatore, ultima spiaggia per ridurre i rifiuti e abbassare i costi della tari. «Sentiamo parlare da anni di una diminuzione dei costi con la raccolta differenziata, ma ai cittadini senigalliesi risulta che sia scesa? No, la risposta è ovvia» ha incalzato Perini, sottolineando l’urgenza di trovare soluzioni efficaci.

Altri temi che sono al centro del dibattito sono la sanità e la ricostruzione post alluvione 2022, criticità che affliggono il territorio da tempo senza una vera svolta in questi ultimi anni, nonostante le promesse. «Altre regioni ci stanno letteralmente mangiando vivi» ha ammonito, riferendosi alla crescente mobilità passiva, cioè al fatto che molti marchigiani vadano in altre regioni a curarsi. Ha criticato l’immobilismo su progetti cruciali come le Case di Comunità. Sulla perdurante carenza di personale: «Non è la struttura che cura, ma medici, paramedici, infermieri e oss», sottolineando la necessità di un’importante campagna di assunzioni per non lasciare vuoti i nuovi palazzi che si andranno a realizzare come a Senigallia.

Riguardo alla ricostruzione post-alluvione, Perini ha ribadito la sua posizione sul ponte Garibaldi, auspicando una struttura che sia più consona al contesto. E questo non tanto per questioni estetiche ma per non impattare troppo per esempio sulla viabilità. Sul PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) e le opere di mitigazione del rischio, Perini ha evidenziato come le vasche di espansione, pur importanti per l’evacuazione, non evitino future esondazioni. «Servono per dare più tempo alla protezione civile ma il rischio esiste ancora» ha ammonito.

Sui servizi, Azione punta sulle sinergie tra comuni ed enti, quindi con la soluzione dell’unione dei comuni a gestire non solo il welfare e i servizi sociali ma anche della stessa protezione civile. In sintesi l’ottica dev’essere di vallata. Nella città di Senigallia tanto si può ancora fare per quanto riguarda la gestione turistica (si pensi al turismo religioso di fatto mai realmente considerato una risorsa) e degli eventi.

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Referendum ed elezioni: la riorganizzazione del MoVimento 5 Stelle nelle valli Misa e Nevola

Dai cinque referendum (con appello al voto e 5 sì) alle elezioni regionali e comunali, dalle questioni economiche ai problemi legati all’alluvione fino alla riorganizzazione del MoVimento 5 Stelle nella vallata Misa e Nevola e sulla costa da Senigallia a Falconara. E’ un’intervista a tutto campo quella che abbiamo realizzato a Gabriele Gigli, referente del gruppo territoriale Valmisa del M5S. L’intervista è andata in onda mercoledì 4 e giovedì 5 giugno alle ore 13:10 e alle ore 20, ma non lo sarà domenica, nel consueto appuntamento con le repliche delle tre interviste settimanali, per l’ovvio silenzio stampa dato il voto di domenica 8 e lunedì 9 per i cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza. Ma l’audio ve lo proponiamo anche qui grazie al lettore multimediale che accompagna questo articolo.

Il ritorno sulla scena locale del MoVimento 5 Stelle

Gigli ha sottolineato la profonda trasformazione che il MoVimento – in costante evoluzione – ha affrontato in questo periodo, non rimanendo “pietrificato” ma adattandosi alle sfide attuali. Questa riorganizzazione ha portato il MoVimento a non partecipare a tutte le elezioni, ma a scegliere di farlo quando il suo contributo può essere realmente utile alla cittadinanza. La riorganizzazione ha portato a un gruppo territoriale, quello della Valmisa, che comprende i comuni di Senigallia, Montemarciano, Chiaravalle, Falconara, Trecastelli, Ostra, Corinaldo e Monte San Vito.

Temi centrali per il MoVimento 5 Stelle

Il gruppo territoriale Valmisa si sta concentrando su temi “storici” per il MoVimento 5 Stelle, dall’ambiente all’alluvione, dalla sicurezza del territorio alle problematiche sociali, dal lavoro alla questione abitativa, fino ai servizi (come la sanità). L’obiettivo è portare la voce dei cittadini all’interno delle istituzioni, con circa 60 attivisti impegnati in prima linea in rappresentanza di centinaia e centinaia di elettori che chiedono soluzioni concrete sui focus annunciati.

Gabriele Gigli
Gabriele Gigli, referente del gruppo territoriale Valmisa del Movimento 5 Stelle

Elezioni regionali e comunali: il “campo largo” a Senigallia e Valmisa

Il MoVimento 5 Stelle sta guardando al modello delle coalizioni di “campo largo” che recentemente hanno avuto successo in città come Genova e Ravenna. L’obiettivo non è vincere contro qualcuno, ma condividere un programma con altre forze politiche per il bene della città. Esistono già convergenze programmatiche per esempio con “Dipende da Noi” a livello regionale, pur mantenendo le proprie specificità. Ma il percorso di avvicinamento e di costruzione programmatica è già avviato anche per Senigallia, in vista delle elezioni della primavera 2026, con tutte le forze politiche progressiste, anche se tutti guardano con interesse al dialogo con il Partito Democratico.

L’appello al voto sui referendum

Non poteva mancare uno spazio ai referendum dell’8 e 9 giugno. Il referente del gruppo Valmisa ha lanciato un forte appello al voto, quindi contro la scelta di chi si astiene o, peggio, di chi va al seggio senza ritirare la scheda. Gabriele Gigli ha sottolineato l’importanza del referendum come uno dei pochi strumenti di democrazia diretta incisiva a disposizione dei cittadini e ha invitato a votare “sì” per reintrodurre maggiori tutele nel mondo del lavoro e affrontare le problematiche legate alla precarietà. A livello nazionale il MoVimento 5 Stelle lascia libertà di coscienza sul quesito relativo alla cittadinanza.

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Senigallia, verso le elezioni: centrodestra in affanno su sanità, tasse, sport e ponte Garibaldi

Roberto Paradisi, segretario di Forza Italia a Senigallia, non le manda certo a dire. Ai nostri microfroni traccia un bilancio della politica cittadina e regionale in vista degli appuntamenti elettorali del prossimo autunno 2025 per le regionali e della primavera 2026 per le comunali. Bilancio in cui non risparmia elogi né critiche, soprattutto su alcuni temi di fondamentale importanza per la cittadinanza, come la sanità pubblica e il progetto del nuovo ponte Garibaldi. Ma segnali chiari al centrodestra senigalliese arrivano anche su economia, tasse, sport e cultura. Questo breve testo è accompagnato da un lettore multimediale per riascoltarsi l’audio dell’intervista a Paradisi, andata in onda nei giorni scorsi su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM).

Uno dei temi su cui la posizione di Paradisi è in contrasto con quella della struttura commissariale (e quindi anche con l’amministrazione Olivetti che l’ha avallata) è il progetto per la ricostruzione di ponte Garibaldi. Tema caldo a Senigallia, che sta tenendo banco da mesi, su cui gli animi non accennano a calmarsi. Paradisi lo definisce una «oscenità» che «sventrerà il prospetto architettonico neoclassico» di Senigallia. «Quel ponte Senigallia non lo vuole», ha affermato con decisione all’assessore regionale Aguzzi, facendo eco alle quasi 10 mila firme di cittadini contrari raccolte da alcune associazioni di Senigallia. Nonostante la volontà politica espressa dal commissario Babini, Paradisi si chiede: «Ma si può veramente lasciare che un ponte in una città con un contesto neoclassico sia progettato da un tecnico dell’Anas?».

Altro fronte di battaglia è la sanità. Paradisi riconosce gli sforzi della giunta Acquaroli, ma denuncia la situazione insostenibile per le liste di attesa e soprattutto la «carenza incredibile di medici», soprattutto al pronto soccorso. «Non si può tenere due medici in pronto soccorso a fronte di una richiesta altissima», afferma. Critica inoltre il ritardo nell’attivazione dell’ospedale e della casa di comunità, finalmente previsti anche a Senigallia dopo un’iniziale dimenticanza, ma di cui si attende ancora la realizzazione concreta.

Non mancano le critiche all’amministrazione Olivetti sui temi di sua competenza. Paradisi chiede la revoca delle deleghe a Liverani e Pizzi, il primo per la nota vicenda giudiziaria; e accusando il secondo di aver «penalizzato lo sport in modo pesantissimo». In particolare, contesta l’aumento delle tariffe per le attività sportive, definendo «gravi» alcune dichiarazioni dell’assessore e vicesindaco “nato” con la lista La Civica e ora in forza a Fratelli d’Italia per questioni di equilibri interni alla maggioranza.

Sull’economia, Paradisi contesta come non sia stato osservato sinora quanto annunciato nel programma elettorale. Chiede una revisione delle tasse, in particolare dell’addizionale IRPEF, e l’innalzamento della “no tax area”. «Non è stata abbassata di un solo centesimo nessuna tassa», sottolinea.

Paradisi conclude ribadendo che la priorità di Forza Italia è certamente il centrodestra, ma lancia un avvertimento: «Se le altre forze del centrodestra a livello locale non ci ascoltano, ci snobbano o addirittura ci vogliono isolare, noi ne prenderemo atto e ci guarderemo intorno». Un segnale chiaro, che potrebbe ridisegnare gli equilibri politici, almeno a Senigallia.

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Elezioni provinciali ad Ancona: ribaltone a metà del centrodestra o centrosinistra che tiene?

Cambia o non cambia la Provincia di Ancona a livello politico? Le ultime elezioni di secondo grado del Consiglio Provinciale, che si sono svolte la scorsa domenica 29 settembre 2024, hanno visto la partecipazione di 552 elettori (sindaci e consiglieri comunali) pari all’83% degli aventi diritto. Che hanno prodotto un fondamentale pari e patta o quasi: sei consiglieri vanno al centrosinistra che mantiene la presidenza per altri due anni, e sei vanno al centrodestra pur in presenza di un maggior numero di voti ponderati: 42.245 per il cdx contro i 41.655 del csx. 

Gli eletti

(da convalidare al primo consiglio utile).

Il sistema proporzionale ha garantito per il momento il mantenimento più o meno dello “status quo”, con la lista “Unione Democratica” che risulta ancora alla guida dell’ente dorico e del consiglio provinciale grazie alla presidenza (dal 2021) di Daniele Carnevali, sindaco di Polverigi, e ai sei consiglieri neo eletti, che sono (in ordine di preferenze ponderate): Giovanni Balducci (presidente del consiglio comunale di Fabriano); Pieramelio Baldelli (consigliere di Serra de’ Conti); Maria Francesca Verdolini (consigliera di Osimo); Filippo Bartolucci (consigliere a Jesi); Roberto Ascani (sindaco di Castelfidardo) ed Eliana Flamini (consigliera a Osimo).

Dai dati resi noti dall’ufficio elettorale della Provincia di Ancona sono eletti per la lista “Ancona Provincia di tutti”: Giorgia Fiorentini (consigliera comunale a Falconara Marittima); Tiziano Consoli (sindaco di Maiolati Spontini); Ivana Ballante (consigliera di Filottrano); Silvano Simonetti (sindaco di Serra de’ Conti); Riccardo Strano (consigliere di Ancona) e Graziano Stacchiotti (consigliere di Agugliano).

Le reazioni

Molteplici e variegati i commenti delle controparti politiche. Il Partito Democratico festeggia per il mancato ribaltone auspicato dal centrodestra: «Come centro-sinistra manteniamo la maggioranza in 3 province su 5: Ancona, Pesaro Urbino e Ascoli – scrive la segretaria regionale Chantal Bomprezzi – Acquaroli e la destra la smettano di essere ossessionati dai posti di potere e pensino a mantenere le promesse fatte ai marchigiani. Noi stiamo cucinando l’alternativa e non ci fermeremo».

Carlo Ciccioli, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, parla di «centrodestra che avanza e si fortifica in tutte le Province delle Marche, in particolare ad Ancona e Pesaro Urbino. In entrambi i casi si può parlare di una vittoria differita. Tra due anni, infatti, contiamo ragionevolmente di strappare, in entrambe, la guida della presidenza. Non è avvenuto già in questa tornata elettorale ma lo faremo tra due anni. Il nuovo consiglio provinciale sarà costituito da 6 consiglieri per ciascuna delle due coalizioni, quando il precedente era 9 a 3 per il centrosinistra. Anche in questo caso, il distacco di voti ponderati tra le liste consente di guardare con grande fiducia per una vittoria tra due anni».

Il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fede: «Il clima è sicuramente negativo – afferma – perché il consenso della destra è cresciuta nei consigli, ma come coordinatore del M5S esprimo soddisfazione per chi ce l’ha fatta. Dove c’è coordinamento e numeri sufficienti, si arriva ad eleggere consiglieri per lavorare al bene comune. Dove prevalgono i vecchi correntismi di destra o di sinistra, rimangono i problemi generati da chi si candida per supportare posizioni personali e non i territori provinciali tutti».

QUI il verbale delle operazioni dell’ufficio elettorale

QUI tutti i curricula dei candidati

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Amministrative nel territorio diocesano senigalliese: i risultati negli undici comuni

Serra de’ Conti
Silvano Simonetti è il nuovo sindaco di Serra de’ Conti. Il candidato della lista civica “Serra per Simonetti”, area di centro destra, ha vinto le elezioni con il 56,66% dei consensi, pari a 1.008 voti. Si ferma al 43,34%, pari a 771 voti, Pieramelio Baldelli, vice sindaco uscente, con “Progetto Democratico.

Arcevia
Marisa Abbondanzieri è stata eletta sindaco di Arcevia. Ha superato il doppio quorum –  40% dei votanti e 50%+1 dei voti validi. La sua lista “Comunità Insieme” ha ottenuto 1.764.

Barbara
Massimo Chiù è il nuovo sindaco di Barbara. Era l’unico candidato e ha superato il doppio quorum: quello del 40% dei votanti e quello del 50%+1 dei voti validi.

Castelleone di Suasa
Carlo Manfredi è riconfermato sindaco di Castelleone di Suasa per il secondo mandato. Ha vinto con il 69,48% dei consensi, pari a 667 voti. Si ferma al 30,52% – 293 voti lo sfidante Giovanni Biagetti.

Trecastelli
Marco Sebastianelli
a sindaco di Trecastelli per un secondo mandato, grazie a 3.060 preferenze valide su 3.459 schede votate. Insieme a Sebastianelli, sono anche eletti in Consiglio Comunale i 12 componenti della lista “Trecastelli Passione Comune”.

Montesanvito
Thomas Cillo il nuovo sindaco a Monte San Vito. Ha ottenuto 67,7% dei voti e si è recato alle urne il 64,8% dei cittadini. Il Sindaco uscente era alla guida della lista Monte San Vito Cambia e ha ottenuto 2.484 voti pari al 67,68%. Mirco Anselmi, alla guida di un’altra lista civica, votato da 1.186 persone, il 32,32%.

Ostra
Federica Fanesi è stata confermata sindaco di Ostra. Con la sua lista ha ottenuto 2.215 voti, pari al 69,2%, che garantiscono a “Progetto Ostra 2.0” 8 seggi in Consiglio Comunale; Enzo Avaltroni e “Impegno per Ostra” si sono fermati a 985 preferenze, il 30,8% del totale, ottenendo 4 seggi in Consiglio.

Montemarciano
Maurizio Grilli è il nuovo sindaco di Montemarciano.La sua lista ha raccolto 2.895 voti, pari al 65,56% delle preferenze, contro i 1.521 voti (34,44%) di Monica Magnini di “Montemarciano Democrazia e Solidarietà”, assessora uscente a salute, servizi sociali, sport e partecipazione.

Belvedere Ostrense
Sara Ubertini è stata confermata dalle urne di questa tornata elettorale 2024. La lista “Liberamente Belvedere” a sostegno della prima cittadina ha infatti raccolto 507 voti pari al 40,56% delle preferenze, sbaragliando altre due liste, tra cui quella del suo braccio destro Baldi.

Monte Porzio
Monte Porzio ha scelto il suo nuovo sindaco: è Marco Moscatelli, che con la lista ‘Insieme per il Futuro’ ha ottenuto 919 voti, pari al 62,60% del totale. Lo sfidante Bruno Sebastianelli con la lista ‘Nuova Identità Comune’ si è invece fermato a 549 voti, pari al 37,40%.

Europee nei comuni della diocesi: Fratelli d’Italia è in testa; a Senigallia, Serra e Chiaravalle il PD.

Chiuse le operazioni di spoglio relative alle elezioni per il Parlamento nei 43 seggi del Comune di Senigallia il risultato è questo: il Partito Democratico è al 31,99%; Fratelli d’Italia ha ottenuto il 27,50%. Seguono il Movimento 5 Stelle con il 9,80%, Alleanza Verdi Sinistra all’8,37%, Lega al 5,67%, Forza Italia al 4,87%. Non raggiungono la soglia del 4% dei, confermando il dato nazionale e senza rappresentanti al Parlamento Europeo, Stati Uniti d’Europa, al 3,72%, Azione al 3,37%, Pace Terra Dignità al 2,98%. Risultati sotto il punto percentuale per Democrazia Sovrana Popolare (0,75%), Libertà (0,69%) e Alternativa Popolare (0,29%).

Nei comuni del territorio diocesano, impegnati anche nelle consultazioni amministrative, Fratelli d’Italia risulta il primo partito a Castelleone, Trecastelli, Montemarciano, Ostra, Belvedere Ostrense, Barbara, Arcevia, Monte Porzio e Monte San Vito. Tra i comuni non impegnati nelle elezioni comunali, a Corinaldo, Ostra Vetere, Mondolfo e Morro d’Alba Fratelli d’Italia è il primo partito, mentre a Serra de’ Conti e Chiaravalle è il Partito democratico ad essere in testa.

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Dieci comuni della diocesi di Senigallia chiamati alle urne per eleggere sindaci e consigli comunali

Si vota: dalle istituzioni più vicine a quella più lontana. Nelle Marche sono 148 i comuni impegnati ad eleggere il nuovo sindaco, e contemporaneamente tutti i comuni saranno impegnati per il rinnovo del livello di rappresentatività comunitaria, quello del Parlamento europeo. I seggi saranno aperti sabato 8 giugno dalle 14 alle 23 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Lo spoglio delle comunali avrà inizio dalle 14 di lunedì 10 giugno, mentre un eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno, con spoglio in programma sempre lunedì 24 subito dopo la chiusura delle urne. Dal 2024, inoltre, è possibile votare un sindaco per il terzo mandato consecutivo, per i comuni con meno di 15mila abitanti. Per le elezioni europee lo spoglio è previsto a partire dalle 23.00, subito dopo la chiusura delle urne.

Nella provincia di Ancona solo Osimo è il comune con oltre 15mila abitanti chiamato alle urne per le amministrative. Gli altri comuni sono (di cui 10nel territorio diocesano): Agugliano; Arcevia; Barbara; Belvedere Ostrense; Camerata Picena; Castelbellino; Castelleone di Suasa; Castelplanio; Filottrano; Genga; Mergo; Monsano; Monte Roberto; Monte san Vito; Montecarotto; Montemarciano; Monteporzio; Numana; Ostra; Poggio san Marcello; Polverigi; San Marcello; San Paolo di Jesi; Sassoferrato; Serra de’ Conti; Serra san Quirico; Sirolo; Staffolo; Trecastelli.

a cura di L.M.

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Elezioni amministrative 2024, il sindaco di Castelleone di Suasa Manfredi al lavoro per la rielezione

La piazza a Castelleone di Suasa
La piazza a Castelleone di Suasa

Tra i comuni al voto per le elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno 2024 c’è anche Castelleone di Suasa (1.557 abitanti secondo le rilevazioni 2023 dell’Istat). Il sindaco Carlo Manfredi ha dato disponibilità per un terzo mandato e così è nata l’intervista per il programma radiofonico che Radio Duomo Senigallia e La Voce Misena hanno avviato, “Venti minuti da Leone”.

Su cosa state lavorando in questo momento?
Stiamo lavorando con la squadra, dopo le conferme, per coinvolgere il maggior numero possibile. Servono persone che lavorino al fianco dell’amministrazione comunale non solo per far parte della squadra ma anche per riavviare un’attività di coinvolgimento della popolazione che si è fermato durante il periodo covid.

Su cosa puntate con questa ricandidatura?
Vorremmo proseguire ciò che abbiamo fatto, crediamo di buono, nel corso di questi dieci anni. Dieci anni sono tanti, gli ultimi soprattutto per pandemia e alluvione. Ma ciò che mi spinge è portare avanti i progetti rimasti in cantiere.

Quali cantieri?
Abbiamo ottenuto un finanziamento dal Gal Colli Esini per un centro studi su Suasa con annesso ostello perché ospitiamo gli studiosi e i collaboratori delle università che operano nella campagna di scavo sulla città romana di Suasa. Poi a breve partirà il rifacimento del centro sportivo polivalente Rossetti con la pista di pattinaggio e il campo da tennis e calcetto in erba sintetica; poi il camminamento tra la provinciale e il centro storico per abbattere le barriere architettoniche, e il tema sarà poi al centro di altri lavori nell’ambito di Iter Suasanum. Inoltre ci sarà la riapertura della strada di Farneto bassa danneggiata dall’alluvione: ci siamo proposti noi come soggetto attuatore per accelerare i lavori iniziati da Anas. Infine l’efficientamento energetico del palasport che ha visto anche un importante lavoro con un mutuo per la messa a norma a livello antisismico.

Tanti interventi ma possono essere agevolati da una riconferma della squadra di governo?
Secondo noi sì e speriamo di avere la fiducia dei cittadini. Già hanno visto l’impegno nostro soprattutto sulla scuola, come l’iniziativa per mantenere la classe prima elementare sul territorio o i lavori per risolvere i problemi con l’edificio della secondaria che è del 1985; e poi sui servizi ai cittadini, con contributi alle attività e alle famiglie. E anche la nuova struttura polivalente va proprio in questo senso.

Quali problematiche affrontano i piccoli comuni per evitare lo spopolamento delle aree interne?
Abbiamo perso uno sportello bancario ma ne abbiamo ottenuto un altro e l’ufficio postale, a cui abbiamo affidato la tesoreria, è stato rinnovato col progetto “Polis”. Abbiamo poi una farmacia, un centro prelievi settimanale e poi tutta una serie di negozi di prima necessità, forno, macello, frutta e verdura, una sanitaria, attività che sono comunque in forte difficoltà perché non riescono a competere con la grande distribuzione. Ma in realtà sono un servizio che forse non viene riconosciuto adeguatamente: quando non c’è più ci se ne accorge del servizio perso, sono una ricchezza per il territorio. Alle imprese abbiamo ridotto di sei mesi la tari, incentiviamo l’assunzione di persone con dei contributi, organizziamo eventi per far partecipare le persone. Per le famiglie che prendono la residenza a Castelleone offriamo un contributo economico, un segnale di vicinanza per chi rimane nel territorio.

Facciamo chiarezza sulla discarica: perché è calata la compartecipazione del Comune di Castelleone di Suasa?
Quando è nata veniamo accusati di aver votato contro la realizzazione ma così non era. Perché c’era poca informazione alla popolazione. Inizialmente era al 50% con Corinaldo ma noi non potevamo sopportare tale quota e siamo scesi al 40%. Non è stato sufficiente e ora siamo al 30%. Nel 2017 eravamo in fortissime difficoltà: la discarica doveva aprire ma è slittato di qualche mese ma noi abbiamo iniziato a pagare le rate dei mutui senza avere entrate dalla discarica. Abbiamo chiuso il bilancio con un debito di 150 mila euro, ma se avessimo mantenuto quelle quote di partecipazione, avremmo avuto il fallimento del Comune. Quindi è stata una scelta oculata per mantenere gli equilibri di bilancio. Porta utili alla collettività perché possiamo avere servizi e mantenere per esempio l’imu all’8 per mille, tra le più basse in regione.

E sul fronte sicurezza? Aumentano i furti in abitazione nella vallata: quali soluzioni?
Partecipiamo ai bandi per l’installazione delle videocamere di sorveglianza e quest’anno abbiamo anche aumentato la compartecipazione del Comune per poter ottenere il finanziamento. Poi siamo in contatto quotidiano con le forze dell’ordine per segnalare le situazioni più strane o sospette. E poi organizziamo incontri per informare la popolazione, che è la chiave per risolvere alcuni disagi.

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