Skip to main content

Tag: energia

Comunità energetiche rinnovabili, a che punto è il progetto della Diocesi di Senigallia?

Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono sempre più diffuse nei comuni del territorio diocesano. L’esempio di Serra de’ Conti, di cui abbiamo spiegato stato dell’arte e finalità in un recente articolo, e che trovate nella prima parte del file audio allegato, racconta di un territorio in fermento nella direzione della sostenibilità ambientale e dell’efficientamento energetico. Ma un altro attore si muove in questa direttrice: la Diocesi di Senigallia. Parliamo di CER con il professor Roberto Fazioli: il docente di economia della sostenibilità e della transizione energetica presso l’Università degli Studi di Ferrara, esperto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica MASE, ci ha dato alcune spiegazioni di tipo tecnico per comprendere meglio cosa siano le comunità energetiche rinnovabili. Con l’ingegner Giovanni Ciriachi, presidente della fondazione diocesana “Fratello Sole” che ha già avviato alcuni investimenti nell’ambito locale, avremo altri dettagli sul progetto e sulle finalità sociali e solidali. L’audio, in onda nei giorni scorsi, è disponibile in questo articolo grazie al lettore multimediale.

Cosa sono le CER?

Cer è l’acronimo di comunità energetiche rinnovabili, organismi diciamo a metà strada tra il settore economico e quello ambientale: aggregano produttori e consumatori di energia rinnovabile con l’obiettivo di ottimizzare i consumi, limitare l’impatto ambientale e, non da ultimo, perseguire un fine sociale, come il contrasto alla povertà energetica e il sostegno a progetti di giustizia sociale.

I vantaggi

Roberto Fazioli ha chiarito i meccanismi e i vantaggi delle CER. L’idea di fondo è «minimizzare il prelievo di energia da fuori» attraverso l’autoconsumo. «Più una comunità è virtuosa nel consumare l’energia prodotta localmente, maggiore sarà l’incentivo statale». I benefici sono ambientali, con la riduzione delle perdite di rete e l’incentivo all’installazione di rinnovabili; ma anche di tipo economico e sociale: l’incentivo può essere usato per «attività di contrasto alla povertà energetica, valorizzazione del territorio, politiche di sensibilizzazione sull’ambiente». Chi aderisce riceve un incentivo, pur rimanendo libero negli approvvigionamenti, con un maggiore vantaggio per chi consuma e produce (prosumer). Anche la piccola impresa può partecipare, sia come produttore che come consumatore, beneficiando di incentivi (anche da PNRR e Repower EU) e creando un filone di attività costante nel tempo.

La fondazione Fratello Sole

Giovanni Ciriachi
Giovanni Ciriachi

La fondazione Fratello Sole, costituita dalla Diocesi di Senigallia, è l’ente giuridico già operativo che gestirà le diverse configurazioni di CER nel territorio diocesano. L’ingegnere Giovanni Ciriachi, presidente dell’ente, ha illustrato lo stato di avanzamento: la prima configurazione sotto la cabina primaria di Marina e Marzocca, con impianti che producono da luglio 2025, è stata registrata al GSE ad agosto ’25 e attende la validazione ufficiale. A breve sarà attivata anche la configurazione di Senigallia, che include l’impianto della parrocchia di Cristo Redentore e l’impianto più grande dell’azienda agricola della fondazione Opera Pia. A seguire sarà attivata la configurazione di Chiaravalle.

Il fine sociale e solidale

Il modello di Fratello Sole ha una forte impronta sociale: possono aderire soci produttori (con impianti sotto 1 Megawatt e allacciati dopo luglio 2024) e consumatori. Per i consumatori domestici (sotto i 20 kW), l’adesione è gratuita, ma non è previsto un vantaggio economico diretto in bolletta; il ricavato generato dal loro consumo, come ha spiegato Ciriachi, verrà destinato a un fine sociale comunitario scelto dai membri della comunità, in linea con l’ispirazione diocesana. In particolare, il 50% dell’incentivo statale è destinato ai produttori senza i quali la comunità non esisterebbe, mentre il restante 50% andrà a progetti comunitari, gestiti in collaborazione con la Caritas.

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

Serra de’ Conti, in dirittura d’arrivo la comunità energetica rinnovabile (CER)

Le comunità energetiche rinnovabili (CER) non sono più un futuro lontano, ma una concreta realtà in rapida espansione anche a Serra de’ Conti. Tra i progetti che stanno nascendo nel campo della sostenibilità ambientale, dell‘efficientamento energetico e della solidarietà, c’è proprio quello che mira a raggiungere la maggior parte dei cittadini e delle aziende della zona urbanizzata serrana. Le informazioni ci arrivano dal sindaco Silvano Simonetti.

CER in dirittura d’arrivo

Il Comune di Serra de’ Conti è alle prese con la fase conclusiva per la costituzione della propria CER. «La costituzione è in dirittura d’arrivo, con statuto e atto costitutivo già registrati» ha affermato il primo cittadino. Il quale ha anche sottolineato come l’iniziativa fosse già prevista nel programma elettorale.

Il nodo delle cabine

Un elemento chiave del progetto è l’interoperabilità tra le due cabine primarie presenti sul territorio, pensata per raggiungere la maggior parte dei cittadini e delle aziende della zona urbanizzata, superando i limiti di adesione legati alla singola cabina.

Silvano Simonetti
Silvano Simonetti

Benefici condivisi

Dal punto di vista economico, l’amministrazione comunale ha deciso di dividere a metà i vantaggi generati dalla CER con gli aderenti, siano essi cittadini o imprese. «Chi aderisce deve avere il suo tornaconto», spiega il sindaco.
Ma la stessa comunità serrana ne ricaverà dei benefici: i proventi potranno essere destinati anche alla povertà energetica o a opere sociali. Un primo passo concreto sarà la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 100 kW sulla copertura del cimitero, che sarà collegato alla comunità energetica serrana.

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono? Come si muovono comune e diocesi di Senigallia?

Il comune di Senigallia si fa promotore attivo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (le cd CER). Lo fa aprendo uno sportello per tutti i cittadini e tutte le imprese che potrebbero essere interessate ad aderirvi ma anche con una serie di incontri sul territorio proprio per fare comprendere i vantaggi della produzione e dell’autoconsumo di energia elettrica sul fronte ambientale, sociale ed economico. Questo è l’argomento di questa puntata di “Venti minuti da Leone”, la cui seconda parte sarà dedicata invece ai passi in avanti fatti dalla diocesi di Senigallia che pure ha lanciato una fondazione, la “Fratello Sole” con cui poter avviare alcune comunità energetiche su tutto il territorio diocesano. Le interviste di questo servizio realizzato per Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) saranno in onda mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre, alle ore 13:10 e alle ore 20, oltre a una replica domenica 8 a partire dalle 16:50 (la seconda di tre interviste audio di fila). L’audio integrale è comunque disponibile in questo articolo assieme a un estratto testuale con i momenti salienti.

All’assessora all’ambiente Elena Campagnolo chiediamo quale sarà il ruolo del comune nella promozione delle comunità energetiche rinnovabili.
Noi saremo sicuramente i promotori di questa nuova iniziativa per quanto riguarda il comune di Senigallia. Ci proporremo sia all’interno delle varie comunità energetiche che sorgeranno nel nostro comune, ovviamente come proprietari di POD, sia per dare un ordine, per regolamentarle all’interno del territorio nostro comunale. Promotore ma anche garante, ovviamente sarà molto più semplice anche per i nostri cittadini potersi in qualche modo fidare del comune stesso di provenienza piuttosto che magari di vari promotori che si aggirano nel territorio e che sicuramente fanno il loro lavoro nel modo più corretto possibile, però il comune è sempre una fonte penso affidabile.

Quale vantaggio per le casse comunali? 
Da un punto di vista ambientale è chiaro che c’è un vantaggio ovviamente di sostenibilità che ci rende orgogliosi anche di questo progetto, poi per quanto riguarda il comune sicuramente il fatto che ci siano delle comunità che si formano, ci aiutano ad andare in autoproduzione energetica come già ci succede per alcuni edifici comunali, come possono essere le scuole, e arrivare ad un autoconsumo e quindi a un consumo zero, ovviamente, di energia fa sì che ci sia anche un risparmio da un punto di vista proprio economico anche per le casse del comune.

Che iniziative per facilitare questa comunità energetica?
Già da gennaio avremo degli incontri ovviamente sia con la popolazione e avremo un incontro lancio dove avremo la presenza anche dell’assessore regionale Antonini e di qualche rappresentante del GSE che ci aiuterà a comprendere meglio questa tematica così importante. Dopodiché noi nel frattempo stiamo già parlando con diversi produttori che in qualche modo ci dovrebbero aiutare a fare degli investimenti per far sì che magari ci possano essere delle prime comunità energetiche.

Ma che cos’è una comunità energetica rinnovabile? Quali sono i suoi criteri per potervi aderire? Quali sono soprattutto i suoi vantaggi che poi si possono riversare sui cittadini e sulle imprese? Abbiamo fatto queste domande al professor Roberto Fazioli che è docente di economia della sostenibilità ed economia della transizione energetica presso l’Università degli Studi di Ferrara ma è anche esperto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, MASE, nonché referente per i progetti del PNRR e del Repower Eu.
Il Comune di Senigallia ha avviato questo portale di supporto al territorio e ai cittadini e alle imprese per prendere in esame la possibilità di costituire comunità energetiche rinnovabili che possono portare beneficio al territorio e a tutti gli utenti e produttori di energia evidentemente con un’iniziativa che parte dall’assunto di dare l’esempio quindi il Comune di Senigallia costituirà presto una prima piccola comunità energetica alla quale potranno aderire tutti in modo non discriminato e in modo positivo per tutti, per l’ambiente e per i cittadini, oltre che per le imprese. 

Come funziona una comunità energetica? Posso entrare se produco o anche solo se consumo energia?
Dentro una comunità energetica possono afferire chi consume energia, chi produce energia in quel territorio e chi fa entrambe le cose che si chiama prosumer cioè chi la produce e la consuma. L’idea di fondo è quella di minimizzare il prelievo di energia da fuori quindi quanto più si è autonomi nella produzione e il consumo di energia e tanto più importante sarà l’incentivo che per 20 anni ricadrà sulla comunità energetica, che potrà utilizzare in parte questo incentivo per attività di contrasto alla povertà energetica, valorizzazione del territorio, politiche di sensibilizzazione sull’ambiente efficientemente energetico ovvero tutte quelle azioni concrete di messa a terra delle politiche di sostenibilità perché altrimenti sono solo parole spese al vento. 

Quali sono le modalità operative per entrare a far parte di questa iniziativa lanciata dal comune? L’abbiamo chiesto all’ingegnera Dora De Mutiis che è la responsabile di posizione organizzativa dell’area 10 del comune di Senigallia, quell’area che si occupa di manutenzioni, lavori pubblici e mobilità. Come funziona lo sportello, che cosa potrà essere richiesto e quali sono le procedure da attivare? 
Lo sportello è stato collocato sul sito istituzionale dell’ente, è un punto di accesso dove si trovano tante informazioni e poi diciamo che da lì il cittadino può decidere se compilare appunto un modulo con i propri consumi in modo tale che poi all’interno del gruppo che ci sta lavorando verranno analizzati questi consumi e la tipologia diciamo di richiesta che il cittadino fa rispetto all’interesse della CER e verranno poi restituiti insomma dei dati anche al cittadino, questo ci serve anche per capire quanto interesse c’è e che tipo di CER possiamo arrivare a diciamo a sviluppare partendo da una prima cellula di CER e poi saranno previsti anche dei contatti email con appunto l’help desk, il gruppo di lavoro e anche la possibilità di prenotare degli appuntamenti in call per esempio dedicati ma questo avverrà dopo i primi eventi di lancio sul territorio cioè vorremmo farlo quando già i cittadini saranno protagonisti di un evento di spiegazione di quello che effettivamente è la CER come insomma abbiamo sostanzialmente fatto oggi quindi è un’attività di disseminazione a cui seguirà poi proprio la possibilità proprio di interloquire con lo sportello quindi con appunto il professor Fazioli e i suoi collaboratori. 

Questo sportello è già ora visibile dal sito comunale?
Lo è già da adesso, c’è una pagina istituzionale e quindi c’è la possibilità di compilare un modulo di raccolta dati, verrà aperto una mail dedicata per poter poi appunto interloquire con lo sportello.

Da sinistra l'ing. Dora De Mutiis, l'assessora Elena Campagnolo e il prof. Roberto Fazioli
Da sinistra l’ing. Dora De Mutiis, l’assessora Elena Campagnolo e il prof. Roberto Fazioli

Un altro soggetto si sta intanto muovendo sul territorio ed è la diocesi di Senigallia, anch’essa impegnata a promuovere le comunità energetiche rinnovabili. Come lo sta facendo? Lo chiediamo a Giovanni Spinozzi, direttore della pastorale diocesana sociale e del lavoro e per la salvaguardia del creato che ci spiega cos’è il progetto Fratello Sole.
La Diocesi ha iniziato con un gruppo di lavoro a chiedersi come poter mettere installare e fare una comunità energetica su ogni parrocchia, è stato incaricato l’ingegnere Giovanni Ciriachi, un giovane ingegnere che fa parte della nostra Diocesi e abbiamo studiato dove poter fare chiedendo a tutti i parroci la prima comunità energetica. E’ stata individuata la parrocchia di Marina e di Marzocca e Montignano, i sacerdoti e i gruppi ci hanno dato la disponibilità e in particolare abbiamo installato 47 kilowatt di potenza nel tetto dell’oratorio di Marina e quindi sarebbe il nucleo della prima comunità. Per fare una comunità energetica, occorre una veste giuridica, un ente non profit che poi riceve gli incentivi dallo Stato e poi li utilizza per il sociale o lo distribuisce ai poveri;, la Diocesi ha pensato di fare una fondazione che si chiama Fratello Sole, ha messo giù la quota per riuscire a fare questa fondazione e da adesso in poi tutti i parroci che volessero fare una comunità energetica possono iscriversi a questa fondazione, non devono creare nessun organismo giuridico, questo è molto importante. 

C’è il contenitore in cui tutti poi possono appoggiarsi, ma nello specifico come funziona esattamente una CER?
Concretamente se io ho un pannello solare e a mezzogiorno a Ferragosto, faccio un esempio, mi avanza l’energia; ogni kilowattora che è condiviso, quindi prodotto da un soggetto ma nella stessa ora in cui viene fatto, ma utilizzato da un altro, quindi non in autoconsumo, riceve un incentivo dai 10 e 14 centesimi al kilowattora. Tutti questi incentivi il GSE li eroga e tu li metti in una cassa comune di un ente non profit per definizione. Poi possono essere usati banalmente per ridistribuirlo a tutti i membri oppure per fare un’opera sociale. La Chiesa Cattolica, come linee guida della CEI, ha chiesto che il 50% di ciò che viene messo in comune sia dato ai poveri, alle necessità sociali del territorio e quindi nel nostro caso noi le chiamiamo comunità energetiche  rinnovabili e solidali. Non è una prerogativa confessionale, cioè chi viene può essere non credente, sa che noi fino al 50% non lo ridistribuiamo, il resto sì. Ovviamente l’opera può essere sia per le povertà energetiche ma può essere anche un’opera sociale, può essere anche rimette a posto un campo da calcio per i ragazzi del quartiere dove è fatta la comunità, cioè basta che sia un’opera sociale. 

Abbiamo il contenitore, questa fondazione Fratello Sole, e sono stati installati i primi pannelli, dunque c’è un primo nucleo di energia che viene prodotta e che può essere redistribuita. Ora che succede?
In questo momento abbiamo costituito la fondazione dal notaio e abbiamo inviato i dati al GSE, quindi tecnicamente noi dobbiamo aspettare che l’ente statale riconosca che lo statuto va bene e che la prima comunità si può fare. Quindi noi abbiamo l’ente giuridico, abbiamo i pannelli, manca il sì dello Stato. Appena arriva il sì, chiamiamo le famiglie e chi vuole, iniziamo a fare proprio la comunità energetica. Possono partecipare anche persone giuridiche e anche le famiglie, quindi anche un negozio, un macellaio, un barbiere o una piccola azienda, anche un condominio con la prerogativa che però ogni iscritto è un uomo un voto, quindi non è che siccome tu ti iscrivi e c’hai il negozio da mille metri quadrati allora comandi di più di un altro. Lo stile è molto da cooperativa, diciamo ogni iscritto conta uno come voto.

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramX e Telegram.

Giovanni Spinozzi
Giovanni Spinozzi

Efficientamento energetico, nuove lampade a led a Montemarciano e frazioni

Nuove luci a Trecastelli: ultimi step per la riqualificazione della pubblica illuminazione con lampade a led
Riqualificazione della pubblica illuminazione con lampade a led (foto di repertorio)

L’amministrazione comunale di Montemarciano sta continuando a investire sull’ammodernamento e sull’efficientamento energetico dell’intera rete comunale di illuminazione pubblica e degli immobili di proprietà. Una mission iniziata durante la giunta Serrani con il primo intervento nel centro storico e proseguita, in questo mandato, con la sostituzione delle vecchie lampade con corpi illuminanti a led nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di Marina di Montemarciano, nella casa di riposo e negli impianti sportivi. 

Dopo gli interventi di riqualificazione energetica e impiantistica della pubblica illuminazione a Montemarciano nelle vie Selvettina, Italia (lato nord), Panoramica, Mazzini, Marotti, Croce, Matteotti e Togliatti, analoghi interventi sono stati realizzati anche nelle frazioni: via Matteucci, via Indipendenza, piazza della Repubblica a Gabella; giardini 8 Marzo, via dei Platani, via degli Olmi, via dei Mandorli e dei Ciliegi, via Honorati, via Verga, via Deledda, giardini di via Alighieri e infine nella zona nord del lungomare di Marina di Montemarciano. 
Nelle ultime settimane, sono stati installati i nuovi lampioni nel tratto finale di via Roma e nel “Percorso Rubiano” adiacente alla scuola dell’infanzia di Marina. Già iniziati i lavori di sostituzione dei corpi illuminanti anche nel quartiere Forcella

L’amministrazione è intervenuta anche per riqualificare gli attraversamenti pedonali: sono state sostituite le vecchie lanterne semaforiche in via Fornaci e all’incrocio di Gabella. In quest’ultimo sono state anche installate spire induttive nel manto stradale per rilevare la presenza di veicoli in transito al fine di ridurre i tempi di attesa e gli ingorghi durante gli orari di punta.

Scarica l’app de La Voce Misena da Play Store o da App Store: è gratis

Parrocchie ad energia rinnovabile: iniziato a Senigallia il percorso ‘Fratello sole’

Si è svolto martedì 7 febbraio scorso a Marina di Montemarciano l’incontro sul tema “Sviluppo Sostenibile ed Energie Rinnovabili” con il professor Leonardo Setti, esperto in ricerche nell’ambito delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili e fondatore delle comunità solari. L’incontro è stato promosso all’interno di due progetti avviati dalla Diocesi di Senigallia: il progetto “Fratello Sole”, per aiutare le comunità parrocchiali e la Diocesi a vivere sempre più consapevolmente l’ecologia integrale invocata da papa Francesco nella Laudato sì anche attraverso un uso attento e mirato dell’energia; inoltre il progetto “We Care”, per educare al bene comune i giovani delle scuole superiori senigalliesi.

L’incontro ha avuto un’ampia partecipazione con la presenza sia di persone di Marina di Montemarciano, ma anche di tante persone venute dalla diocesi e fuori per approfondire questo tema di stretta attualità. Il professore ha mostrato come la dipendenza dai combustibili fossili non è più ormai sostenibile dall’umanità e come invece dobbiamo sempre più appropriarci delle possibilità energetiche che ci offre il sole, il primo e più importante fornitore di energia naturale della nostra terra. Da tempo attraverso le energie rinnovabili stiamo provando ad utilizzare questa risorsa con ottimi risultati tecnologici soprattutto per la produzione di energia elettrica. Ora il passaggio culturale importante da fare è imparare a condividere questa energia che produciamo, fare rete e iniziare a pensare come comunità e non come singoli individui. Bisogna rendersi conto che l’energia è ormai a tutti gli effetti un bene comune.

Per questo il professor Setti ha portato la propria esperienza del comune di Medicina, dove lui risiede, che è stato sede di una comunità solare: famiglie che avevano impianti fotovoltaici sui propri tetti hanno condiviso la propria energia con i vicini che non li avevano, ma che potevano consumare quell’energia nel momento in cui veniva prodotta in eccesso, come è tipico dell’energia solare che è abbondante nelle ore del giorno. Questa stessa filosofia è alla base della nuova legge sulle comunità energetiche che si sta evolvendo nel piano normativo italiano. L’incontro con il professor Setti è stato un primo passo per sensibilizzare le persone su questa tematica che verrà sviluppata ancora attraverso il progetto Fratello Sole che coinvolgerà le comunità parrocchiali sui temi energetici e ambientali stimolati dalla Laudato sì.

Il progetto Fratello Sole è partito da poco all’interno della Diocesi ed è chiamato a coinvolgere tutte le parrocchie che si renderanno disponibili ad avviare processi sulle tematiche energetiche. E’ stato attivato un tecnico, seguito dai tutor degli uffici di pastorale Sociale e affari economici, con cui le parrocchie possono avere un confronto sui temi dell’energia e insieme elaborare percorsi che possano coinvolgere le persone sui temi ambientali ed energetici.

Il progetto è stato avviato in una modalità “start up” con il costo del servizio coperto dalla Diocesi di Senigallia per i primi sei mesi. I primi ad essere coinvolti sono stati proprio gli uffici dell’economato della Diocesi e alcune parrocchie che si sono mostrate subito interessate al progetto: Marzocca, Marina di Montemarciano, Monte Porzio. Ma tante altre parrocchie sono interessate a iniziare processi su queste tematiche. Infatti sempre in occasione della presenza del professor Setti nel pomeriggio di martedì si è svolto un incontro con i parroci e i responsabili degli uffici affari economici parrocchiali che ha visto una buona partecipazione con più della metà della parrocchie della diocesi rappresentate. 

Giovanni Ciriachi

Scarica l’app de La Voce Misena da Google Play o da App Store: è gratis

Tornare comunità, i legami da ricostruire con forza

legami, mani, puzzle, società, collaborazione, comunità
Foto: Pixabay

L’annuale presentazione del Rapporto Censis è sempre un’occasione per riflettere sulle condizioni della società italiana. Anche il 56° Rapporto indica alcuni elementi puntuali che, però, mostrano le caratteristiche di una situazione che è risultati di processi radicati nel tempo.

L’insicurezza è il primo dato evidenziato: il 92,7% degli italiani è convinto che l’alta inflazione durerà molto tempo; il 69,3% ha paura di non riuscire a conservare il suo tenore di vita. L’84,5% ritiene che eventi accaduti in paesi lontani possano stravolgere la quotidianità; il 66,5% si dichiara insicuro.

Negli ultimi anni evidenzia il Censis si sono sovrapposte quattro crisi profonde: pandemia, aumento del costo della vita, guerra in Europa, crisi energetica. In tale contesto non è più possibile correre ai ripari con azioni tampone o con interventi specifici capaci di risolvere un problema circoscritto.

Abbiamo bisogno della pazienza di intraprendere un cammino lungo che offra una prospettiva, sembra essere questo il messaggio che….

Continua a leggere sull’edizione digitale dell’8 dicembre, cliccando QUI.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena

Comunità energetiche e autoconsumo collettivo, Chiaravalle dice un convinto “sì”

pannelli fotovoltaici, energia solare, green economy, sostenibilità

Chiaravalle manda un forte segnale. Lo fa approvando in consiglio comunale, all’unanimità, la mozione targata M5S sulle comunità energetiche rinnovabili che mira a favorire l’autoconsumo collettivo. 

Con l’atto, la città intera di fatto impegna sindaco e giunta a promuovere nel territorio comunale, in primis, la creazione di comunità energetiche e di autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale. Lo scopo è quello di sostenere organizzazioni che permettano di ottenere benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica. In secondo luogo, ad assicurare anche attraverso la creazione di apposito sportello o centro informazioni la messa a disposizione dei cittadini delle informazioni necessarie a promuovere la creazione di comunità energetiche e sistemi di autoconsumo collettivo. 

Gli impianti potrebbero essere installati su aree o coperture di edifici pubblici, come le scuole, e l’energia prodotta in eccesso oltre al fabbisogno dell’edificio stesso condivisa con gli altri cittadini e realtà membri della comunità energetica.

C’è soddisfazione nel M5S chiaravallese. «I cittadini, gli enti pubblici e territoriali e le pmi possono ora attivarsi collettivamente anche attraverso consistenti strumenti di incentivazione, riducendo i costi della bolletta elettrica, alimentando la crescita economica, sostenibile e sociale. Ciò abbatte le emissioni inquinanti e riduce i conseguenti impatti ambientali e sanitari, fortemente presenti nei centri urbani». Così ha commentato la consigliera pentastellata Clelia Buratti, aggiungendo che «l’adesione del Comune di Chiaravalle potrà contribuire a una diffusione più capillare di queste entità di produzione, autoconsumo e condivisione dell’energia dal basso. Oltre a  contrastare la povertà energetica, porterà grossi benefici ambientali, contribuirà nel tempo al decentramento e alla democratizzazione del bene comune energia e al consequenziale efficientamento e alleggerimento della rete nazionale a beneficio anche di realtà industriali energivore che saranno meno soggette a speculazione».

Bollette più leggere a Monte San Vito

luci, illuminazione, luminarie, lampadine, energia elettrica, bollette, costi

Bonus bollette luce e gas: ecco l’aiuto del Comune di Monte San Vito a questa platea di lavoratori e pensionati che hanno un isee tra i 12 mila e i ventimila euro a fronte dei rincaro energia nel corso dell’anno 2022, che arriva con la pubblicazione di un bando a favore delle famiglie che risiedono nel comune e che sono titolari delle utenze domestiche di energia elettrica/gas riferite all’abitazione di residenza per le quali si chiede il contributo.

Tale contributo verrà concesso dietro presentazione di apposita domanda, come stabilito dallo schema pubblicato all’albo pretorio. In particolare si dovrà presentare apposita domanda entro il prossimo…

Continua a leggere sull’edizione di giovedì 10 novembre, cliccando QUI.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena

Morro d’Alba verso l’indipendenza energetica

Morro d’Alba verso l’indipendenza energetica dell’intero comune. Questa la direzione intrapresa con l’avvio dell’iter per la costituzione della prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) nel territorio del vino Lacrima. Il progetto mira a creare una rete in cui gli stessi consumatori siano anche produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico. Una rete in cui partecipano privati, imprese, organizzazioni no profit mentre l’amministrazione comunale supervisiona la costituzione del soggetto giuridico che governerà la CER, ne definisce lo statuto e il regolamento interno.

I vantaggi di una o più Comunità energetiche sul proprio territorio sono presto detti: c’è quello ambientale perché si punta sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, senza l’uso di combustibili fossili che oltre a inquinare, riducono le riserve globali; a livello sociale, nella Cer possono prendere parte anche soggetti con abitazioni che, per vincoli paesaggistici, non potrebbero installare impianti per le energie rinnovabili, andando quindi a sfruttare l’energia condivisa; c’è l’aspetto economico perché una Cer mira a fornire energia elettrica ai suoi aderenti a prezzi migliori di quelli di mercato, ma sfrutta anche finanziamenti come quelli del Pnrr.

Il percorso avviato a Morro d’Alba non è nuovo per le Marche ma quasi…

Continua a leggere sull’edizione digitale di giovedì 3 novembre, cliccando QUI.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena