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Tag: Museo Archeologico Statale di Arcevia

Fruizione migliorata, esperienze immersive e risparmio energetico: il 2024 al museo archeologico statale di Arcevia

Museo archeologico statale di Arcevia: i reperti dagli scavi a Monte Croce Guardia
Museo archeologico statale di Arcevia: i reperti dagli scavi a Monte Croce Guardia

Oltre alle novità per la rocca roveresca di Senigallia, il 2024 sarà un anno di cambiamenti anche per il museo archeologico statale di Arcevia. Il polo culturale, uno dei due musei del Ministero della cultura situati nella valle del Misa, ha già iniziato nel 2023 un cammino di restyling dell’allestimento e delle collezioni. Ma il processo di rinnovamento non si è fermato.

Il percorso continuerà infatti con l’aggiornamento dell’esposizione dedicata al sito di Montefortino di Arcevia e con l’implementazione della fruizione accessibile, grazie alle forniture legate ai fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Nel corso del 2023 con l’inaugurazione del nuovo percorso più lineare e pensato in termini di piena accessibilità, il Museo ha ampliato gli strumenti funzionali alla visita, esponendo in ogni vetrina la copia tattile di un reperto in essa contenuto. 

Sul piano dell’aggiornamento scientifico, il percorso espositivo si è arricchito anche dei nuovi dati relativi al sito di Monte Croce Guardia, concesso in scavo all’Università di Roma “Sapienza”, che sarà interessato a breve dall’ulteriore acquisizione di materiali da scavo, volti a descrivere la complessità e l’evoluzione dell’insediamento protostorico. 

Altri importanti lavori riguarderanno interventi dedicati alla prevenzione incendi che, oltre a un ulteriore adeguamento alle attuali normative, includerà azioni di domotica che permetteranno un risparmio energetico grazie all’attivazione intelligente dell’illuminazione museale. 

Queste fasi di rinnovamento e restyling del museo arceviese fanno parte di uno dei progetti della Direzione regionale musei Marche, istituto a cui il museo e la rocca di Senigallia appartengono: il progetto è relativo all’adeguamento del polo culturale a una fruizione sempre più accessibile dei musei, non solo per i visitatori con difficoltà motorie, ma anche cognitive, sensoriali o linguistiche. Ciò significa adattare l’esposizione per esempio ai più piccoli, per poter fruire con gli occhi di un bambino il museo e la storia che racchiude. O inserire nel percorso museale degli accorgimenti rivolti al pubblico con disabilità, come copie tattili di reperti, mappe sociali o informazioni in Braille o video guide LIS, che avverrà nel corso del 2024.

I riflessi saranno però per tutti, perché anche anche i normodotati potranno usufruire di un approccio conoscitivo migliorato ma anche di una sperimentazione sensoriale che conduca il visitatore ad una esperienza immersiva tale da rendere il percorso museale più piacevole e più soddisfacente. 

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Cambio allestimento, nuovo volto per il pubblico il Museo Archeologico Statale di Arcevia

Museo archeologico statale di Arcevia: i reperti dagli scavi a Monte Croce Guardia
Museo archeologico statale di Arcevia: i reperti dagli scavi a Monte Croce Guardia

Ha riaperto al pubblico il Museo Archeologico Statale di Arcevia dopo mesi di chiusura per permettere i lavori del nuovo allestimento. Un cambio pagina se fosse un libro, anzi, un nuovo capitolo in quello che si configura come il più interessante racconto della storia locale da migliaia di anni fa a oggi.

Giovedì 20 aprile il polo culturale è tornato fruibile e sempre più accessibile, più ricco nei reperti esposti e con una nuova veste grafica e narrazione storica, sfruttando le nuove tecnologie e con materiali anche in lingua inglese.

Il museo si mostra al pubblico con delle novità rispetto al precedente allestimento. La direttrice del Museo Claudia Casavecchia ha parlato, durante l’inaugurazione, della nuova descrizione dei supporti delle didascalie, che racchiudono l’idea di una maggiore accessibilità e inclusività. «Sono didascalie in italiano e in inglese, hanno lo spazio per agganciare un reperto (originale o in copia) utile alla lettura tattile con la relativa didascalia in Braille (italiano e inglese) e hanno un’altezza tale da permettere una lettura tattile anche a chi è in sedia a rotelle. La progettazione del nuovo allestimento che arriverà a compimento con la sistemazione delle vetrine e della relativa esposizione dei reperti di Montefortino, parte proprio dall’esigenza di raccontare le ricchezze archeologiche del territorio arceviese esposte in museo ad un più ampio target di pubblico. Il primo passo è stata la realizzazione di una veste grafica più accessibile. La conclusione, grazie ai fondi del PNRR, sarà un museo archeologico fruibile a più tipologie di disabilità, ma che allo stesso tempo, renderà il racconto museale un’esperienza più completa per tutti». 

ASCOLTA L’INTERVISTA

Anche l’archeologa Amanda Zanone, curatrice delle collezioni, è intervenuta per evidenziare che «gli importanti lavori di revisione degli spazi e del percorso espositivo che hanno previsto la riscrittura della narrazione museale sul piano scientifico, grafico e divulgativo con uno sguardo costantemente attento alle esigenze di una piena accessibilità. Si è cercato, attraverso una strategia selettiva e ragionata, di costruire un percorso archeologico fluido, caratterizzato da una lettura integrata tra cultura materiale e l’ambiente che l’ha prodotta per restituire al territorio le componenti della sua storia. La narrazione si arricchisce di aggiornamenti scientifici e di nuovi dati. La documentazione fotografica restituisce momenti della ricerca archeologica. L’apparato grafico e le ricostruzioni consentono di visualizzare un paesaggio preistorico dell’ultima glaciazione o la vita in un villaggio del Bronzo finale, ma anche l’archeologo al lavoro intento a ricomporre la forma delle cose. Tra le novità, per la prima volta vengono esposti al Museo di Arcevia la preziosa parure di ori e parte del corredo della tomba XXIII proveniente dalla straordinaria necropoli di Montefortino». 

All’evento ha partecipato anche il direttore della Direzione Regionale Musei Marche, Luigi Gallo: «Il museo di Arcevia racconta non solo la storia antica del territorio, ma è anche il simbolo di una vivace cultura locale: ospitato all’interno dell’ex convento di San Francesco del XIII secolo con affreschi del XVI secolo nel chiostro, espone parte della collezione in una elegante cornice che, grazie ad un restauro e ripristino delle originarie cromie settecentesche, crea un ambiente museale che dal passato è in continuo dialogo con il presente». Gallo ha sottolineato che «Arcevia è una realtà nota, da più di un secolo, all’intera comunità scientifica italiana e internazionale. Pensiamo, ad esempio, all’elmo di tipo Montefortino che prende il nome proprio dagli elmi gallici trovati nella necropoli di Arcevia; o alle corone, conservate al MAN Marche, esposte alle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra Tota Italia nel 2021, dove hanno attirato l’attenzione per la loro meravigliosa fattura. Si pensi anche al fossato eneolitico (III millennio a.C., Ndr) di Conelle, una delle più antiche opere difensive artificiali; al sito dell’età del Bronzo di Monte Croce Guardia che è, tutt’oggi, oggetto di scavi e di studi». 

Il museo arceviese sarà aperto tutti i giorni con il seguente orario: lunedì, martedì, venerdì e sabato mattina dalle 8.30 alle 13.00, mercoledì e giovedì dalle 14.00 alle 19.00. Nei giorni festivi seguirà i seguenti orari di apertura: prima e seconda domenica del mese dalle 14.00 alle 19.00, altre domeniche e festivi dalle 8.30 alle 13.00 (info e prenotazioni: drm-mar.arcevia@cultura.gov.it; tel. 07319622).

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Arcevia, tutto pronto per l’inaugurazione del nuovo allestimento al museo archeologico statale

Il museo archeologico statale di Arcevia
Il museo archeologico statale di Arcevia

Quella di giovedì 20 aprile è una data importante per Arcevia che inaugura il nuovo allestimento per il museo archeologico statale. Alla base dell’intervento c’era la necessità di adeguare la struttura museale alle novità, sia tecnologiche che espositive, e di migliorarne la fruibilità anche alle persone con disabilità. Passaggi non scontati quando si parla di strutture pubbliche. 

Quella di domani segna dunque una nuova pagina nella “vita” del museo che, dopo la “nascita” nel 1996, ha compiuto un primo e importante passo verso un nuovo modo di vivere e di raccontare la storia, i beni archeologici, l’istituzione, le informazioni. Chiuso da novembre scorso per lavori, l’edificio riapre mostrando a tutti il concetto di fondo: “l’archeologia per tutti”, intesa non solo come maggior accessibilità ma come tendenza a rivolgersi a un pubblico sempre più ampio. 

Alcuni reperti in mostra al museo archeologico statale di Arcevia
Alcuni reperti in mostra al museo archeologico statale di Arcevia

Tra le novità, rese possibili anche grazie ai fondi del Pnrr, c’è il secondo servoscala per un accesso più agevolato con sedia a rotelle ma anche servizi e forniture per adeguare il museo alla più ampia accessibilità. Sulla stessa linea anche la comunicazione del racconto museale è stata rivista con una nuova veste grafica dei pannelli esposti: attraverso le didascalie in Braille e copie in 3D dei reperti agganciate alle rispettive vetrine – lo spunto nasce dal dialogo con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona – sarà possibile sia la fruizione del museo anche al pubblico non vedente ma permettere una nuova modalità di vivere il museo anche ai normodotati sfruttando il tatto. Disponibili informazioni anche in lingua inglese e tramite Qr Code, mentre per quanto riguarda le audioguide, già da tempo, il museo è inserito nella web-app Izi Travel che ne permette la fruizione dai propri devices.

Per tutte le altre informazioni sul nuovo allestimento, che nasce da una profonda revisione scientifica, e sui nuovi reperti in mostra abbiamo intervistato la direttrice del Museo Archeologico Statale di Arcevia, Claudia Casavecchia, che ci ha parlato anche del momento inaugurale.
Per ascoltare il suo intervento, basterà cliccare sul seguente player.

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Museo Archeologico Statale di Arcevia: riapertura e nuove proposte culturali

Claudia Casavecchia, Direttrice del Museo Archeologico Statale di Arcevia, descrive questa interessante realtà e le proposte legate ad essa, sia durante il periodo di chiusura che dopo la riapertura.

Presso le Scuderie del Quirinale nella mostra “Tota Italia. Alle origini di una nazione”, realizzata con la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, e curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger sono in mostra le belle corone auree provenienti dalla necropoli di Montefortino di Arcevia. Le corone, normalmente esposte presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, sono una testimonianza del sito di Montefortino, frazione di Arcevia, dove è stato rinvenuto un importante complesso, costituito da una necropoli del IV-III secolo a.C. e da un santuario, frequentato dal V secolo a.C. almeno fino al II secolo d.C. Una selezione dei ricchi corredi della necropoli è ospitata presso il Museo archeologico Statale di Arcevia e attesta la presenza dei Galli Senoni nel territorio piceno e la loro integrazione con la comunità locale.

Il Museo archeologico di Arcevia è un piccolo museo territoriale, ospitato presso i locali dell’ex convento di San Francesco. Fa parte del Polo Culturale San Francesco assieme all’Archivio Comunale, la Biblioteca e il Museo di Arte Contemporanea ed è nato proprio grazie a una convenzione tra il Comune, che ha messo a disposizione i locali, e l’ex Soprintendenza Archeologia delle Marche, che ha musealizzato gli spazi con l’esposizione di reperti provenienti da scavi del territorio arceviese: Ponte di Pietra, Conelle, il già citato Montefortino e Monte Croce Guardia, dove è ancora attiva una campagna di scavi concessa dalla Soprintendenza all’Università Sapienza di Roma.

Se nel periodo di chiusura obbligato dalla pandemia il museo ha sempre mantenuto aperta la relazione con il pubblico tramite i social proponendo approfondimenti, virtual tour e partecipazioni a iniziative social proposte da Regione, ICOM o altri, per quanto riguarda eventi rivolti all’accoglienza in presenza abbiamo sempre avuto una stretta e proficua collaborazione con il Comune, salvaguardando la vocazione per cui è nato il museo: essere luogo di comunità che racconta la storia di un territorio ben definito e in continuo dialogo con la territorialità.

Come l’anno scorso, anche questa estate verranno attivate aperture straordinarie e appuntamenti culturali in collaborazione e in concomitanza con gli eventi promossi dal Comune. Alcune iniziative sono ad esempio la mostra fotografica “La dimensione dell’azzurro” che avrà luogo nei vari spazi del Polo Culturale San Francesco e la manifestazione “Patrimonio in scena”, un progetto che intende sviluppare il paesaggio culturale arceviese promosso da Regione, ICOM, MAB. Per quest’ultimo, tra le varie proposte che sono state presentate, tutte molto interessanti, abbiamo scelto di accogliere il progetto Sottopelle – alla ricerca di frammenti di senso e connessioni nascoste, proposto dall’Associazione Teatrale Giovani Teatro Pirata. Un’altra progettualità che vedrà la collaborazione con il Comune è una performance musicale che verrà accolta nell’ambito dell’Arcevia Jazz Feast. Come Direttrice sono molto contenta di ospitare manifestazioni che propongono una fruizione del museo apparentemente fuori dai canoni. La danza, la recitazione, la musica sono linguaggi che, d’altronde, sono forse da sempre una modalità di comunicazione propria dell’uomo.

Un’iniziativa già fruibile al museo è la mostra: LA BELLEZZA VIOLATA – Il mercato illegale dei beni culturali e l’attività del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che propone una riflessione sul problema del traffico illecito di beni culturali, che in campo archeologico comporta una pericolosa decontestualizzazione dei reperti. Insomma, il Museo Archeologico Statale di Arcevia è un piccolo museo da visitare e vivere.

a cura di Barbara Fioravanti