Palazzo Gherardi è un antico e prestigioso edificio nel centro storico di Senigallia. Si affaccia sul fiume Misa, sul corso II Giugno, su piazza Simoncelli e sul foro annonario. Una posizione invidiabile. Come quella del futuro polo culturale che vi nascerà. Ma andiamo per gradi.
Il passato
Lo stabile è un lascito del conte Gherardi alla città perché ne nascesse una scuola o un centro formativo per i giovani senza troppe risorse per la propria istruzione. Dopo il 1877 divenne un albergo, il “Roma” e poi dal 1934 sede del liceo classico Giulio Perticari, fino agli anni a cavallo del duemila, quando un terremoto (quello del 1997) e il sovraffollamento (rispetto alla capienza originariamente prevista) portarono a individuare una nuova sede per studenti e docenti. Da allora l’edificio versa in stato di semi abbandono e, con esso, anche i reperti didattici di quello che fu il gabinetto scientifico.
Il futuro
Palazzo Gherardi sarà al centro di un importante progetto di riqualificazione attraverso un finanziamento ministeriale da ben 7,5 milioni di euro concesso, nell’ambito del programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PINQUA). Permetterà di riqualificare edifici e luoghi centrali della vita senigalliese, come anche il collegio Pio IX, il lungomare Marconi che collega porto e rotonda e il collegamento ciclabile tra il vallato della Rocca roveresca e i giardini Morandi situati dietro la stazione ferroviaria. Secondo il progetto presentato dall’amministrazione comunale, l’edificio in questione rinascerà come polo culturale con funzioni di ricerca e di accoglienza. Il piano nobile del palazzo sarà destinato allo studio della città e della tutela del territorio, alle ricerche sull’innovazione e sulla lotta ai cambiamenti climatici con l’attenzione rivolta alla sicurezza dei fiumi; il piano mezzanino, che un tempo ospitava la biblioteca comunale Antonelliana prima del trasferimento sopra il foro annonario, diverrà un ostello per i giovani, con spazi anche per il co-working.
Il presente
Ma a che punto siamo con il progetto relativamente al palazzo Gherardi e ai beni del gabinetto scientifico del liceo Perticari ancora contenuti al suo interno? Non avendo notizie da tempo lo abbiamo chiesto all’amministrazione comunale. Nel file audio che potete ascoltare cliccando sul tasto play, potrete sentire l’intervista con la voce prima del vicesindaco e assessore alla cultura Riccardo Pizzi e poi quella dell’assessore ai lavori pubblici Nicola Regine. Ecco cosa ci hanno detto.
Valanga di soldi pubblici quella che si appresta ad arrivare a Senigallia. Una pioggia di contributi, principalmente grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza, dunque europei, che assomiglia a un’alluvione. Sono quasi 20 milioni di euro le risorse di cui la città potrà disporre per oltre 20 progetti che parlano di riqualificazioni, valorizzazioni e rifunzionalizzazioni in varie frazioni. Particolare attenzione all’edilizia scolastica, alla viabilità, alla cultura.
A darne l’annuncio è Fratelli d’Italia, partito di maggioranza anche a Senigallia: «La nostra città si sta preparando una stagione di opere pubbliche importanti e fondamentali, grazie alle risorse del Pnrr, ai contributi di altri enti e ad alcuni fondi di bilancio, che ci hanno permesso di programmare una serie di investimenti per la riqualificazione del territorio». Per la precisione alla città sono stati assegnati 16,2 milioni di euro derivanti dalle risorse del Pnrr, a cui si aggiungono 2,1 milioni di co-finanziamenti da parte di altri soggetti e poco più di 1,2 milioni di fondi comunali. in totale ben 19,5 milioni di euro da spendere in maniera intelligente e funzionale, per realizzare opere pubbliche entro la fine del 2026.
Soddisfatta la maggioranza senigalliese che snocciola un elenco di interventi su cui sta lavorando da tempo con varie progettazioni. Per quanto riguarda le scuole ci si concentrerà sul nuovo…
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Il futuro di uno degli edifici più noti della città, palazzo Gherardi, è stato prospettato nella seduta del consiglio comunale che si è tenuta lo scorso 28 marzo. A sollevare il tema ci ha pensato Davide Da Ros: il consigliere di Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione chiedendo termini e tempistica di questo intervento di riqualificazione di cui si parla da tempo.
Il punto è stato fatto dal sindaco Massimo Olivetti, intervenuto per fare chiarezza sul presente ma soprattutto sul futuro del bene di proprietà comunale solo per il 66% dei locali. L’immobile, che si affaccia a sud su piazza Simoncelli (di cui “causò” la demolizione del ghetto ebraico per fare posto al lussuoso albergo Roma), a ovest su corso II Giugno e a nord sul fiume Misa, è infatti in comproprietà con soggetti privati che hanno nelle attività economiche al piano terra. Un palazzo storico, lascito del conte Adolfo Gherardi-Benigni di Montenovo a Senigallia perché ne facesse la sede di un polo culturale per i giovani della città che non potevano permettersi gli studi e quindi un’istruzione. Con i 7,5 milioni di euro previsti non verrà sistemato solo palazzo Gherardi ma anche…
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Dall’8 al 13 marzo 2021 si sarebbero dovute svolgere in una nuova edizione totalmente in digitale le Giornate FAI per le scuole, ma le nuove restrizioni legate al Covid non ne hanno permesso la realizzazione. A questo proposito abbiamo intervistato la capogruppo del Gruppo FAI di Senigallia, Maria Rosa Castelli, che ci ha parlato di questo progetto purtroppo inattuabile e di quelli previsti per i prossimi mesi, del buon piazzamento ottenuto da Palazzo Gherardi di Senigallia all’interno della classifica FAI “I luoghi del cuore” e del primo bene Fai delle Marche: l’orto sul Colle dell’Infinito.
Il FAI, come noto, si occupa di far conoscere e tutelare il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico del nostro Paese. Per favorire la conoscenza dei nostri beni ogni anno organizziamo Giornate FAI, in cui mostriamo ai visitatori luoghi meravigliosi e significativi, avvalendoci di guide che abitualmente sono studenti delle scuole del territorio. Per i nostri apprendisti Ciceroni questa è un’esperienza di cittadinanza partecipata particolarmente formativa e che richiede non solo competenze culturali ma anche comunicative e organizzative. Questo ci consente non solo di far conoscere il patrimonio storico artistico e ambientale ma anche di far appassionare ad esso giovani e giovanissimi che di solito escono da questa esperienza profondamente cambiati. Infatti viene incentivata la motivazione allo studio, le materie scolastiche prendono vita e interagiscono tra di loro, e i ragazzi acquisiscono la consapevolezza che la cultura arricchisce il loro approccio con il mondo. Dall’8 al 13 marzo si sarebbero dovute svolgere le Giornate FAI per le scuole e tuttavia purtroppo, causa l’ingresso in zona rossa, abbiamo dovuto annullare. Si tratta di un progetto di educazione tra pari nato nel 1996 e che ora coinvolge 50000 studenti ogni anno, offrendo loro la possibilità di vivere e raccontare da protagonisti i luoghi più belli della loro città. Per un’intera settimana gli apprendisti Ciceroni avrebbero trasmesso in diretta su Instagram dal Gruppo FAI di Senigallia e avrebbero illustrato i luoghi scelti del loro territorio per permettere a tutti gli studenti di godere della loro bellezza, sia da scuola che da casa. Approfitto per ringraziare gli alunni della 4aB e 4aC e della 4a classe del linguistico del Liceo scientifico Medi di Senigallia, i loro insegnanti e l’architetto Marcello Mengucci, che è il responsabile Fai per le scuole e l’università. Speriamo che presto questi ragazzi abbiano la possibilità di raccontare la storia dei beni che hanno studiato con tanta passione.
Oltre che di far conoscere la bellezza del nostro Paese il Fai si occupa anche di tutela, attraverso un censimento che si chiama “I luoghi del cuore” ovvero il luogo che ognuno di noi ama particolarmente e che vorrebbe che fosse tutelato e riportato alla vita. Il 25 febbraio scorso sono stati annunciati i vincitori del 10° Censimento del FAI. Sono stati segnalati dai cittadini italiani 39500 luoghi, ognuno pieno di fascino e meritevole della vittoria. La mappa di questi siti particolarmente amati, se andiamo a vedere, coinvolge tutto il territorio nazionale. Ciò che stupisce è proprio l’eterogeneità delle tipologie dei luoghi segnalati, che ci fa capire quanto è ricco il patrimonio culturale del nostro Paese. Ha vinto la Ferrovia delle meraviglie ovvero una ferrovia che collega due stati e attraversa due regioni italiane: la Cuneo-Ventimiglia-Nizza. Per il Censimento, e questo è abbastanza stupefacente, questo è il miglior risultato di sempre: 2.354.000 persone circa hanno voluti dimostrare il loro amore per il patrimonio culturale italiano, nonostante questo drammatico periodo di pandemia. Questa partecipazione sorprendente è confortante perché ci testimonia di un’Italia coesa, vitale, fiera delle proprie bellezze e che guarda al futuro con speranza, nonostante tutto quello che stiamo passando. A Senigallia Palazzo Gherardi, che è stato sostenuto dal nostro gruppo, ha ottenuto 2266 voti e si è classificato al 197° posto a livello nazionale e al secondo nella provincia di Ancona. Noi del gruppo FAI siamo particolarmente soddisfatti del risultato raggiunto e naturalmente siamo però anche consapevoli che la nostra opera di sensibilizzazione è solo iniziata, e che sicuramente sarà necessario continuare a impegnarci per la rinascita di questo edificio storico che tanti concittadini hanno dimostrato di avere nel loro cuore.
Infine vi segnalo e vi invito ad andare a visitare appena possibile a Recanati il primo bene FAI delle Marche ovvero l’orto sul Colle dell’Infinito, che non è altro che il giardino orto in cui Leopardi ha scritto la sua celebre lirica. Visitandolo è possibile vivere un’esperienza sensoriale completa, infatti da una parte l’utilizzo delle tecnologie più moderne consente di fare una visita guidata proprio dentro la poesia dell’Infinito e poi ci si immerge nella natura, nell’orto e nel giardino che è stato magnificamente restaurato. L’emozione che si prova alla fine di questa esperienza è di riuscire a percepire l’infinito che è dentro ognuno di noi. Per il FAI fare il museo di una lirica, che è il primo in Italia e forse in Europa, è stata una grande sfida che ha vinto e che consente alle Marche di offrire una proposta innovativa in campo artistico e culturale. Naturalmente vi invito a verificare quello che dico andandolo a visitare. Spero con questo breve excursus di essere riuscita a farvi comprendere come ci impegniamo da volontari per attuare il motto del FAI ovvero “per l’ambiente, per l’arte, per la natura, per sempre e per tutti” e mi auguro che ci vogliate aiutare a perseguirlo.
Detto questo, vi aspettiamo il 15 e 16 maggio per le Giornate Fai di primavera, in cui continueremo la nostra azione di sensibilizzazione e di conoscenza delle bellezze del nostro territorio.
a cura di Barbara Fioravanti
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