Skip to main content

Tag: Rotonda a mare

Chi ha 90 anni e non li dimostra? La Rotonda a Mare di Senigallia!

La rotonda a mare di Senigallia a distanza di decenni
La rotonda a mare di Senigallia in due fotografie aeree scattate a decenni di distanza

Si avvicina velocemente il momento di festeggiare i 90 anni della rotonda, la struttura sul mare che ha reso celebre Senigallia e che ha ospitato al suo interno tanti grandi nomi dello spettacolo degli anni ‘60, tanto da “farsi comporre” una canzone da Fred Bongusto. Proprio al cantautore molisano scomparso nel 2019 sarà dedicato una serata-omaggio, con ospiti i New Trolls e Francesco Baccini, mentre da venerdì 14 luglio sarà visitabile una mostra storico-fotografico sull’iconica rotonda a mare.

Inaugurata una prima volta nel 1933, la struttura che si apre sull’Adriatico subisce vari danneggiamenti dalla guerra, rinasce con il boom del turismo di massa cadendo di nuovo in disgrazia con l’incendio del 1992; grazie ad importanti interventi di restauro finanziati dall’Europa viene nuovamente inaugurata nel 2006 e da allora viene utilizzata per convegni, mostre, incontri e presentazioni, oltre che per matrimoni e meeting aziendali.

L’inaugurazione della mostra si terrà alle ore 18. L’esposizione propone fotografie e tavole per ripercorrere la storia del simbolo del turismo cittadino e marchigiano, a cura di Paolo Formiconi e Gianluca Quaglia. I due appassionati di storia locale e già autori di varie ricerche (tra cui quella sui ponti sul fiume Misa) hanno realizzato un percorso in sedici cartelloni con i momenti salienti della struttura che ha caratterizzato e continua a caratterizzare la vita di Senigallia. Una delle tavole presenti alla mostra si intitola: “La Rotonda ha novant’anni e non li dimostra”. Accompagnati dalla presenza di documenti originali e materiale inedito, rimarranno esposti nel mezzanino della Rotonda sino alla metà di agosto.

Registrati sul sito per leggere tutte le notizie e scarica l’app de La Voce Misena l’app da Google Play o da App Store.

Musica, cantautorato e sperimentazione: a Senigallia due tappe del festival Klang

Adriano Viterbini
Adriano Viterbini

Giovedì 9 marzo a Senigallia, con Adriano Viterbini, entra nel vivo Klang. Altri suoni, altri spazi, rassegna musicale regionale nata con lo scopo di valorizzare esperienze musicali di qualità nazionali e internazionali che si contraddistinguono per un significativo tasso di sperimentazione e una forte autorialità. Il cartellone nasce come contenitore “aperto” pronto ad accogliere nuovi appuntamenti in questo viaggio che percorre altri suoni, altri spazi – come recita il sottotitolo della rassegna – proprio a sottolineare come ad essere protagonista non sia solo la musica in quanto tale, ma il connubio creativamente esplosivo con i preziosi spazi del territorio. Giunta alla sesta edizione, l’iniziativa è dell’AMAT, del Loop Live Club, con la Regione Marche, il MiC e i Comuni di Ascoli Piceno, Fano con la Fondazione Teatro della Fortuna, Offagna, Osimo, Pesaro, San Costanzo e Senigallia.

Adriano Viterbini torna sul palco con un nuovo show, solo, con le sue chitarre. Ogni concerto è unico, un viaggio senza guida, dalla forza della musica delle radici, il blues e la musica africana, agli spazi ambient e drone, utilizzando strumenti acustici ed elettrici (guitarsynth, mandolino, chitarra resofonica acustica ed elettrica, slide, ngoni, tiple) attraverso brani tradizionali e polverosi, atmosfere evocative e spaziali, musica originale tratta dai suoi due album solisti (Filmosound Goldfoil) e dal nuovo ep Solitario Solidale uscito per l’etichetta Hyperjazz.
La serata alla rotonda a mare (ore 21) sarà aperta da Gemini Blue, duo lombardo contaminato da sonorità etniche e tribali, ma anche da influenze rock e grunge, reduce dal successo dell’ultima edizione di X Factor e selezionato nell’ambito del progetto Glocal Sound promosso, tra gli altri, dall’AMAT con la Fondazione Piemonte dal Vivo.

Le altre tappe della rassegna musicale Klang: il 18 marzo farà tappa ad Ascoli Piceno con la cantautrice californiana di nascita, calabrese di origine e newyorkese da oltre 25 anni Nina Nastasia, live al ridotto del Teatro Ventidio Basso. Il cantautore/chitarrista folk statunitense Micah P. Hinson giungerà al Teatro Sperimentale di Pesaro il 22 marzo. Il trio sloveno, Širom metterà in scena il 25 marzo alla Chiesa del SS. Sacramento di Offagna una sorta di “imaginary folk”. E ancora: appuntamento del 14 aprile al Loop Live Club di Osimo con Leatherette, progetto che nasce a Bologna nel 2018. Il nome della band è ispirato all’iconico singolo Warm Leatherette di The Normal. La loro musica è un connubio di sfuriate punk, atmosfere jazz e suggestioni no-wave, da cui scaturisce un sound a tratti caldo e accogliente, a tratti acido e graffiante. Il 3 maggio si torna a Senigallia, alla Rotonda a Mare, con Paolo Angeli e il suo Rade tour. Rappresenta la sintesi discografica compiuta dall’artista e segue a distanza di un anno il successo di critica dell’album Jar’a. La conclusione di Klang 2023 il 16 giugno è alla ex Chiesa di San Francesco a Fano con Alessandro Fiori, artista toscano estroso e caleidoscopico che con la sua musica e la sua attitudine creativa ha segnato la storia della musica indipendente italiana degli ultimi 20 anni.

Informazioni: AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net. Prevendite biglietti su vivaticket.com.

Scarica l’app de La Voce Misena da Google Play o da App Store: è gratis

Senigallia e l’acqua: lettura della città in chiave tematica

Se si privasse Senigallia del suo fiume e del suo mare, perderebbe totalmente identità.  L’acqua ha sempre rivestito un ruolo essenziale per la vita degli abitanti, basti pensare alla pesca, al turismo balneare, alla Rotonda a Mare, uno dei simboli del luogo, costruita nella seconda metà del XIX secolo proprio per scopi idroterapici. Anche il fiume Misa è strettamente legato alla storia della città che attraversa. In passato era navigabile e le navi dei mercanti arrivavano sulle sue sponde, in modo particolare in occasione della Fiera Franca, la storica fiera di Sant’Agostino, un tempo della Maddalena.

Non di minore importanza questo elemento naturale è stato ai tempi dei Duchi della Rovere, che commissionarono la creazione delle tre fontane ducali, ancora esistenti: la fontana del Nettuno, chiamata dai senigalliesi “‘l monc’ in Piazza” (il monco in piazza) per la mancanza degli arti superiori, situata di fronte al Palazzo comunale, in Piazza Roma; la fontana delle Anatre (o dei Leoni) edificata per volere di Francesco Maria II della Rovere per ricordare il risanamento della zona paludosa delle Saline e la fontana delle Oche, costruita dove una volta sorgeva Porta Braschi, una delle sette porte di accesso alla città. Di queste ultime ne restano solo due: Porta Lambertina o Porta Fano e Porta Mazzini o Porta Maddalena. Le tre fontane erano alimentate dall’Acquedotto di San Gaudenzio o del Duca, realizzato alla fine del 1500 e che probabilmente ricalcava il percorso dell’ancora più antico acquedotto romano che originava dalla stessa sorgente.

Un’altra testimonianza dello stretto connubio della città con l’acqua, fonte di vita e di prosperità, è il porto peschereccio, con il mercato del pesce a esso adiacente e la lunga tradizione culinaria legata a piatti a base di pesce, come il brodetto alla senigalliese. In via Rossini, sulla sponda del fiume nei pressi di Ponte Garibaldi è possibile ancora ammirare un ulteriore esempio di utilizzo dell’acqua: il lavatoio. Esso era originariamente alimentato dalla sorgente del Coppo, a circa due chilometri da Senigallia, e successivamente dall’acquedotto delle Selve. Fu ideato alla fine del XVIII secolo per risolvere la penuria d’acqua di cui soffriva la città, specie nei periodi della Fiera Franca. La struttura fu più volte ricostruita e sorge nell’attuale posizione dal 1912. Se si lavora un po’ con la fantasia, si possono immaginare le donne chine sulle sponde del fiume a lavare i loro panni o le navi dei mercanti che solcano le acque del Misa per portare a vendere le loro merci in occasione della fiera, lungo i Portici Ercolani. Non di minore rilevanza sono i resti presenti nell’Area Archeologica La Fenice, dove, tra i vari reperti di edifici romani, è presente anche una fontana pubblica con il tubo in piombo che consentiva all’acqua di raggiungere diversi punti della città. Il tutto testimonia l’unione inscindibile tra Senigallia e l’acqua, dai tempi più antichi ad oggi.

Barbara Fioravanti