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Tag: scuola paritaria San Vincenzo

Bambini, bambine e papà si mettono in gioco insieme alla scuola ‘San Vincenzo’ di Senigallia.

In occasione della festa del papà il 19 marzo 2024 i servizi educativi 03 San Vincenzo, nello specifico la sezione dei grandi e la sezione primavera e il servizio educativo Le Nuvole hanno organizzato una esperienza laboratoriale coinvolgendo i papà o babbi assieme al proprio figlio o figlia in orario extrascolastico. Le educatrici hanno pensato per questa occasione un laboratorio creativo volto alla costruzione partecipata di un oggetto, utilizzando materiale da riciclo che potesse poi essere portato a casa come ricordo di una esperienza piacevole col proprio papà o babbo.

Oltre al laboratorio è stata proposta la lettura ad alta voce da parte di Alessandra Chiappa di un albo illustrato dal titolo ‘Chiedimi cosa mi piace’ di Bernard Waber. Un albo illustrato splendente nella sua semplicità e impostato interamente attorno ad un ripetuto dialogo giocoso tra padre e figlia. La storia scorre nell’arco della giornata, dall’uscita di casa al momento della buonanotte.

Chiedimi cosa mi piace, una domanda tutt’altro che scontata e banale, una domanda che parla di curiosità e di apertura, una domanda che invita ad un ascolto profondo di chi è l’altro/a, dei suoi gusti, delle sue preferenze, ma anche di cosa sceglie di dire in quel momento e a chi. Un invito a raccontarsi, nella soddisfazione di esprimere se stessi quando si è consapevoli di essere ascoltati da una delle persone più importanti della propria vita, il papà o babbo.

La partecipazione a questo evento è stata cospicua e la soddisfazione negli occhi dei partecipanti che si sono messi in gioco in maniera attiva coi propri figli e il divertimento provato nello stare insieme sono la motivazione per la quale è nata l’idea di proporre tale esperienza.

L’equipe educativa dei servizi educativi 03 San Vincenzo e delle Nuvole ringraziano di cuore tutti coloro che hanno partecipato con entusiasmo.

Elisa Sartini

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La Scuola ‘San Vincenzo’ in piazza per la festa del patrono di Senigallia, San Paolino

La festa del Santo patrono della diocesi di Senigallia, San Paolino da Nola ci richiama tutti in Piazza a godere della presenza di tanti bambini e bambine con i loro genitori, pronti e curiosi a giocare insieme, ad esprimere la loro creatività attraverso i laboratori predisposti dalle educatrici e insegnanti della scuola stessa che hanno allestito gli spazi, uno dedicato ai più piccoli con legnetti colorati che si sono trasformati in diverse costruzioni sotto le manine curiose e intraprendenti di ogni partecipante. Altro spazio dedicato al collage di faccine ad imitazione del pittore  Giuseppe Arcimboldo che dipingeva personaggi con fiori frutta e ortaggi delle diverse stagioni, tema legato al Piano di Lavoro annuale rivolto alla tutela, rispetto  e valorizzazione del nostro Pianeta Terra. Altro spazio dedicato al disegno e coloritura del “Librotolo”, altro ancora dedicato alle letture animate che hanno attirato, anzi “catturato” l’attenzione di tanti bambini e bambine nonostante l’ambiente aperto a tante altre possibilità di gioco.

Cornice dei diversi laboratori nella piazza vivace e assolata la mostra dei prodotti dei bambini e delle bambine in cui disegni foto e varie attività raccontano la vita di scuola e il percorso annuale sviluppato. Un particolare grazie va a tutti i genitori, interni ed esterni alla scuola, che hanno accolto l’invito di trascorrere insieme il pomeriggio del 4 maggio in onore di San Paolino e soprattutto per aver donato alla città un pomeriggio vivace e ricco di relazioni, di sorrisi, di qualche capriccio e di tanta voglia di stare insieme.

Un modo per partecipare e rinnovare la festa di San Paolino, che non sia solo un giorno di vacanza, sia anche un modo di valorizzazione dell’amicizia e  dell’infanzia  in un luogo simbolo della città di Senigallia.

Daniela Fenocchi

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Scuole dell’infanzia paritarie in declino: costi troppo alti e contributi al minimo

Le scuole paritarie rischiano di sparire. Nel silenzio generale l’Italia sta scivolando verso il monopolio statale dell’educazione. Avanti di questo passo, fra una decina d’anni o poco più, il sistema nazionale d’istruzione sarà composto quasi esclusivamente da istituti statali e poche scuole paritarie, con rette fuori dalla portata della maggioranza delle famiglie. Una desertificazione vera e propria.

L’allarme (LEGGI l’inchiesta completa qui) è suffragato dai dati ufficiali del ministero dell’Istruzione e del Merito e da quelli elaborati dal Centro studi scuola cattolica della Cei: dal 2000 (anno di approvazione della legge 62 sulla parità scolastica) ad oggi, le scuole paritarie hanno perso il 38,11% degli allievi, passando da 1.186.667 a 734.415.

Passando agli ordini di scuola e considerando soltanto le paritarie cattoliche, balza immediatamente agli occhi come il calo più consistente (di scuole e di iscritti), riguardi la scuola dell’infanzia. Negli ultimi undici anni hanno chiuso 1.310 materne (-18,58%), mentre i bambini iscritti sono precipitati da 453.757 del 2010-2011 a 302.730 del 2021-2022, pari a 151.027 iscrizioni perse (-33,28%).

Un’emorragia di iscrizioni dovuta in parte al calo delle nascite (che ha colpito anche la scuola statale che, nel medesimo lasso di tempo, ha perso, però, “soltanto” il 3,4% degli allievi), ma soprattutto al fatto che tantissime scuole non statali sono state costrette a chiudere, non essendo più in grado di sostenere gli ingenti costi di gestione, a fronte di un contributo statale più che residuale. Soltanto prendendo in considerazione gli ultimi undici anni (dall’anno scolastico 2010-2011 al 2021-2022), i numeri sono drammatici: complessivamente, hanno chiuso 1.669 scuole paritarie (-12,12%), di cui 1.542 cattoliche (-16,46%) e 127 paritarie di gestori “laici” (-2,89%). Praticamente, ogni due giorni e mezzo una scuola ha cessato di esistere.

Per quanto riguarda gli alunni, negli undici anni considerati, le iscrizioni sono calate di 254.445 unità (-23,74%): 198.556 nella scuola paritaria cattolica (-26,81%) e 55.889 studenti in meno nelle altre paritarie (-16,87%).

a cura di L.M.

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Al “centro” della scuola San Vincenzo: bambini, famiglie e relazioni

Arte e disegno al centro dell'offerta formativa della scuola paritaria San Vincenzo a Senigallia
Arte e disegno al centro dell’offerta formativa della scuola paritaria San Vincenzo a Senigallia

È un polo educativo frequentato da un centinaio di famiglie, che offre servizi per l’infanzia ospitando bambini dai 12 mesi ai 6 anni. Una delle prime realtà cittadine a essere istituita, si ispira apertamente ai principi e valori cristiani. Parliamo della scuola paritaria San Vincenzo, situata oggi in via Verdi, a Senigallia. L’istituto nasce agli inizi del ‘900 – il primo statuto risale al 1911 – per volontà delle suore Vincenziane che si dedicavano all’educazione e gestione dei bambini, specialmente i più poveri, in tempo di guerra. Oggi si divide in centro per l’infanzia con 28 bambini e bambine dai 12 ai 36 mesi, con una sezione primavera di dieci bimbi che iniziano a frequentare la scuola a 2 anni (24-36 mesi) e la scuola dell’infanzia per 63 piccoli alunni dai 3 ai 6 anni suddivisi in quattro sezioni.

La realizzazione del presepe da parte degli alunni della scuola paritaria San Vincenzo a Senigallia
La realizzazione del presepe da parte degli alunni della scuola paritaria San Vincenzo a Senigallia

«Attualmente, è l’unica realtà nel comune di Senigallia che garantisce una continuità educativa per la fascia 1- 6 anni – spiega Daniela Fenocchi, coordinatrice della San Vincenzo – e rappresenta una bella e forte risposta all’esigenza che le famiglie hanno di servizi educativi per l’infanzia». Uno dei principi cardine attorno a cui ruota l’attività pedagogica del polo senigalliese è il rispetto: del bambino, della famiglia con le sue esigenze, ma anche della realtà scolastica e delle insegnanti. «Abbiamo ampia libertà nella gestione dei rapporti con le famiglie e i bambini, il che ci permette – continua la coordinatrice – di sviluppare un’approfondita conoscenza delle realtà familiari con cui andremo a collaborare. Cerchiamo di favorire una modalità relazionale molto stretta» e la si vede già dai colloqui conoscitivi che avvengono prima dell’iscrizione. «Non è una selezione, le nostre porte sono sempre aperte, ma un voler iniziare un percorso di conoscenza reciproca»…

Continua a leggere l’articolo sull’edizione cartacea di giovedì 23 dicembre, disponibile anche in digitale cliccando QUI.
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Carlo Leone