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Tag: strage lanterna azzurra

Quel giorno in cui papa Francesco incontrò i familiari dei deceduti alla ‘Lanterna azzurra’

C’è un incontro speciale che lega le Marche, la diocesi di Senigallia in particolare, a Papa Francesco.
Come in un abbraccio, Francesco ha accolto in udienza i parenti di Emma Fabini, 14 anni; Eleonora Girolimini, 39 anni; Asia Nasoni, 14 anni; Mattia Orlandi, 15 anni; Daniele Pongetti, 16 anni; Benedetta Vitali, 15 anni, morti nella discoteca ‘Lanterna azzurra’ di Corinaldo nella notte dell’8 dicembre 2018.
Ad accompagnarli c’erano il vescovo di Senigallia, Franco Manenti e l’allora vescovo di Fano Armando Trasarti. Ripercorriamo, all’indomani della morte del pontefice, l’articolo scritto da Emanuela Campanile e pubblicato sul sito Vaticanews.

“La data coincide con la Festa dell’Immacolata, sottolinea il Papa e il luogo della tragedia, aggiunge ancora il Pontefice, si trova in una zona non lontana dal Santuario dedicato alla Vergine di Loreto. Ecco allora l’invito a pregare insieme l’Ave Maria per Asia, Benedetta, Daniele, Emma, Mattia ed Eleonora, nella certezza che Lei “sicuramente li ha accompagnati all’abbraccio misericordioso del suo Figlio Gesù”: Voglio – vogliamo – pensare che lei, come Madre, non abbia mai staccato il suo sguardo da loro, specialmente in quel momento di confusione drammatica; che li abbia accompagnati con la sua tenerezza. Quante volte l’hanno invocata nell’Ave Maria: “Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”! E anche se in quegli istanti caotici non hanno potuto farlo, la Madonna non dimentica le nostre suppliche: è Madre. Sicuramente li ha accompagnati all’abbraccio misericordioso del suo Figlio Gesù.

Francesco lo dice, non entra “nel merito delle cause che hanno determinato gli incidenti in quella discoteca” ma si unisce “con tutto il cuore” alla sofferenza dei familiari delle vittime e al loro “legittimo desiderio di giustizia”. Vuole offrire “una parola di fede, di consolazione e di speranza” per una tragedia “insopportabile senza l’aiuto di Dio”: So che in tanti, ad iniziare dai vostri Vescovi, qui presenti, dai vostri sacerdoti e dalle vostre comunità, vi hanno sostenuto con la preghiera e con l’affetto. Anche la mia preghiera per voi continua, e la accompagno con la mia benedizione.

La gratitudine del Papa è rivolta ai presenti per aver voluto condividere con lui il dolore che li affligge e la preghiera, ma l’incontro di oggi, per Francesco, deve aiutare a superare il rischio dell’oblio: Vi ringrazio di essere venuti a condividere anche con me il vostro dolore e la vostra preghiera. Ricordo che allora, quando accadde la tragedia, ne fui scosso. Ma col passare del tempo – e purtroppo col susseguirsi di tante, troppe tragedie umane – si rischia di dimenticare. Questo incontro aiuta me e la Chiesa a non dimenticare, a tenere nel cuore, e soprattutto ad affidare i vostri cari al cuore di Dio Padre.

E guardando al dolore dei presenti, Francesco descrive la tragedia di perdere un figlio, con l’assenza delle parole: Quando noi perdiamo papà o mamma, siamo orfani: c’è un aggettivo. Orfano, orfana. Quando nel matrimonio si perde il coniuge, chi rimane è vedovo o vedova: c’è un aggettivo anche per questo. Ma quando si perde un figlio, non c’è aggettivo. La perdita di un figlio è impossibile da “aggettivare”. Ho perso il figlio: ma cosa …? No, no: non sono né orfano, né vedovo. Ho perso un figlio. Senza aggettivo. Non c’è. E questo è il grande dolore vostro”.

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Lanterna Azzurra: protesta di familiari e amici delle vittime dopo l’assoluzione in primo grado

La protesta ad Ancona dei familiari e degli amici delle vittime della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

Protestano familiari, parenti e amici delle vittime della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Un corteo si è svolto questa mattina ad Ancona per chiedere giustizia – parola risuonata più volte durante slogan e cori – per le giovani, giovanissime vittime che hanno perso la vita sei anni fa in una serata che avrebbe dovuto solo portare tanta musica e divertimento. L’8 dicembre 2018 è una data che rimarrà impressa per sempre nei cuori di tante persone e di tutte le comunità coinvolte, straziate dalla morte di cinque adolescenti e una giovane mamma di nemmeno 40 anni. Come se ci fosse un’età più adeguata di altre per andarsene in quel modo. Eppure dopo tante udienze, dopo due filoni di indagine che hanno portato a condanne e assoluzioni, la rabbia dei familiari non si è placata. Da questi sentimenti di frustrazione, rabbia ma anche delusione è nata l’ultima iniziativa messa in atto dai parenti e dagli amici di Emma Fabini, Asia Nasoni, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti, Benedetta Vitali ed Eleonora Girolimini. 

I FATTI

La vicenda ormai è nota a tutti. Quella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, perché era ormai oltre la mezzanotte, in attesa dell’esibizione del trapper Sfera Ebbasta nel locale Lanterna Azzurra Clubbing in via Madonna del Piano, a Corinaldo, si generò una calca a seguito dell’utilizzo di uno spray urticante. A causare il panico fu una banda di giovani provenienti perlopiù dall’Emilia che spruzzarono la sostanza per poter rubare qualche catenina, cellulare e portafogli approfittando del caos. Ma le persone, affollatesi verso l’unica uscita di sicurezza in quel momento aperta e funzionante, finirono per schiacciarsi l’una l’altra pur di uscire. I parapetti della via fuga cedettero e il peso di quella massa di corpi finì per uccidere sei giovani, incolpevoli vittime.

I PROCESSI

L’iter giudiziario complesso si divise in due filoni: da un lato quello relativo a chi materialmente generò il caos che porto alle sei morti, la cosiddetta banda dello spray, i cui componenti sono stati tutti condannati in via definitiva; dall’altro quello autorizzativo che appunto riguardava la sicurezza e le licenze per il pubblico spettacolo in un ex magazzino di campagna. In questo processo i reati ipotizzati erano (a vario titolo) cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo e falso ideologico. Nove imputati, nessun colpevole: tutti assolti con la beffa del rigetto delle richieste di risarcimento danni.

LA PROTESTA

A un mese dalla sentenza di primo grado del tribunale di Ancona in cui sono stati assolti l’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, tecnici e componenti della commissione pubblico spettacolo ma anche gestori del locale con la motivazione che “il fatto non sussiste”, la rabbia si è trasformata in protesta. Un corteo si è mosso per le vie di Ancona partendo da piazza Cavour per arrivare al vicino tribunale di Ancona dove sono stati fatti degli interventi, sempre al grido di “giustizia, giustizia”. Familiari e amici delle vittime – provenienti per lo più da Senigallia da cui è partito un autobus, ma anche da fuori regione – hanno sottolineato come non sia possibile riconoscersi in una società che non sa difendere i propri figli, né individuare i colpevoli di una strage. Più persone hanno ribadito che lo Stato, con questa sentenza, ha ucciso di nuovo le giovani vittime. Ricorso verrà fatto in appello, ma per molti la sfiducia è il sentimento dominante.

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Dopo la Lanterna Azzurra: consapevolezza ed eventi per il divertimento sicuro

Il sopralluogo delle forze dell'ordine sul luogo della tragedia, la lanterna azzurra, a un mese dagli eventi dell'8 dicembre 2018
Il sopralluogo delle forze dell’ordine sul luogo della tragedia, la lanterna azzurra, a un mese dagli eventi dell’8 dicembre 2018

Oltre alle iniziative simboliche promosse dalle due diocesi di Senigallia e Fano Fossombrone Cagli Pergola, anche il CoGeU, il comitato genitori unitario (poi trasformatosi in associazione per coinvogere i giovani) si è mobilitato con una nuova serie di eventi in programma per l’8 dicembre 2023, a cinque anni esatti dalla tragedia alla Lanterna Azzurra Clubbing di Corinaldo. Con musica e ricordi ma anche impegno sociale

E’ questo infatti il senso delle iniziative raccolte sotto il titolo di “L8xilfuturo” per ricordare quanto avvenuto nel 2018 quando, in attesa dell’esibizione di Sfera Ebbasta, persero la vita 6 persone: cinque giovani ragazzi, Emma, Asia, Mattia, Daniele, Benedetta, ed Eleonora, una giovane mamma. Per omaggiarli e ricordarli, ma soprattutto per promuovere una coscienza collettiva che parta dal “mai più” per arrivare a iniziative concrete nel settore del divertimento, è stata istituita con la legge regionale 5 agosto n.20/2021 una giornata specifica, la Giornata regionale del divertimento in sicurezza. E’ la prima legge in Italia a tutela di un divertimento sano e responsabile dei giovani.

«Non sembrano trascorsi 5 anni da quel tragico 8 dicembre tanto è vivo, intenso, indelebile in tutti noi il ricordo di un dramma che ha colpito l’intera comunità – ha spiegato l’assessora alle politiche giovanili, istruzione e cultura Chiara Biondi – ma sono anni che non sono passati invano. La volontà di sensibilizzare sul divertimento sicuro dei giovani è prima diventata legge regionale e poi una Giornata dedicata nel nome di quelle giovanissime vittime. E ogni anno si colora di nuove motivazioni e di rinnovato impegno, un faro sul mondo dei giovani che sempre più fanno le spese della disattenzione degli adulti».

A cinque anni dai tragici fatti di via Madonna del Piano, mentre i processi sono ancora in corso, l’associazione Cogeu – composta da genitori e parenti delle vittime ma soprattutto da giovani e ragazzi che si impegnano in prima persona – porta avanti varie iniziative per sensibilizzare la comunità e gli addetti del settore del divertimento e dell’intrattenimento verso le norme sulla sicurezza. Un modo per riconoscere ai giovani il diritto a divertirsi in sicurezza e far predisporre le realtà del settore verso percorsi incentrati sull’incolumità di chi entra in un locale per un’esibizione e vorrebbe solo uscirne senza voce. L’evento cerca di lasciare ampio spazio alla comunicazione tra giovani, adulti ed istituzioni andando a scardinare i tabù che molte volte ne impediscono il dialogo. Si riparte dalla musica e dal ricordo, per volgere uno sguardo verso le nuove generazioni, promuovendo azioni concrete per un divertimento sicuro.  

“L8xilfuturo” 2023 si svolgerà a Senigallia con un programma di appuntamenti che inizia alle ore 10 alla chiesa dei Cancelli (la cattedrale è chiusa causa terremoto) con una messa in memoria delle vittime, presieduta dal vescovo di Senigallia Franco Manenti. Sarà preceduta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, a mezzanotte, dall’iniziativa della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola e della Diocesi di Senigallia: risuoneranno le campane dei comuni di Fano, Frontone, Mondolfo, Senigallia – luoghi di vita dei familiari – che risuoneranno sei volte in ricordo di Asia, Daniele, Emma, Mattia, Benedetta ed Eleonora.
Nel pomeriggio (ore 17), ci si sposterà al teatro La Fenice per l’evento condotto da GDG (Giovanni Di Giacomo) in collaborazione di Catia Urbinelli “Con cura, non dimentico”. Si tratta di un momento incentrato sul ricordo e propone il duro viaggio che hanno percorso i ragazzi del CoGeu, partendo da quella tragica sera sino ad arrivare ad una presa di consapevolezza preziosa per poter andare avanti e ripartire proprio da dove tutto sembrava essersi fermato, volgendo uno sguardo al futuro. Il pomeriggio proseguirà con “L8PerIGiovani – Realtà e confronto”, una tavola rotonda con l’assessora regionale Chiara Biondi, il presidente Silb-Fipe Maurizio Pasca, il dirigente scolastico del liceo Nolfi-Apolloni di Fano Samuele Giombi, il dirigente scolastico dell’Istituto d’istruzione superiore A.Panzini Alessandro Impoco e Vanessa Morganti dell’associazione CoGeU. Come negli altri anni, l’evento terminerà con uno spettacolo musicale: si esibiranno in “Voce alle emozioni” Mathias Mari e Ludovica Ricciardo, vincitori del contest organizzato dai ragazzi del CoGeu, con brani che faranno luce sui ricordi. 

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Quinto anniversario dalla strage di Corinaldo: il ricordo delle diocesi di Fano e Senigallia

La memoria va coltivata, custodita, protetta ed è autentica quando diventa impegno concreto per l’oggi. Il ricordo di Asia, Daniele, Emma, Mattia, Benedetta ed Eleonora, morti l’8 dicembre 2018 alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, è stare accanto ai loro familiari, è sostegno all’associazione Co.Ge.U (Comitato Genitori Unitario) nata da quella tragedia, è impegno per la vita di ogni giovane e di ogni persona.

La Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola e la Diocesi di Senigallia sono state e sono accanto alle famiglie delle vittime celebrando, ogni 8 dicembre, la Santa Messa in una delle due cattedrali. Quest’anno sarà celebrata alle ore 10.00, a Senigallia, nella chiesa dei Cancelli (la cattedrale è chiusa causa terremoto) e sarà presieduta dal Vescovo di Senigallia Franco Manenti. Ci sarà anche un segno: nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, a mezzanotte, le campane dei comuni di Fano, Frontone, Mondolfo, Senigallia – luoghi di vita dei familiari – suoneranno sei volte in ricordo di Asia, Daniele, Emma, Mattia, Benedetta ed Eleonora.

Questo piccolo segno, realizzato grazie anche alla disponibilità dei comuni interessati, ci ricorda che non possiamo e non dobbiamo dimenticare e che siamo chiamati a scuoterci, a camminare insieme, non solo perché certe tragedie non si ripetano più, ma perché le nostre città siano più accoglienti e sicure e perché ognuno possa crescere realizzando se stesso e vivendo in armonia con tutti.

Nella fotografia, incontro al teatro ‘La Fenice’ di Senigallia in uno degli anniversari dell’8 dicembre.

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L’8 dicembre per il divertimento sicuro

Il sopralluogo delle forze dell’ordine sul luogo della tragedia, la lanterna azzurra, a un mese dagli eventi dell’8 dicembre 2018

«La realtà è che ci stiamo muovendo molto fuori da Senigallia, ci conoscono un po’ ovunque in tutta Italia, dove si sente voglia di un grande cambiamento. Qui si nota un po’ meno e non sono da cosa sia dovuto. Nella nostra associazione CoGeU ci sono soprattutto giovani, la maggior parte di Senigallia e Fano, ma molti nuovi ingressi sono da Rimini, Venezia, Gubbio: tutti giovani che hanno capito come il tema non riguardi solo una comunità, non solo quella senigalliese o fanese, ma che si debba uscire fuori dalle Marche, perché il divertimento in sicurezza è per tutti i ragazzi e richiede spazi ampi anche di dibattito e con enti sovra regionali».

A parlare così è Luigina Bucci, presidente dell’associazione CoGeU nata a seguito dei tragici fatti della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Sono passati solo quattro anni da quando nel locale scoppiò il fuggi fuggi generale e nella calca vennero schiacciate le vite di cinque adolescenti e di una giovane mamma. «Noi tendiamo a dimenticare spesso quanto accaduto e ciò è dovuto sia alle dinamiche dei media, sia al fatto che si susseguono tragedie su tragedie» continua Bucci, riferendosi alla pandemia e all’alluvione di pochi mesi fa. «Il nostro progetto piace e continua a ottenere collaborazioni. L’ultima…

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Lanterna azzurra, a quattro anni dialogo su giustizia, memoria e istituzioni

Il sopralluogo delle forze dell'ordine sul luogo della tragedia, la lanterna azzurra, a un mese dagli eventi dell'8 dicembre 2018
Il sopralluogo delle forze dell’ordine sul luogo della tragedia, la lanterna azzurra, a un mese dagli eventi dell’8 dicembre 2018

Dialogo con i familiari delle vittime della Lanterna azzurra. Questo è quanto si terrà il prossimo venerdì 2 dicembre, alle ore 17. 30 all’auditorium San Rocco di Senigallia, un evento che cade a quattro anni da quel maledetto 8 dicembre 2018 in cui morirono cinque adolescenti e una giovane mamma. Sarà l’occasione non solo per tenere viva la memoria delle giovani e dei giovani che hanno perso la vita in attesa di un’esibizione musicale, ma anche per parlare di giustizia.

A organizzare l’evento ci ha pensato l’associazione “Gli amici di Emma” e gode del patrocinio del Comune di Senigallia: in primo piano non c’è solo l’aspetto, doveroso, del ricordo e della memoria collettiva ma anche del piano della giustizia e del lavoro delle istituzioni. I familiari hanno sempre voluto vedere con chiarezza la posizione degli enti coinvolti e non solo dei ragazzi componenti la banda dello spray.

All’incontro “La tragedia della Lanterna azzurra. Dialogo con i familiari su giustizia, memoria collettiva e istituzioni”, pensato come un momento di dialogo e di riflessione, parteciperanno ….

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Tragedia Lanterna Azzurra, tornano le iniziative del Cogeu “L8xilfuturo” sul divertimento in sicurezza

Regione Marche e associazione Cogeu insieme per ricordare la memoria delle vittime della Lanterna Azzurra e per riflettere sul divertimento in sicurezza
Regione Marche e associazione Cogeu insieme per ricordare la memoria delle vittime della Lanterna Azzurra e per riflettere sul divertimento in sicurezza

Era l’8 dicembre 2018 quando alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, prima di una esibizione di Sfera Ebbasta, persero la vita 6 persone: cinque giovani ragazzi, Emma, Asia, Mattia, Daniele, Benedetta, ed Eleonora, una giovane mamma. Da quella notte la giustizia sta facendo il suo corso, e l’Associazione COGEU composta da genitori e ragazzi, lavora attivamente affinché venga riconosciuto a tutti i livelli il diritto dei più giovani a divertirsi in sicurezza. Oltre a una serie di attività e progetti portati avanti nel corso dell’anno, COGEU organizza ogni 8 dicembre L8xilfuturo, la giornata istituita con la legge regionale 5 agosto n.20/2021, prima legge in Italia a tutela di un divertimento sano e responsabile dei giovani.

Un provvedimento fortemente voluto dalla Regione Marche e dal presidente Francesco Acquaroli che nelle scorse settimane ha incontrato personalmente i rappresentati del COGEU per un momento di confronto e approfondimento. La legge non si limita infatti alla sola istituzione della giornata ma impegna la Regione a sostenere iniziative di prevenzione e sensibilizzazione dirette ad informare l’intera comunità, con particolare attenzione ai giovani, sulle tematiche della sicurezza e della legalità.

Il programma:

FANO
Ore 9.30 Cattedrale Santa Messa in memoria delle vittime
Chiesa del Gonfalone: “Da un concerto si esce senza voce, e non senza vita”, un confronto sul perché è importante istituire una legge nazionale sul divertimento in sicurezza. Introduce e modera: Raffaele Di Staso, Corporate Communication di OneDay Group. Ospiti: Francesco Acquaroli (Presidente Regione Marche), Guido Castelli (Senatore), Marco Croatti (Senatore), Maurizio Pasca (presidente Silb-Fipe) e i ragazzi e le ragazze del Cogeu.

SENIGALLIA
Ore 18.30 Concerto “Riprendiamoci la musica” (Teatro La Fenice, Senigallia), organizzazione della serata a cura di ScuolaZoo. Conduzione: Giovanni Di Giacomo. Voce ai ricordi a cura dei giovani del CoGeU (regia di Mauro Pierfederici). Band giovanili in concerto. Ospiti: Gaia, Mr Rain e Serendipity in concerto.

Strage alla discoteca ‘Lanterna azzurra’: altre condanne

Continua il processo per fare chiarezza sulla tragedia alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Lo scorso 17 marzo erano arrivate le conferme in appello delle condanne ai componenti della cosiddetta “banda dello spray”, con addirittura un aumento delle pene fino a oltre 12 anni perché, oltre ai reati di omicidio preterintenzionale, lesioni personali furto e rapina, è stata riconosciuta anche l’associazione a delinquere; pochi giorni fa, il 31 marzo sono arrivate anche le condanne per gli organizzatori dell’evento tra il 7 e l’8 dicembre 2018, per i gestori e per i proprietari di quella discoteca in cui persero la vita cinque adolescenti e una giovane mamma.

E’ questa la prima tranche del filone amministrativo della vicenda, quella che puntava ad accertare le responsabilità di chi gestiva e possedeva quella struttura considerata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona non idonea a ospitare una discoteca con migliaia di ragazzi e ragazze. Del secondo filone di indagini si è dunque chiuso il primo capitolo, con la condanna a un totale di quasi 32 anni di carcere per i sette che procedevano con il giudizio abbreviato (che prevede uno sconto di pena) e per i due che hanno scelto invece il patteggiamento. I reati contestati vanno dall’omicidio colposo plurimo alle lesioni colpose fino al disastro colposo: la pena più alta è stata comminata al dj che di fatto gestiva il locale.

Il processo però non si esaurirà qui: il secondo capitolo del filone amministrativo andrà avanti il prossimo 3 giugno, quando si terrà infatti l’udienza dibattimentale per altre nove persone, tra cui il sindaco Matteo Principi, i membri della commissione di vigilanza che autorizzò l’apertura della discoteca “Lanterna Azzurra Clubbing” e due tecnici. Sono stati rinviati a giudizio lo scorso febbraio per accertare se potevano essere rilasciati i permessi per pubblico spettacolo date le condizioni e le carenze strutturali e di sicurezza del locale. I parenti delle sei vittime hanno finora espresso soddisfazione per le condanne stabilite dal tribunale di Ancona, ma ritengono che anche un ultimo passo debba essere fatto per ottenere piena giustizia per quella tragica notte di quasi quattro anni fa.

Carlo Leone

Lanterna Azzurra, a marzo la sentenza in Appello

I sopralluoghi delle forze dell'ordine alla Lanterna Azzurra subito dopo la tragedia dell'8 dicembre 2018
I sopralluoghi di magistrato, autorità e forze dell’ordine alla Lanterna Azzurra subito dopo la tragedia dell’8 dicembre 2018

E’ attesa entro marzo (10 o 17), ad Ancona, la sentenza di appello per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Imputati sei giovani della provincia di Modena, già condannati, in primo grado, a pene comprese tra i 10 ed i 12 anni e 4 mesi di reclusione. I sei giovani sono accusati di far parte della cosiddetta “banda dello spray” che, in quella tragica notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, avrebbe causato il fuggi fuggi generale che aveva poi portato alla morte di sei persone. In seguito alla calca ed al cedimento di una balaustra persero la vita cinque adolescenti ed una mamma.

Nel processo di primo grado i sei giovani erano stati riconosciuti responsabili di omicidio preterintenzionale, rapine, furti con strappo e lesioni personali. Della banda, secondo l’accusa, facevano parte anche altri due giovani: uno è deceduto in un incidente stradale, pochi mesi dopo la strage in discoteca; per l’altro, invece è stato chiesto, nei giorni scorsi, il rinvio a giudizio.

Premio Emma Fabini: ecco i giovanissimi vincitori della prima edizione

Sono stati premiati al teatro La Fenice i giovanissimi vincitori del concorso letterario “Emma. Il ricordo salvato”. L’iniziativa è stata dedicata a Emma Fabini, una delle sei giovani vittime della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo che persero la vita per il fuggi fuggi della folla in attesa del trapper Sfera Ebbasta. Una serata piena di emozioni, quella del 30 settembre scorso, a partire dalla data, non casuale: proprio in quel giorno Emma avrebbe compiuto 17 anni.

«Emma amava la lettura e la scrittura – ha dichiarato il papà Fazio Fabini. Il premio letterario “Emma. Il ricordo salvato” nato a suo nome ha avuto un grande successo: sono arrivati oltre 250 elaborati da tutte le Marche e da altre regioni. Tanti suoi coetanei che hanno voluto condividere con lei un loro ricordo, così come si fa tra amici. Tutti amici di Emma».

A selezionare i testi ci hanno pensato gli insegnanti di alcune scuole di Senigallia: il primo premio per la categoria 14/18 è andato a Elisa Spaccasassi, di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno); per la categoria 10/13 è stato scelto il testo di Matilde Calvi, di Trecastelli (Ancona). Elisa si è aggiudicata un corso di scrittura creativa offerto dalla scuola Genius di Roma mentre Matilde un buono di 300 euro per l’acquisto di libri. I migliori racconti sono stati pubblicati in un’antologia dal titolo “Emma. Il ricordo salvato”, edita dalla casa editrice Zefiro, la stessa che l’anno scorso pubblicò una raccolta dei testi di Emma Fabini dal titolo “I ricordi non salvano le lacrime” che ha poi dato il nome al concorso letterario.

«Una iniziativa che vorremo ripetere per il futuro, per dare spazio alla creatività dei giovani, confidando che il Premio possa crescere ed affermarsi» ha spiegato il sindaco Massimo Olivetti convinto che questo premio letterario sia «il modo migliore per ricordare Emma Fabini, scomparsa insieme ad Asia, Daniele, Benedetta, Mattia, Eleonora quella maledetta sera dell’8 dicembre 2018, con storie capaci di restituire l’emozione di un’esperienza vissuta».

«Emma aveva il dono della scrittura, una passione che ha alimentato i sogni e le speranze di queste ragazze e ragazzi che hanno scritto storie toccanti sul tema del ricordo” ha dichiarato Carlo Pagliacci, responsabile della Zefiro e membro della giuria del Premio. “Leggere questi racconti è scoprire un mondo di sensibilità ed emozioni che troppe volte ignoriamo o fingiamo di non vedere. Dare voce a questo mondo è ciò che Emma ci ha suggerito».

Carlo Leone