Vasche di espansione, idrometri e piano degli interventi: le novità dopo l’alluvione

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Avviati a Bettolelle i lavori per la realizzazione delle vasche di espansione
Avviati a Bettolelle i lavori per la realizzazione delle vasche di espansione

Il sistema di allertamento, le vasche di espansione, gli interventi da effettuare per ridurre i rischi esondazione nell’area Misa e Nevola sono i temi al centro del video incontro tra l’assessore alla protezione civile Stefano Aguzzi e i sindaci dei comuni alluvionati. Tante le novità che la Regione ha voluto comunicare – lo scorso 3 novembre – agli amministratori locali: su tutto un finanziamento per nuove aree di laminazione nell’entroterra.

L’iniziativa regionale è servita per fare il punto su una situazione apparentemente ancora immobile a due mesi dall’alluvione che ha devastato le valli del Misa, Nevola e Cesano. Due mesi di lavori in somma urgenza senza che si capisse granché sul piano per prevenire nuove catastrofi ambientali.

All’ordine del giorno della videoconferenza con i sindaci alluvionati, l’assessore Aguzzi e il responsabile della Protezione civile regionale, Stefano Stefoni, hanno annunciato che stanno per concludersi i lavori nella prima vasca di espansione situata alle Bettolelle di Senigallia, ma che, nel frattempo, sono state finanziate con 7 milioni di euro altre due aree. Una sarà prima di Pianello, frazione alluvionata di Ostra, tra le più colpite della vallata; la seconda sorgerà a monte di Passo Ripe, zona Trecastelli. Sono «già in fase di progettazione, previste dal Piano di interventi del 2016 ma finora non finanziate» ha dichiarato Aguzzi.

La seconda novità è nel ripristino di tutta la rete degli idrometri, dopo i danni agli stessi provocati dall’alluvione. In alcuni casi la piena dei fiumi non ha lasciato nemmeno tempo ai sistemi di segnalare l’innalzamento del livello idrometrico, tanto era stata intensa l’ondata dello scorso 15 settembre. L’assessore Aguzzi ha annunciato che la rete è stata adeguata e migliorata: «gli idrometri che sono più a monte, che in passato segnalavano il solo innalzamento del livello dell’acqua senza dare l’allertamento, ora invece sono stati calibrati affinché possano divulgare insieme con quelli a valle un sistema di allertamento immediato, cosicché i sindaci possano subito essere informati del repentino innalzamento dell’acqua. Spetterà poi al singolo Comune verificare lo stato del livello della piena» spiega il referente regionale alla protezione civile.

La terza è relativa al finanziamento di uno studio per migliorare il sistema di allertamento e di prevenzione del rischio idrogeologico su tutto il territorio Misa Nevola. Dati i cambiamenti climatici sempre più evidenti e frequenti, che causano «situazioni non prevedibili ed inaspettate», va «rivisto il Piano di interventi del 2016 pensato per fronteggiare eventi precedenti». Allo scopo sono stati stanziati 300 mila euro da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile: sono serviti per commissionare lo studio alla Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale) e all’Università di Firenze. Sarà pronto entro pochi mesi, assicurano i due responsabili regionali.

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