Crisi Afghanistan, a Senigallia due famiglie accolte da Caritas e sistema Sai

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Sono due le famiglie provenienti dall’Afghanistan e ospitate nel senigalliese dopo la presa del potere da parte dei talebani. Due nuclei familiari composti da 4 e 6 persone, genitori con bimbi piccoli, che fanno parte dei quei 60 individui assegnati dalla prefettura alla provincia di Ancona. Dopo lo sbarco a Roma e il periodo di quarantena obbligatorio, le due famiglie sono arrivate giovedì 9 settembre negli appartamenti messi a disposizione a Senigallia dalla Caritas, ente gestore del Sistema di Accoglienza e Integrazione “Sai”  (ex Sprar), in capo all’unione dei comuni “Le Terre della Marca Senone”.

Uno dei due nuclei aveva già un parente a Senigallia, dove già vivono alcune persone di provenienza afghana, e questo ha semplificato la scelta della destinazione. Entrambi i nuclei fanno parte di quella rete di collaboratori che ha dato una mano al contingente italiano in Afghanistan durante questi lunghi anni di missione, partita inizialmente come risposta agli attacchi terroristici dell’11 settembre di cui è stato celebrato pochi giorni fa il ventennale.

«Dopo una prima fase emergenziale legata quindi all’accoglienza e allo svolgimento delle pratiche burocratiche – spiega il direttore della Caritas Giovanni Bomprezzi – le due famiglie verranno inserite in un percorso di orientamento, di conoscenza della lingua italiana, integrazione scolastica, socialità e inserimento lavorativo. Solo allora potremo sapere qualcosa di più di queste famiglie che hanno dovuto lasciare affetti e beni per potersi rifugiare in Italia. Una aveva già un parente a Senigallia e questo ha ovviamente reso tutto più semplice per quanto sia drammatico il contesto. Immaginiamo solo quali ripercussioni possano aver subito prima di trovare rifugio in Italia».

Della questione si sono immediatamente interessate sia l’unione dei comuni Le Terre della Marca Senone, presieduta dal sindaco di Arcevia Dario Perticaroli, ente titolare del sistema Sai in zona, e il consiglio della stessa unione, il cui presidente Luigi Rebecchini ha convocato d’urgenza una conferenza dei capigruppo allargata ai sindaci della valmisa che compongono la giunta e al dirigente dell’area servizi sociali e Ats8, Maurizio Mandolini.
Nella riunione si sono discusse la modalità dell’accoglienza e le azioni che i servizi sociali dei vari comuni, in capo proprio all’unione, hanno messo in campo in questa prima fase emergenziale e nella seconda fase incentrata sull’integrazione delle persone scappate dal paese in mano ai talebani. «Siamo estremamente soddisfatti per ciò che si sta facendo – hanno sottolineato Perticaroli e Rebecchini – e siamo pronti a dare ulteriore supporto a chi fugge da situazioni drammatiche. L’accoglienza è doverosa ed è un bel risultato che tutti i sindaci e i gruppi consiliari vadano oltre le sigle partitiche per collaborare con entusiasmo e impegno».

Proprio sul tema si terrà domani, giovedì 16 settembre, l’incontro con Daniele Albanese (ufficio politiche migratorie e protezione internazionale della Caritas italiana) e la testimonianza di alcune famiglie afgane che vivono a Senigallia, tra cui vi è anche un nucleo a cui i talebani hanno arrestato un parente.

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