Senigallia, pericolo scampato. Ma si può vivere così?

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Il fiume Misa a Senigallia dopo le piogge che hanno creato l'ennesima allerta
Il fiume Misa a Senigallia dopo le piogge che hanno creato l’ennesima allerta

L’ondata di maltempo è passata, la città e l’intera vallata Misa-Nevola-Cesano può tirare un sospiro di sollievo. Dopo le piogge che da due giorni tengono sotto scacco l’area già colpita dall’alluvione lo scorso 15 settembre 2022, finalmente Senigallia e dintorni ritrovano la calma. Riaprono le strade e i negozi chiusi per il graduale ritorno alla normalità.

I problemi maggiori si sono registrati con il reticolo idrografico secondario: i fossi sono andati in difficoltà, causando tracimazioni e allagamenti che hanno costretto l’amministrazione comunale senigalliese a correre ai ripari. Sono usciti dagli argini e poi rientrati il fosso del Trocco, delle Cone e Sant’Angelo, con la conseguente chiusura di numerose strade: il tratto nord della statale Adriatica; il lungomare Mameli da via Traversa Cesano al Cesano; strada Cavallo Montirone, strada Crocifisso Vallone, il ponte di Bettolelle, i sottopassi di via Perilli, Dogana Vecchia e via Zanella. Difficoltà e allagamenti si sono poi diffusi anche in viale dei Pini, via Mattei, via Fiorini e strada Sant’Angelo, via Tevere e via Adige. In via precauzionale sono stati chiusi i centri commerciali “Sì con te” e “Il Maestrale”: clienti allontanati e dipendenti fatti uscire in fretta e furia salvo poi riaprire poco più tardi.

Dopo una mattinata di apprensione e ricerca spasmodica se la via interessata fosse chiusa o meno al traffico, se si fosse riusciti a tornare a casa o andare a prendere i figli a scuola, la situazione è tornata nell’ambito della normalità: la pioggia ha cessato di cadere e i livelli dei fiumi sono ora in sensibile diminuzione.

Pericolo scampato, si; ma a che prezzo? Una continua allerta può essere l’unico stile di vita possibile in queste zone? In attesa che si cominci a lavorare sul serio per la prevenzione di fenomeni simili, in attesa che partano i cantieri promessi – dalla ricostruzione dei ponti distrutti dall’alluvione fino alla creazione delle vasche di espansione, al dragaggio dei fiumi e alla pulizia dei fossi – come si può vivere così? Queste domande sono le più frequenti sui social dove i cittadini di Senigallia e dell’entroterra cercano di barcamenarsi tra un continuo stato di attenzione che repentinamente diventa allerta e una gestione dell’emergenza (e della comunicazione) che sembra confusa. Domande a cui qualcuno dovrà dare una risposta. Prima o poi.

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Il fiume Misa a Senigallia dopo le piogge che hanno creato l'ennesima allerta
Il fiume Misa a Senigallia dopo le piogge che hanno creato l’ennesima allerta

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