“Ridiamo dignità”: fundrasing per vite vicine

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A un anno esatto dall’avvio di #ridiamodignità, la campagna di sensibilizzazione e solidarietà che Caritas Senigallia ha ideato, grazie al generosissimo lavoro di DMP Concept e Crealia, Caritas riparte con la campagna Ridiamo dignità mirata stavolta anche all’intervento reale sulle storie di povertà del territorio. Sul sito www.ridiamodignita.it infatti, periodicamente, verranno inserite storie vere di persone e famiglie che, temporaneamente o in modo più prolungato, vertono in situazioni di grave difficoltà. Ogni storia, ovviamente scritta nel pieno rispetto della privacy, ha un obiettivo concreto al cui raggiungimento ognuno di noi può contribuire con una donazione. Si tratta di beneficiari che Caritas segue già da tempo, spesso in rete con i Servizi sociali, e per i quali talvolta non riesce a soddisfare alcune esigenze primarie, per esempio degli occhiali da vista nuovi oppure le spese dentistiche. L’intera cifra donata viene destinata al progetto presentato, senza alcun tipo di trattenuta; dal sito è possibile anche fare un regalo alternativo o sottolineare una commemorazione, sposando la solidarietà con un gesto concreto di vicinanza.

“L’idea della donazione per via telematica” spiega Giovanni Bomprezzi, direttore di Fondazione Caritas Senigallia, “è nata dalle complicazioni derivanti dal Covid, poiché molti non avevano più la possibilità di donare in modo usuale, ma volevano ugualmente farlo. Il sito ha molte potenzialità, per esempio l’immediatezza e la possibilità di ringraziare i generosi donatori. Sfruttando la piattaforma, quindi, il gesto della donazione diventa più facile e comodo, e può avvenire anche da parte di chi vive fuori città ma è legato alla solidarietà del nostro territorio”.

La campagna di fundraising Ridiamo dignità, che si unisce quindi all’idea del “metterci la faccia”, diventerà uno dei modi per sostenere il lavoro e le scelte di chi quotidianamente opera per il benessere delle persone più marginali. A Natale, certo, ma anche nel futuro.

Chiara Michelon

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