Senigallia e Osimo omaggiano con una targa il partigiano Federico Paolini

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A Senigallia la targa in memoria del partigiano osimano Federico Paolini
A Senigallia la targa in memoria del partigiano osimano Federico Paolini

È stata inaugurata lo scorso 21 gennaio, in via Dalmazia, zona Ponterosso di Senigallia, la targa in memoria del partigiano osimano Federico Paolini che in quell’area venne ucciso dai nazisti il 3 luglio 1944. Una cerimonia sobria ma sentita, in primis dalle istituzioni e dalla famiglia della staffetta partigiana e in secondo luogo dai cittadini che hanno voluto partecipare al ricordo di chi ha sacrificato la sua vita per la libertà di molti concittadini.

L’iniziativa è stata promossa dalla sezione ANPI di Senigallia “Giulia Giuliani e Luigi Olivi” e ha visto la presenza dei sindaci dei Comuni di Osimo e Senigallia, Simone Pugnaloni e Massimo Olivetti, che hanno tagliato il nastro per inaugurare la deposizione della targa; dei familiari di Paolini che sono giunti numerosi a questo momento di memoria e celebrazione; dei rappresentanti di Anpi locali, presidio di Libera “Attilio Romanò”, CGIL, Istituto Gramsci Marche, Amici dell’Unità Solidale, Ferrovie dello Stato e dell’associazione Storia Contemporanea Marche. Tutti insieme per omaggiare e ricordare uno dei tanti giovani che lottarono contro il fascismo. Proprio per i suoi alti meriti, Federico Paolini fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla memoria.

Federico Paolini nacque a Osimo il 6 novembre 1917. Aderente al Gruppo di Azione Partigiana di Osimo, svolse il suo compito di staffetta aiutando le persone a evitare i rastrellamenti messi in atto da fascisti e nazisti e l’arruolamento dei giovani nella cosiddetta Repubblica Sociale Italiana. Ma durante le settimane a cavallo tra il giugno e il luglio 1944, quando l’anconetano era in procinto di essere liberato (18 luglio) delle forze polacche del Generale Anders, gli scontri armati, le iniziative partigiane e le rappresaglie nazifasciste si intensificarono: il 29 giugno Federico Paolini venne arrestato nella sua abitazione, malmenato e torturato perché rivelasse le attività partigiane. Il 3 luglio venne caricato su un camion diretto a nord, all’altezza del Ponte Rosso di Senigallia tentò la fuga, ma fu ucciso.

«Un gesto di profonda riconoscenza verso chi perse la vita per la libertà di tutti noi – spiegano dalla sezione ANPI di Senigallia – un atto di grande significato civile. Federico Paolini fu una staffetta partigiana che aiutò i giovani a non fare la guerra dalla parte sbagliata, favorendo la diserzione del servizio militare sotto la RSI. I partigiani tutti ci hanno donato i diritti, la democrazia e soprattutto la pace, convinti come erano che l’umanità non si sarebbe più persa in strade così tragiche. Un esempio quanto mai contemporaneo e vicino a noi».

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