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Tag: bicicletta

Ciclovia adriatica, Mondolfo è avanti: lungomare di Marotta già tutto collegato – L’INTERVISTA

Dopo l’intervista all’assessore ai lavori pubblici del comune di Senigallia, Nicola Regine, per dare uno sguardo sulla situazione senigalliese, ancora unu po’ indietro nella realizzazione della ciclovia adriatica, è giunto il momento di guardare anche nei comuni limitrofi cosa sta succedendo. Abbiamo sentito Nicola Barbieri, sindaco di Mondolfo, per capire quali infrastrutture sono presenti sul territorio comunale, quali soluzioni ad eventuali criticità possono essere prospettate e quali progetti futuri sono in fase di elaborazione. Ecco le sue parole nell’intervista audio in onda martedì 17 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20, oltre a domenica 22 a partire dalle ore 16:50 su Radio Duomo Senigallia. Il lettore multimediale permette di ascoltarsi l’audio anche dal telefonino grazie a questo articolo dove è presente anche un breve testo con i concetti chiave.

Recentemente è stata annunciata la posa dell’ultimo concio del ponte ciclopedonale sul fiume Cesano, lavori importanti che dovrebbero terminare in primavera. Come sono messe le piste ciclabili nel comune di Mondolfo?
In questi ultimi anni ci siamo concentrati molto sulla mobilità sostenibile, quindi sulla partecipazione a diversi bandi regionali e ministeriali europei per il riperimento di fonghi e per la realizzazione quindi di percorsi ciclopedonali su un po’ tutto il territorio comunale con l’obiettivo di collegare i diversi quartieri della nostra città, quindi dal borgo antico fino al mare. Abbiamo realizzato, ad esempio, il percorso ciclopedonale che collega Piano Marina a Marotta centro. Nei mesi scorsi abbiamo inaugurato un altro percorso ciclopedonale che collega il quartiere di Centocroci con San Gervasio e Ponte Rio e l’obiettivo è di proseguire in questa direzione. Nel bilancio di previsione 2025 che andremo ad approvare a fine dicembre, abbiamo messo ulteriori risorse per collegare via Montemarino con via Cardarelli nel quartiere di Marotta nord lungo la statale.

Il lungomare è già collegato completamente, il ponte sul Cesano rappresenta l’ultimo tassello di fatto…
Dopo il ponte ciclopedonale sul Cesano, il lungomare ha già praticamente una sua ciclabile che percorre tutto il litorale di Marotta, in questi anni abbiamo riqualificato la zona nord e la zona centrale, lo scorso anno abbiamo riqualificato il lungomare sud dal sottopasso Togliatti alle Vele e a seguito di questo ponte ciclopedonale sul Cesano diciamo che l’obiettivo da parte dell’amministrazione comunale è migliorare la pista ciclabile esistente dalle Vele al ponte ciclopedonale: tra le attività ricettive c’è già una strada che è passata di proprietà del comune e quindi lì passerà il percorso della ciclovia adriatica.

Il collegamento previsto tra il ponte ciclopedonale sul fiume Cesano e la pista ciclabile "ciclovia adriatica" a Marotta di Mondolfo
Il collegamento previsto tra il ponte ciclopedonale sul fiume Cesano e la pista ciclabile “ciclovia adriatica” a Marotta di Mondolfo

Cosa vuol dire per un comune come Mondolfo investire sulle piste ciclabili e sulla mobilità lenta, sia dal punto di vista turistico che economico?
Sono dei miglioramenti importanti per i cittadini, ci sono tanti cittadini che si muovono a piedi o in bicicletta lungo le strade statali, lungo le provinciali, quindi l’obiettivo sicuramente è proprio quello della sicurezza. Dove si creano percorsi ciclopedonali, questo innesca un meccanismo virtuoso, positivo, anche da parte dei privati: ne hanno beneficiato le attività esistenti su quelle aree, ma si stimolano anche investimenti da parte dei privati.

Progetti futuri?
Un altro percorso è la ciclovia del Cesano, che collegherà il lungomare di Marotta, e quindi la ciclovia adriatica, con la croce del Catria. Un progetto molto ambizioso in collaborazione con la Regione Marche e con i comuni della vallata sul Cesano. Verrà realizzato nel 2025 il primo tratto che collegherà praticamente il quartiere di Piano Marina con il quartiere di Molino Vecchio e poi Ponte Rio.

A Senigallia si è parlato tanto della carenza dei parcheggi e di come le infrastrutture ciclopedonali in qualche modo limitassero il numero di stalli disponibili o addirittura fossero causa dell’eliminazione dei doppi sensi di marcia: voi come avete risolto questa problematica?
Bisogna capire da zona a zona, ognuna ha la propria criticità, sta alle amministrazioni comunali, in un’ottica di condivisione dei progetti con le attività commerciali che ci sono in quella determinata zona, capire qual è il progetto che apporta maggiori benefici. Noi intanto abbiamo creato delle aree lungo la statale, a monte della ferrovia, però collegate con i sottopassi esistenti proprio per dare maggiore possibilità di parcheggio, ampliando la sede dove passerà la ciclovia adriatica e riqualificando la zona del lungomare. Certo il problema parcheggio lo troviamo in ogni comune d’Italia. Noi in questi anni abbiamo cercato di creare prima delle aree alternative. Penso all’area parcheggio adiacente al sottopasso delle Rane, penso al grande parcheggio vicino alla stazione ferroviare di Marotta Mondolfo, un’altra area a parcheggio è stata realizzata all’altezza del sottopasso Togliatti.

Parlando di sicurezza, sulla statale c’è un problema di coesistenza tra biciclette, pedoni e autoveicoli, come si può risolvere?
La proprietà della strada statale è di Anas, per le sp è della provincia di Pesaro Urbino, quindi i progetti devono essere condivisi anche da loro. Sulla provinciale via Cesanense, quella nella quale verrà realizzata la ciclovia del Cesano, il percorso ciclopredonale è previsto su sede propria. Sulla statale c’è un percorso disegnato, un percorso pedonale: bisogna che ci siano dei progetti condivisi dall’ANAS, che ci siano delle risorse messe in campo, le nostre statali purtroppo non prevedono questi percorsi ciclopedonali, quindi bisogna mettere in campo delle progettazioni che quel tempo migliorino questi percorsi e li mettano sempre più in sicurezza.

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Piste ciclabili, ecco i progetti per Senigallia oltre al ponte sul Cesano

Dopo la notizia della posa dell’ultimo concio del ponte ciclopedonale sul fiume Cesano, tra Senigallia e Mondolfo, è naturale chiedersi a che punto sia la realizzazione delle piste ciclabili a Senigallia e nei comuni limitrofi, almeno quelli coinvolti nel progetto della ciclovia adriatica. Il primo passo è stato quello di intervistare Nicola Regine, assessore ai lavori pubblici di Senigallia, per una panoramica del territorio di competenza, ma successivamente pubblicheremo gli interventi di Nicola Barbieri, sindaco di Mondolfo, e di Maurizio Grilli, sindaco di Montemarciano. Questa prima intervista sarà in onda venerdì 6 e sabato 7 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20 su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM); un’ulteriore replica ci sarà domenica 8 a partire dalle ore 16:50 (la terza di tre interviste, indicativamente verso le ore 17:25). In questo articolo troverete solo alcuni concetti chiave ma cliccando sul tasto “riproduci” del lettore multimediale potrete ascoltare l’audio integrale.

Facciamo una panoramica dello stato attuale delle piste ciclabili a Senigallia. Adesso che c’è il ponte di cui si intravede insomma la fine dei lavori entro la prossima primavera, lo stimolo è appunto quello di terminare velocemente le piste ciclabili, ma nel territorio locale ci sono tanti problemi per adeguare le infrastrutture ciclopedonali alle conformazioni del territorio e agli insediamenti urbanistici.
E’ indispensabile dividere la ciclovia adriatica da tutte le altre infrastrutture ciclabili sia per questioni normative sia per questioni di finanziamento. La ciclovia adriatica è un’infrastruttura che parte dal Veneto e arriva in Puglia, è finanziata a livello nazionale e anche il progetto di fattibilità tecnica e economica e l’individuazione del percorso è avvenuto a livello regionale. Ci sono state di volte numerose accuse di immobilismo per quanto riguarda la realizzazione delle piste ciclabili. Questa cosa è assolutamente infondata perché volevo ricordare che solo negli ultimi tre anni sono stati realizzati 300 metri al Cesano, con un costo di 200 mila euro; a sud la pista ciclabile dal casello 182 verso Marzocca con un costo di 600 mila euro; e la pista ciclabile di via Anita Garibaldi dalla rotatoria fino a corso Matteotti che è costata come intervento complessivo il primo lotto circa 3 milioni di euro, il secondo lotto 2 milioni di euro. Questi interventi sono assolutamente costosissimi per cui è necessario che ci sia un cofinanziamento da parte della Regione o dello Stato, altrimenti diventano veramente insostenibili.

Per quanto riguarda la ciclovia adriatica, l’ultima novità è stata la posa dell’ultimo concio del ponte sul Cesano da parte della Regione che quindi ha dato un ulteriore input alla realizzazione di questa infrastruttura così importante per la mobilità dolce. Ora al Comune che cosa spetta?
Il Comune deve garantire a questo punto, in maniera prioritaria, il collegamento tra il ponte, che sarà terminato tra circa 3-4 mesi, e la pista ciclabile già realizzata a Cesano. Si tratta di un percorso abbastanza lungo di cui ci aspettiamo anche un finanziamento per il 2025 da parte della Regione. In ogni caso c’è da dire che un privato che vuole intervenire nell’area del Canneto subito a ridosso del ponte ha presentato una pratica al SUAP chiedendo di realizzare lui un tratto di ciclovia adriatica a scomputo degli oneri d’urbanizzazione e questa cosa è in corso di valutazione e in corso di approvazione.

Passando al lungomare Mameli l’ipotesi è quella di far passare il tracciato sulla strada o sull’arenile? Quali sono le soluzioni che state vagliando e quali sono le problematiche che state incontrando?
Il progetto è stato elaborato dalla Regione Marche, questo progetto prevede di mettere a senso unico tutto il lungomare Mameli ma comporterebbe moltissimi disagi perché non ci sono tante strade per poter tornare indietro. Il Comune vuole evitare di dover mettere a senso unico il lungomare così come è stato evitato di mettere a senso unico il lungomare tra il casello 182 e Marzocca perché questo avrebbe comportato di dover confluire tutto il traffico sull’incrocio sul semaforo di Marzocca che è già intasatissimo durante l’estate, quindi in quell’occasione abbiamo progettato la ciclovia andando ad occupare una quota a parte demaniale in modo da consentire di far rimanere la fila di parcheggi, il doppio senso, le alberature, il marciapiede, eccetera. Cominciamo di fare lo stesso intervento anche sul lungomare Mameli, anche se ci sono dei nodi da sciogliere soprattutto in corrispondenza degli edifici che insistono lato mare.

Come tempistica qua andiamo un po’ lunghi tra virgolette, qua si parla di ancora anni prima di veder realizzato qualcosa…
Sì, la ciclovia adriatica prevede un periodo lungo e prevede dei finanziamenti. Il tratto più urgente adesso è quello del Cesano. Per il resto bisogna farci trovare preparati con dei progetti già elaborati in modo di poter intercettare dei finanziamenti pubblici qualora dovessero essere banditi.

Per il tratto sud del lungomare come siamo messi? Nel senso che anche lì bisognerà proseguire il tracciato fino a Montemarciano e là invece che problematiche si incontrano?
Sì, le problematiche sono simili. La Regione Marche ci ha invitato a collegarci con i comuni limitrofi perché anche Montemarciano ha sostanzialmente le stesse problematiche, anzi, anche più spinte perché colpito dall’erosione costiera. Anche in questo caso cercheremo di evitare di dover mettere il senso unico e quindi cercheremo di progettare l’infrastruttura lato mare, rispetto al muretto esistente.

Invece per quanto riguarda i tratti di competenza comunale che quindi riguardano la parte non costiera del comune, come siamo messi? Quali tratti sono in fase di progettazione?
E’ necessaria una programmazione di breve, medio e lungo periodo, che riguarda anche i collegamenti delle frazioni che insistono sull’Arceviese o sulla Corinaldese per poterle collegare con il centro cittadino. Anche in questo caso si tratta di interventi molto importanti perché necessitano di dover espropiare delle quote di terreno, di dover riprofilare completamente le strade, di dover fare le cunette di scolo delle acque, le fognature e quindi queste opere potranno essere realizzate solo per stralci funzionali. Nel centro storico le prossime realizzazioni riguardano il completamento della pista ciclabile su via Anita Garibaldi, secondo e terzo stralcio, che dovrebbe arrivare fino a Piazza Diaz e anche quello sarà abbastanza costoso. In più si stanno studiando dei collegamenti funzionali tra i vari tratti delle piste ciclabili esistenti e mi riferisco soprattutto a Cesanella dove con brevi tratti si riuscirà a dare un percorso omogeneo.

Via Giotto a Senigallia
Via Giotto a Senigallia

In particolare c’è un’ipotesi di realizzare un tratto ciclabile su via Giotto alla Cesanella: è solo un’ipotesi oppure c’è qualche studio già in fase avanzata?
No, è tanto tempo che si pensa a realizzare questi collegamenti, adesso questo tratto verrà praticamente studiato e approfondito contestualmente alla realizzazione del nuovo polo 06 perché si tratta di un tratto abbastanza limitato di poche centinaia di metri che è possibile realizzare con risorse limitate.

Oltre al PercorriMisa, ci saranno altri interventi sul fiume?
Il percorrimisa in questo momento non è un percorso ciclopedonale fruibile da parte di tutti perché è una strada al servizio esclusivo dell’autorità di Bacino. Il comune ha tra l’altro l’obbligo di fare una manutenzione quantomeno annuale per garantirne la percorribilità. Noi cercheremo di togliere questo vincolo tuttora esistente affinché il percorrimisa possa diventare a tutti gli effetti un percorso ciclopedonale. Ovviamente anche dall’altro lato del fiume Misa sarebbe possibile realizzare un altro percorso ma nell’ambito delle priorità ci sono altre cose da fare, tra cui prima di tutto la ciclovia adriatica.

La zona di Sant’Angelo verrà implentata con percorsi ciclopedonali?
Sì una cosa molto richiesta è garantire un percorso in sicurezza lungo la via che collega via Capanna con Sant’Angelo, in quanto il percorso individuato sotto l’autostrada è pericolosissimo sia per i piedoni sia per le biciclette. Stiamo facendo di tutto affinché sia possibile realizzare un percorso protetto sopra il fosso Sant’Angelo, ma ci sono delle difficoltà oggettive e costi enormi. Stiamo cercando di trovare una soluzione a questa cosa che riteniamo importante.

Sicuramente il cicloturismo è importante ma non c’è solo una questione turistica: c’è una questione proprio di qualità della vita che va a incidere su tutti i residenti e di sicurezza?
Senz’altro e quindi l’impegno dell’amministrazione è rivolto proprio nel poter realizzare il maggior numero di percorsi ciclopedonali a vantaggio della sicurezza e della salute dei cittadini e anche dei turisti.

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La mappa delle piste ciclabili di Senigallia (particolare)
La mappa delle piste ciclabili di Senigallia (particolare)

«A Senigallia le piste ciclabili sono poche e realizzate spesso su marciapiedi: così non va» – INTERVISTA ai referenti FIAB locali

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Foto da Pixabay.com

C’è un’associazione, FIAB, che da tempo si impegna per la realizzazione di infrastrutture ciclabili in modo da incentivare l’uso delle due ruote. Un’associazione che ha anche in provincia di Ancona i suoi referenti e noi di Radio Duomo Senigallia-In Blu abbiamo deciso di intervistarli, anche perché c’è stata recentemente l’assegnazione di una bandiera gialla che premia i comuni “ciclabili” che adottano certe iniziative. Per questo gli ospiti di “Venti minuti da Leone” sono Carlo Sabbatini, vicepresidente Fiab Vallesina, e Roberto Lucchetti, referente per Fiab Senigallia. L’intervista andrà in onda mercoledì 10 luglio alle 13:10 e alle 20; giovedì 11 agli stessi orari e domenica 14 a partire dalle ore 16:50. Grazie al player multimediale l’audio integrale è disopnibile anche qui, mentre chi vorrà potrà proseguire con la lettura dell’articolo.

Cos’è Fiab, quando nasce e di cosa si occupa?
Carlo Sabbatini: Nasce nel 1982, un’associazione di amanti della bicicletta che si organizzavano poi nel 1989 è nata la federazione con iscritti da tutta Italia e inizia ad avere i primi rapporti con i comuni. L’obiettivo è quello di riportare la strada a misura d’uomo, non solo per le auto ma dando il giusto spazio a pedoni e biciclette. In provincia di Ancona c’è “Fiab Vallesina – Mare e Monti” che comprende gruppi nei comuni di Sassoferrato, Jesi, Ancona, Chiaravalle e Senigallia.

Lo scorso 5 luglio è stata assegnata ad alcuni comuni marchigiani la bandiera gialla: che cos’è?
Carlo Sabbatini: Sì, 18 comuni diciamo federati hanno ricevuto la bandiera gialla; è un riconoscimento nazionale che viene assegnato ai comuni che rispettano i canoni proposti dalla Fiab, con verifiche annuali, come la realizzazione di piste ciclabili, la previsione di strade a 30 km/h che riducono l’incidentalità, la riduzione dei parcheggi per restituire le strade alle biciclette, e l’incentivazione dell’utilizzo delle bici.

Tra i 18 comuni premiati c’è Corinaldo…
Carlo Sabbatini: I comuni fanno richiesta alla Fiab che verifica i requisiti e Corinaldo li aveva, come Sassoferrato, Chiaravalle e Jesi o Pesaro con la sua bicipolitana: quello è un esempio di infrastruttura che Senigallia avrebbe già dovuto avere da tempo secondo me.

Serve quindi un cambio di mentalità? Che difficoltà avete riscontrato finora?
Carlo Sabbatini: E’ una questione complessa: siamo abituati a entrare nel bar o nel negozio con la macchina, ma l’auto non ci fa apprezzare le città perché siamo di passaggio, di corsa. Dobbiamo capire che fare le ztl ridà vita al commercio cittadino. Dobbiamo tornare ad apprezzare ciò che abbiamo intorno.

Tra i comuni ciclabili non figura Senigallia: come mai? Quali caratteristiche potrebbero agevolare l’ottenimento della bandiera gialla?
Roberto Lucchetti: Il ponte ciclopedonale sul fiume Cesano farebbe un gran punteggio, così come il bike sharing che senigallia ha avviato nell’ultimo anno. Ma ci sono anche punti negativi, come per esempio il fatto che ci sono poche piste ciclabili, che sono ciclopedonali quindi promiscue, che sono rovinate dal tempo e quasi tutte realizzate sui marciapiedi.

Alcuni interventi pubblici stanno portando a Senigallia piste ciclabili con corsie riservate: vanno bene?
Roberto Lucchetti: Si certo, ma son difficili da realizzare perché si dovrebbero creare muretti in tutta la città per riservare la corsia, mentre più semplice è creare corsie ciclabili che si possono fare ovunque e con costi minori. A patto che ci sia un patto generale, il biciplan, con studi sul traffico di tutti i mezzi per aumentare la sicurezza.

Quali sono i problemi che si riscontrano maggiormente?
Roberto Lucchetti: Beh, la sicurezza dei ciclisti è minata dalla velocità e dal numero delle auto. Sono già successi anche a Senigallia incidenti che hanno coinvolto persone sui marciapiedi, persino un bar è stato urtato da un’autovettura. Il problema principale è quindi limitare la circolazione delle auto e la velocità. Ci sarebbe più spazio per le bici. E’ stato fatto in centro storico, ricavando spazi bellissimi come in via Carducci. Una volta si poteva circolare con l’auto persino lungo corso II Giugno…

Queste istanze le avrete presentate all’amministrazione comunale: che risposta?
Carlo Sabbatini: Inizialmente il sindaco mi è sembrato molto interessato al tema ma non ci sono state ulteriori risposte oltre il “ne parleremo”. La ciclovia adriatica è un’opportunità enorme, da non perdere perché ci sono 31 milioni di cicloturisti che arrivano ogni anno in Italia. So che la Regione Marche ci sta lavorando ma servirebbe più celerità.

Quali passi non vanno nella direzione di limitare le auto?
Roberto Lucchetti: Le varie amministrazioni hanno sempre ridotto le possibilità per far passare le auto in centro storico: si dovrebbe continuare così e anzi aumentare queste ztl. Alcuni lavori però, non seguono questa direzione. Come al Ciarnin, dove l’intervento per il prolungamento della ciclovia adriatica ha visto spostare la pista ciclabile sul marciapiede, mentre si poteva lasciare in strada togliendo una fila di parcheggi sul lungomare, in modo da disincentivare l’uso dell’auto.

Che atteggiamento ha Fiab? Di critica?
Roberto Lucchetti: L’atteggiamento è propositivo: la bandiera gialla vuole proprio mettere in rete i tecnici per permettere a tutti i comuni di risolvere i problemi chiarendo alcune situazioni con chi ha già affrontato certe situazioni. 

Anche a livello nazionale accade qualcosa di simile?
Carlo Sabbatini: Il piano della mobilità ciclistica urbana ed extraurbana 2022-2024 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili – MIMS (oggi Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Mit) è stato redatto con i tecnici nazionali della Fiab.

E a livello locale si può replicare?
Vorrei fare un appello al sindaco: siamo un’associazione di volontariato, senza etichette politiche, ma vogliamo collaborare con le amministrazioni perché in tanti comuni si stanno creando assessorati specifici sulle bici. Senigallia, con la sua vocazione turistica, ci dovrebbe pensare.

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Castelleone di Suasa e Val Mivola protagoniste di “W! Il Festival”, l’evento delle “cicliste per caso”

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Dopo la prima edizione che si è svolta al parco naturale del monte San Bartolo, nella vicina provincia di Pesaro Urbino, W! Il Festival, l’appuntamento dedicato a chi ama la bicicletta e sogna un mondo più sostenibile e inclusivo, approda nelle valli Misa e Nevola. Si tratta di una manifestazione di tre giorni – dal 21 al 23 giugno 2024 – che avrà come sede della sua seconda edizione l’Anfiteatro romano di Castelleone di Suasa. Ad annunciarlo sono le “Cicliste per caso” Silvia Gottardi e Linda Ronzoni, forti del successo con oltre 300 partecipanti l’anno scorso, tutte e tutti intenti a godere del senso di appartenenza, della forza del gruppo e della libertà che solo la bicicletta sa dare. 

L’evento è di fatto una serie di incontri, dibattiti, laboratori – gratuiti – proprio nella città romana di Suasa, a cui seguirà una gravel ride (una biciclettata con le bici gravel) sabato 22 giugno alla scoperta della Val Mivola e dei castelli di Arcevia, nonché la possibilità di campeggiare sotto le stelle. Nonostante il programma sia in fase di aggiornamento continuo, si sa già che parteciperanno Morena Tartagni, pioniera del ciclismo femminile in Italia, la quale presenterà la sua biografia “Volevo fare la corridora”; Ilenia Zaccaro che racconterà del suo viaggio in solitaria in Sudamerica; Giulia Baroncini, che parlerà degli 8.000 km percorsi in sella da Milano a Chicago sulle orme di Luigi Masetti, il primo ciclo-viaggiatore italiano; e l’attivista e saggista Lorella Zanardo, che proietterà il suo documentario “Il Corpo delle donne” nella serata del 21 giugno. Non mancherà un momento dedicato ad Alfonsina Strada, la prima (ed unica) donna ad aver partecipato al Giro d’Italia maschile esattamente cento anni fa, nel 1924, a cura delle Cicliste per caso in persona. Numerosi i laboratori, dedicati a cicloturisti esperti e in erba, dove si scoprirà come creare tracce per i viaggi, quali sono i “tips and tricks” per viaggiare con bambini al seguito, o ancora come allestire una bicicletta – in collaborazione con Givi Bike.  

L'anfiteatro romano di Castelleone di Suasa
L’anfiteatro romano di Castelleone di Suasa

Perché l’area valliva dell’entroterra senigalliese? Perché è qui, nel cuore delle Marche, a cavallo tra le province di Ancona e Pesaro Urbino (dove si è svolta la scorsa edizione di W! Il Festival) che Silvia e Linda hanno deciso di costruire il loro “rifugio” dal caos e dalla frenesia milanese. Un omaggio di fatto al territorio ricco di storia, cultura e natura, pronto ad accogliere i visitatori con un’infinità di itinerari e imperdibili esperienze. Borghi come Corinaldo, Arcevia, Ostra Vetere, Serra de’ Conti, Trecastelli, Barbara, Ostra custodiscono rocche medievali, chiese barocche e palazzi signorili, mentre Senigallia offre la spiaggia e le sue passeggiate sul mare. 

W! Il Festival non sarà solo un’occasione per far conoscere le bellezze di quest’area ma soprattutto per promuovere un turismo sostenibile e responsabile. Cicliste per caso è un progetto che parla di cicloturismo, sostenibilità e women-empowerment. L’obiettivo di Linda e Silvia è incoraggiare le donne a viaggiare, essere autonome e intraprendenti. Più in generale pedalano verso un mondo più giusto e inclusivo. Così commenta Silvia Gottardi: «Portiamo la nostra passione per la bicicletta alla scoperta di un’altra zona delle Marche. Un’avventura che ci riempie di gioia e che quest’anno, ancora di più, si arricchisce di nuove voci: quelle delle donne del pedale, e non, spesso troppo poco valorizzate. Tre giorni indimenticabili all’insegna del cicloturismo, del divertimento e della condivisione. Insieme, pedaleremo verso un futuro più sostenibile e più inclusivo».

Le Cicliste per Caso. Da sinistra Silvia Gottardi e Linda Ronzoni
Le Cicliste per Caso. Da sinistra: Silvia Gottardi e Linda Ronzoni

«Accolgo con piacere questa nuova iniziativa che combina gli aspetti prettamente legati allo sport e alla natura con il fascino della storia» ha affermato Carlo Manfredi, sindaco di Castelleone di Suasa. Sulla stessa linea anche Dario Perticaroli, presidente dell’Unione dei Comuni “Le terre della marca senone” nonché sindaco di Arcevia, e Massimo Corinaldesi, assessore al turismo dell’ente e sindaco di Ostra Vetere, che hanno sottolineato come fondamentale ogni passo verso una promozione nazionale con proiezione internazionale del nostro territorio.

Maggiori informazioni su W! il Festival: www.ciclistepercaso.com.

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Vite spezzate a Montemarciano, polemiche sulla sicurezza

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Foto di Zhivko Dimitrov da Pixabay

Due comunità, Montemarciano e Triggiano in provincia di Bari, sono in lutto per la tragica scomparsa di Alberto Catani e della sua compagna Stefania Viterbo. Ad alcuni giorni di distanza dal terribile incidente costato la vita ai due 40enni ancora fioccano le polemiche per quel tratto di strada di via Lungomare, tra gli stabilimenti balneari “Da Nialtri” e Chalet Beach, dove si è verificato l’impatto.

In città non si parla che della sicurezza delle strade. Troppo presto andarsene a 42 e 39 anni: una vita ancora davanti che Alberto Catani e Stefania Viterbo avevano da un anno deciso di proseguire assieme. Da più parti sono sorte riflessioni, critiche e anche numerose polemiche sulle condizioni di via Lungomare.

Per molti utenti la carreggiata è stretta, con le corsie di marcia a pochi centimetri di distanza dall’area camper e dai locali. Secondo altri, la strada è anche poco illuminata. Non ha voluto commentare tali affermazioni il sindaco di Montemarciano, Damiano Bartozzi, che si è limitato solo a ribadire che «la zona era ben illuminata» e che «si è trattato di una tragica fatalità». Parlano di scarsa sicurezza anche le associazioni della Fiab

Continua a leggere sull’edizione digitale di giovedì 23 giugno, cliccando QUI.
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Montemarciano, ecco la tanto attesa Biciclovia del Conero

La mappa del tratto di Biciclovia del Conero che attraverserà Montemarciano
La mappa del tratto di Biciclovia del Conero che attraverserà Montemarciano

Entro fine estate, ma si spera prima, anche Montemarciano avrà la sua pista ciclabile. Sette km di percorso che si snoderà attraverso le varie frazioni da Marina alla Gaggiola, dalla Gabella fino al confine con Chiaravalle, parte più a nord di quel più lungo e noto tracciato che si chiama Biciclovia del Conero. I lavori per la realizzazione della ciclovia cittadina sono stati avviati a inizio aprile: da programma si devono concludere entro il 28 agosto ma l’auspicio dell’amministrazione comunale e del sindaco Damiano Bartozzi è che cittadini e turisti possano percorrerla anche prima. Entro l’anno dovrà essere poi ultimato tutto il tracciato che comprende ben dieci comuni: Montemarciano appunto, Ancona, Castelfidardo, Chiaravalle, Falconara Marittima (Comune capofila del progetto), Jesi, Loreto, Numana, Osimo e Porto Recanati.

Per Montemarciano ammonta a 350 mila euro il costo (contributo regionale di 182.600 €) del tratto che sarà in parte riservato alle due ruote, delimitato da un cordolo di sicurezza, e in parte in coabitazione con gli altri veicoli, con la limitazione della velocità…

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Senigallia festeggia la “Giornata Mondiale della Bicicletta”

FIAB Senigallia (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), in occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta del 3 giugno, organizza insieme ad altre associazioni per il 2 giugno una pedalata collettiva aperta a tutti. Ce ne parla Nicola Mallucci di FIAB Senigallia.

Il 3 giugno è la Giornata Mondiale della Bicicletta. FIAB, insieme a tante altre associazioni in Italia, anticipa questa ricorrenza e festeggia la bicicletta il 2 giugno. FIAB Marche organizza diverse iniziative, una delle più importanti avrà luogo qui a Senigallia, dove si ritroveranno i membri di FIAB che verranno da Ancona, Jesi, Fano, Pesaro, Chiaravalle, Montemarciano. Ci ritroveremo tutti alle 11 nel piazzale antistante la Rotonda a Mare, dove ci aspetteranno gli amici di altre associazioni senigalliesi che saranno Confluenze, Gruppo Società e Ambiente, Undicesimaora, Bike Italia, insieme ad alcuni esercizi commerciali del nostro territorio che presteranno supporto anche a livello tecnico. Da lì partiremo tutti per andare a fare un’escursione che toccherà alcune delle ciclabili del nostro territorio e poi andrà verso la ciclabile del Misa, il “Percorri Misa”, e arriveremo fino ad una cantina per un piccolo ristoro per chi vorrà usufruirne. È un’iniziativa nata alcuni anni fa per sensibilizzare all’uso della bicicletta. I nostri amici di Fano, Pesaro e Ancona verranno proprio in bicicletta, gli faremo vedere qual è la situazione nella nostra città, quali sono i punti di forza e quelli da migliorare. Vi aspettiamo tutti alle 11, questa iniziativa è aperta a tutti. Manteniamo il distanziamento, rispettiamo il Codice della Strada e soprattutto divertiamoci!

a cura di Barbara Fioravanti