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Tag: Ostra Vetere

Giornate FAI d’autunno: cinque tesori aperti tra Senigallia e Arcevia

Torna l’atteso appuntamento con le giornate FAI d’autunno, un’iniziativa che da decenni rinnova la «feconda alleanza tra cittadini virtuosi e migliaia di volontari», come l’ha definita il presidente Fai Marco Magnifico. Sabato 11 e domenica 12 ottobre saranno aperti al pubblico 700 beni storici, culturali e paesaggistici solitamente non fruibili di tutta Italia. L’edizione di quest’anno, la quattordicesima, si preannuncia ricca di scoperte, soprattutto nel territorio diocesano tra Senigallia e Arcevia. Nel servizio AUDIO – in onda lunedì 6 e martedì 7 ottobre alle ore 13:10 e alle ore 20 su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) e che è disponibile anche qui grazie al lettore multimediale – potrete sentire le voci di alcuni dei protagonisti dell’evento.

La missione del FAI: cultura, speranza e sostegno

L’iniziativa non è solo un’opportunità di fruizione, ma anche di raccolta fondi e di sensibilizzazione per il Fondo Ambiente Italiano (FAI), che quest’anno celebra anche i suoi 50 anni. La partecipazione è fondamentale: ad ogni visita, con una donazione libera, i cittadini potranno sostenere la missione della fondazione nel tutelare e valorizzare il ricchissimo patrimonio del Paese. Il contributo non è solo economico, ma anche civico e culturale: il FAI offre conoscenza, e i cittadini con la loro presenza offrono la forza per continuare a realizzarla.

Il programma nelle Marche: borghi e vino d’eccellenza

Le Marche hanno risposto all’appello del Fai con l’apertura di ben 46 beni, 5 nell’area senigalliese che mirano a coniugare la valorizzazione dei borghi e l’eccellenza vitivinicola locale. La delegazione FAI di Senigallia ha selezionato un percorso che spazia dalla storia rurale all’enologia di pregio. Come ha spiegato la capodelegazione locale, Maria Rosa Castelli, l’attenzione è puntata sul borgo di Nidastore ad Arcevia, risultato primo nel censimento dei “Luoghi del Cuore” delle Marche con quasi 12.000 voti, tra tutela e valorizzazione. I visitatori potranno ammirare mostre fotografiche, assaggiare prodotti tipici e assistere all’esibizione dei falconieri dell’associazione “Le ali della terra”.

Quattro le cantine che aderiscono all’iniziativa: Conti di Buscareto (Ostra), Villa Bucci (Ostra Vetere), Roberto Venturi (Castelleone di Suasa) e Opera Pia Mastai Ferretti (Senigallia). I proprietari racconteranno la storia delle loro famiglie e del vino, mentre i giovani apprendisti ciceroni guideranno i percorsi nelle vigne, evidenziando il profondo legame tra vino e territorio.

Le informazioni e l’elenco completo dei beni, con orari e dettagli, è disponibile sul sito fondoambiente.it.

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25 aprile: le celebrazioni la Liberazione a Senigallia e nei comuni delle valli Misa e Nevola

SENIGALLIA – Il 25 aprile, festa della Liberazione, non è un giorno qualunque. Non è una ricorrenza o tanto per e non è una celebrazione a cui presenziare controvoglia; meglio non andarci allora. Il 25 aprile è invece il simbolo di una rinascita. Rinascita da un periodo storico che tra alti e bassi – più bassi che alti – ha messo in luce la drammaticità del comportamento umano, così come l’assurdità della guerra. Ma il 25 aprile è soprattutto una festa laica, perché tutte le persone – di qualsiasi razza, sesso e credo religioso – hanno in qualche modo partecipato alla resistenza dal nazifascismo. Ecco perché rinviarla non ha senso.

Il parere dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia, è chiarissimo: il suo presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo ha affermato: «La scomparsa di Papa Francesco è una gravissima perdita per tutti, laici e cattolici, e in particolare per gli antifascisti che hanno condiviso le sue parole di pace e di fratellanza su scala universale. Condividiamo perciò il lutto nazionale. Ricordiamo peraltro che il 25 aprile di quest’anno è l’80° anniversario della Liberazione. Si tratta di un appuntamento di straordinaria rilevanza, perché celebra il giorno della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra. Confermiamo di conseguenza le iniziative promosse, che si svolgeranno ovviamente in piena civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto». Rispetto del lutto ma non certo rinvio delle manifestazioni. Perché serve solo senso civico, non rinvii che, tra l’altro, creano un pericoloso precedente.

A Senigallia l’80esimo anniversario della Liberazione d’Italia verrà celebrato già dalle ore 9 con la messa alla chiesa dei Cancelli, con il vescovo Franco Manenti. A seguire deposizione della corona d’alloro presso il sacrario ai Caduti in piazza Garibaldi per poi proseguire nei luoghi simbolo della memoria: Aldo Cameranesi – San Silvestro; Federico Paolini – Via Dalmazia; Anna Frank – Via Capanna; Salvo D’Acquisto – Via Verdi; Caduti di Cefalonia – Via Dogana Vecchia. L’evento terminerà in piazza Roma quando alle 12 ci sarà la deposizione della corona di alloro presso la lapide ai Caduti e con gli interventi di Massimo Olivetti, sindaco di Senigallia, e di Mabel Morri, presidente ANPI Senigallia. Concluderanno l’evento una lettura di poesie a cura dell’Associazione Nelversogiusto e un breve concerto della banda cittadina. L’Anpi senigalliese ha previsto inoltre anche peril pomeriggio, dalle ore 16 alle ore 20, al foro annonario una festa in linea con la sobrietà richiesta con musica, bevande e merenda, giochi di ruolo e letture per bambine e bambini. Tra una musica e l’altra dei gruppi che saliranno sul palco (Franco Lorenzetti Band, i Rise Blues, il Trio Cant’Anima e Stand-up Comedy Marche), ci saranno anche una serie di interventi delle associazioni partecipanti. Negli spazi della ex-pescheria verrà inoltre inaugurata la mostra “La Resistenza nel senigalliese e la Costituzione”, aperta dal 25 al 27 aprile, con orari: venerdì 25 e sabato 26, ore 16-20; domenica 27, ore 10-12, 16-20. 

Non è stato reso noto il programma di celebrazioni ad Arcevia, mentre a Barbara si terrà la messa alle ore 8:30 e poi alle 9:15 al monumento ai Caduti ci sarà la cerimonia dell’alzabandiera, la deposizione di una corona d’alloro e i saluti istituzionali con il sindaco Massimo Chiù.

A Belvedere Ostrense il riitrovo è in piazza Martiri Patrioti alle ore 10, con l’accompagnamento della banda musicale cittadina, per arrivare alla deposizione di fiori presso la stele in memoria del carabiniere “Euro Tarsilli” e di tutte le vittime del terrorismo; alle ore 10:30 la deposizione di una corona al monumento ai caduti del battaglione San Marco e, un quarto d’ora dopo, alle 10:45 al monumento ai Caduti nelle due guerre mondiali. La commemorazione ufficiale sarà presieduta dal sindaco Sara Ubertini per poi partecipare alla messa alle ore 11:15 in chiesa di San Pietro Apostolo.

Castelleone di Suasa celebra la Liberazione conferendo la cittadinanza onoraria alla memoria del carabiniere Gino Serra, classe 1906, residente in paese e morto nel ‘44 per lo scoppio di una mina, già medaglia d’argento alla memoria al Valor Militare conferita dal Ministero della Difesa della Repubblica Italiana il 21 maggio 1948. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Associazione Combattenti e Reduci e ANPI – sezioni di Castelleone di Suasa, prevede alle ore 10 il ritrovo in piazza Vittorio Emanuele II e formazione del corteo in direzione del monumento ai Caduti di tutte le guerre, alzabandiera, deposizione delle corone di alloro, saluti istituzionali e consegna, agli eredi di Gino Serra, della cittadinanza onoraria alla memoria del carabiniere. Alle ore 11 messa presso la chiesa comunale di S. Francesco di Paola. Presterà servizio la banda musicale “Giuseppe Verdi” di Castelleone di Suasa diretta da Daniele Bianchi.

Le celebrazioni a Chiaravalle sono state organizzate con la sezione locale dell’Anpi, intitolata a “Edo Magnalardo”. Il via alle ore 10 al cimitero di Chiaravalle, con la deposizione di un simbolo tricolore sulle tombe dei partigiani lì tumulati. Alle ore 10:30 in largo Oberdan il ritrovo e partenza del corteo istituzionale accompagnati dalla banda “Città di Chiaravalle” fino a piazza Mazzini dove si terrà la deposizione di corone d’alloro al monumento ai Caduti. Poi ci si sposterà ore 11 in piazza Risorgimento per l’intervento della sindaca Cristina Amicucci e dell’ANPI di Chiaravalle. Stessa piazza dove è stata allestita una mostra sulla liberazione dal nazifascismo (ore 9-13).

A Corinaldo l’80esimo anniversario della Liberazione si celebrerà con due momenti distinti: alle ore 10 il raduno e deposizione di una corona al cippo del sottotenente  Alfonso Casati con autorità e rappresentanze; alle 10:30 il raduno presso il palazzo comunale e partenza del corteo, deposizione di una corona al sacrario cittadino e al monumento ai Caduti. Presta servizio il Corpo bandistico “Città di Corinaldo”. A seguire, alle ore 11:30 in sala consiliare Ciani, si terranno gli interventi per la consegna delle borse di studio  “Arnaldo Ciani”, comandante partigiano e primo sindaco di Corinaldo dopo la Liberazione, in collaborazione con la scuola secondaria di primo grado “Guido degli Sforza”.

Inizierà alle 11 anche il programma di iniziative a Montemarciano, con il corteo e la deposizione delle corone d’alloro al monumento ai Caduti e alle lapidi di Carlo Falcinelli, Aldo Camerunesi e Aldo Moro. Parteciperanno la banda musicale “Gastone Greganti” e la corale “San Cassiano”, oltre alla Consulta delle Ragazze e dei Ragazzi.

Il programma di Monte Porzio prevede alle ore 11 il ritrovo presso il monumento ai Caduti; alle 11.15 la deposizione di una corona a cui seguiranno delle riflessioni con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Enrico Fermi” di Monte Porzio e con il sindaco Marco Moscatelli.

In occasione delle celebrazioni dell’80° anniversario della festa della Liberazione a Monte San Vito, il 25 aprile 2025 si terrà la messa nella chiesa di san Giovanni alle ore 9:30, poi a seguire corteo con deposizione della corona di alloro presso il monumento in memoria dei fratelli Cervi, e in piazza della Repubblica al monumento ai Caduti delle guerre. Interverrà la Banda Musicale “Roberto Zappi” Città di Monte San Vito, gli alunni del CCR dell’Istituto Comprensivo Montemarciano- Monte San Vito e la delegazione ANPI.

Cerimonia in piazza Romagnoli a Morro d’Alba per la Liberazione. L’iniziativa partirà alle 11 con la deposizione di una corona commemorativa e la lettura di testi sul significato della giornata e della ricorrenza. Concluderanno la mattinata il discorso celebrativo del sindaco Enrico Ciarimboli, poi i canti e le marce della Liberazione con la partecipazione della banda cittadina.

Nella vicina Ostra la celebrazione comincerà con la messa alle ore 9:30 alle chiesa di San Pietro Ap. in località Vaccarile e con la deposizione della corona d’alloro alla lapide nel piazzale; ci si sposterà poi alle 10:45 al cippo e al milite ignoto per la deposizione della corona d’alloro mentre alle 11:15 in sala comunale ci sarà l’intervento “Voci di Libertà” a cura della classe 3A della scuola “A. Menchetti”. A seguire la presentazione del libro di Paolo Pirani, dedicato al concittadino ostrense Bruno Peverini dal titolo “Partigiano della vita”. Presterà servizio la banda “Città di Ostra-Ovidio Bartoletti”.

Discorso in piazza del sindaco di Ostra Vetere Massimo Corinaldesi e deposizione di una corona monumento ai Caduti, a partire dalle ore 10:30 sono le iniziative organizzate dal Comune in ossequio al lutto nazionale deciso dal governo.

Programma che invece a Serra de’ Conti prevede alle ore 10:15 la deposizione omaggio a Salvo D’Acquisto nella frazione Osteria dove è presente il monumento dedicato al carabiniere; alle 10:30 il raduno in piazza Gramsci con l’onore ai caduti e deposizione corona d’alloro, a seguire il corteo per le vie cittadine fino alla chiesa dove si terrà la messa. La giornata si concluderà con la commemorazione ufficiale presso il monumento ai Caduti di piazza IV Novembre, con gli interventi delle autorità e del consiglio comunale dei Ragazzi. Alla manifestazione interverrà la Centenaria Società Concertistica.

A Trecastelli l’inizio della cerimonia per la Liberazione è previsto alle 8.45 con la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti di Monterado, cui seguiranno un momento di raccoglimento e i saluti istituzionali. La cerimonia di deposizione sarà preceduta da un breve corteo con partenza da largo Maria Lisa Cinciari Rodano. Alle ore 9.15 si raggiungerà il monumento ai Caduti di Castel Colonna per la deposizione della corona d’alloro, seguito da un breve momento di raccoglimento. Infine alle ore 9.30 ci sarà la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti di Ripe, sempre seguito dal momento di raccoglimento. La cerimonia si concluderà con la deposizione della corona d’alloro alla targa di Giuseppe Grossi situata presso le scale della sede Comunale di Ripe.

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Alluvione e ricostruzione, Corinaldesi sindaco di Ostra Vetere: «Presto torneremo alla normalità»

Alluvione, ricostruzione, lavori pubblici, spopolamento dei piccoli comuni. Sono questi i temi dell’intervista al sindaco di Ostra Vetere, Massimo Corinaldesi, che abbiamo realizzato a seguito del sopralluogo dell’ingegner Babini, vice commissario all’emergenza alluvione, per fare il punto sui cantieri aperti, in particolare sui ponti. L’intervista è in onda mercoledì 26 e giovedì 27 marzo alle ore 13:10 e alle ore 20, ma sarà in replica domenica 30 a partire dalle 16:50 (il secondo di tre contributi audio). Il servizio è però disponibile anche qui, cliccando sul tasto “play” o “riproduci” del lettore multimediale, accompagnato da un breve testo.

Da tempo sono in corso interlocuzioni per ripristinare lo stato di normalità a seguito dei danni causato dall’alluvione del 2022. E a distanza di due anni e mezzo la situazione è ancora lontana da quella presunta normalità. Per quanto riguarda il ponte sul Nevola (provinciale 43), i lavori di ricostruzione, con un costo stimato di un milione e mezzo di euro, dovrebbero iniziare dopo l’estate del 2025, una volta completata la progettazione. Il sindaco si mostra fiducioso sui tempi, citando l’esempio positivo della ricostruzione di via Pioli, costata quaso un milione di euro.

In merito al ponte del Coppetto, a “metà” con il comune di Ostra, i lavori, dopo alcuni ritardi dovuti a questioni burocratiche e a un ricorso al Tar, procedono ora spediti. La conclusione dell’intervento con cui si realizzerà un ponte a campata unica in acciaio lungo 50 metri è prevista per novembre, con un investimento di 4 milioni di euro.

Se c’è soddisfazione per l’avanzamento dei lavori, c’è anche consapevolezza che questa tempistica non accontenta invece le richieste della popolazione che vorrebbe tempi ancora più rapidi. Così come più rapidità viene richiesta in merito ad altri lavori pubblici, su cui però l’amministrazione comunale deve fare i conti in base alla limitatezza delle proprie risorse.

Slitta ancora la realizzazione della vasca di espansione in zona Pancaldo, un’opera ritenuta necessaria per la protezione del territorio da future alluvioni, sebbene non manchino alcune resistenze da parte della popolazione per il suo impatto ambientale e per la questione espropri. Il progetto è ancora in fase di definizione, ma c’è l’urgenza di accelerare i tempi vista l’imminente scadenza dello stato di emergenza, a settembre.

Proprio la carenza di infrastrutture e servizi è una concausa dello spopolamento dei piccoli comuni dell’entroterra, con le persone che si spostano sulla costa dove ci sono anche più posti di lavoro connessi soprattutto al turismo, ma non solo. Per quanto riguarda il turismo montenovese, un fattore di traino potrebbe arrivare dalla valorizzazione dell’area museale ed archeologica Le Muracce, su cui già sono in corso interlocuzioni in stato avanzato, anche se ancora non si è arrivati ad alcun progetto concreto.

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Ostra – Ostra Vetere: iniziati i lavori di ripristino della viabilità danneggiata dall’alluvione 2022

Sono cominciati i lavori di ripristino della viabilità danneggiata dall’alluvione del settembre 2022 tra i Comuni di Ostra e Ostra Vetere. La strada di via Pioli che collega i due Comuni dell’Anconetano duramente colpiti dall’alluvione, sarà completamente risistemata.

L’intervento prevede il rifacimento del fondo stradale, degli scoli e delle zanelle, oltre al nuovo manto asfaltato. I lavori a base d’asta ammontano a circa un milione di euro. Le opere sono state finanziate e progettate direttamente dalla struttura commissariale istituita per gli eventi alluvionali del 2022. L’infrastruttura viaria risulta strategica per la viabilità tra i due Comuni, anche in attesa del rifacimento del ponte del Coppetto del quale si attende

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La statua del Cristo risorto, vanto di Ostra Vetere, splende più che mai dopo un lungo restauro

OSTRA VETERE – Una accurata operazione di restauro ha restituito all’antico splendore un capolavoro della scultura del Seicento, vanto di Ostra Vetere: la monumentale statua lignea del Cristo Risorto. L’opera d’arte, contraddistinta da un’eleganza rivelatrice della mano di un autore finora ignoto, dotato però di gusto e capacità raffinata, raffigura il Risorto a grandezza naturale; il corpo del Cristo Glorioso è ricoperto da un drappo dorato, arricchito da una scenografica raggiera collocata alle spalle della figura a tutto tondo. Il Risorto tiene alto un vessillo bianco ornato di croce, con ciò riproponendo una inconografia molto conosciuta, analoga a quella del Cristo realizzato attorno al 1460 da Piero della Francesca per Sansepolcro, sua terra natale: l’unica differenza è che nel dipinto di Piero della Francesca la croce è rossa in campo bianco, nella scultura di Ostra Vetee è invece dorata. La statua risale alla seconda metà del seicento, eccezion fatta per i due piccoli angeli che impreziosiscono il festone di nuvole su cui il Cristo poggia i piedi, e che secondo gli esperti potrebbero essere di fattura anteriore. L’iniziativa del restauro della splendida statua, molto ammirata in particolare quando, in occasione della festa dell’Ascensione, viene portata processionalmente per le vie del paese, si deve alle Confraternite locali che, assecondate dal parroco di Santa Maria di Piazza don Mauro Baldetti, hanno trovato un interlocutore munifico ed autorevole nel consiglio d’amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere, alla cui presidenza è il dottor Claudio Carbini, che ha messo a disposizione le risorse finanziarie indispensabili per la complessa operazione di recupero, portata avanti con la supervisione della Soprintendenza ed effettuata da Michele Papi e dal prestigioso atelier «Il Compasso» di Urbino. Proprio nelle scorse settimane il capolavoro è stato riconsegnato alla comunità di Ostra Vetere, restituita alle sue forme originarie: l’opera sarà ora presentata alla cittadinanza il giorno di Pasqua nella chiesa di San Severo e tornerà poi a percorrere le vie della cittadina nel corteo processionale dell’Ascensione, festa del Cristo Glorioso, scandita da una ritualità che si ripete ogni anno -e da secoli- con poche pause ed eccezioni e con l’accorta regìa e la corale partecipazione delle Confraternite locali.

Raoul Mancinelli

Protagonisti delle nostre vite con il “Giardino dei Bucaneve”

Un momento di attività all'associazione di volontariato "Il Giardino dei Bucaneve"

Tra le notizie buone raccontate nel numero cartaceo di dicembre de La Voce Misena, c’è anche un focus sul “Giardino dei Bucaneve”, una vivace associazione di volontariato nata nel 2009 ad Ostra Vetere dalla volontà di un gruppo di famiglie con disabilità. L’ente del terzo settore opera nei comuni che fanno parte dell’unione “Le Terre della Marca Senone”. Si adopera per offrire ai suoi associati nuove opportunità di riabilitazione e di crescita e per facilitare l’integrazione nel territorio; al tempo stesso è punto di riferimento e di sostegno per i familiari.
Per conoscere meglio la realtà, abbiamo incontrato la presidente Sonia Sdogati.

Quali sono i vostri obiettivi principali? 
Tra gli scopi più significativi c’è quello di tutelare i diritti delle persone con disabilità, creare soluzioni concrete ai loro problemi, aiutare le loro famiglie e sensibilizzare la coscienza sociale, collettiva e istituzionale, per ottenere il massimo grado di inclusione e socializzazione sul territorio e soprattutto dare una risposta concreta all’interrogativo che assilla le famiglie con figli con disabilità: “dove andranno i nostri figli quando non ci saremo più?”. Il progetto “Dopo di noi” a Serra de’ Conti, “Casa Franco Perticaroli”, ha dato una risposta tangibile e concreta a tutto questo. La scelta del nome, il bucaneve è il simbolo di questo percorso e del nostro impegno, rappresenta metaforicamente le persone con disabilità, che nonostante gli ostacoli e le difficoltà con cui devono misurarsi ogni giorno, affrontano la vita con coraggio e speranza. Proprio come i fiori di bucaneve che in pieno inverno, nonostante l’apparente fragilità, riescono a sbocciare e farsi strada fra i manti nevosi. Il Giardino dei Bucaneve è dunque un luogo fisico, reale, tangibile, ma è anche la rappresentazione simbolica di un gruppo, che vuole emergere e far sentire la propria voce nel frastuono della società attuale.

In tema di disabilità, specialmente nel nostro territorio, di cosa c’è maggiormente bisogno? 
C’è bisogno di…

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Strade e manutenzione del territorio: il punto a Ostra Vetere

Lavori di manutenzione del territorio a Ostra Vetere

La manutenzione delle strade e del territorio, la sistemazione delle zone insicure o penalizzate, il ripristino della percorribilità. Sono questi gli obiettivi su cui si è concentrata l’amministrazione comunale di Ostra Vetere che ha cercato di dare risposte alla cittadinanza con lavori pubblici su alcune strade e contrade del paese.

In contrada Fonte D’Amico, nelle adiacenze dell’incrocio di S. Croce, è stata portata a termine lo scorso giugno una manutenzione consistente nella depolverizzazione della strada; i lavori svolti anche in contrada Gambacane – dove si trova anche un B&B, penalizzato insieme agli abitanti della zona per la condizione precaria del percorso da diversi anni – hanno permesso la riapertura al transito e alla fruibilità del percorso.

«Molto problematica – sostiene l’amministrazione comunale di Ostra Vetere – anche la viabilità del primo segmento di contrada Barocco che, dalla Fondar, si interna verso il paese fino all’ex ristorante La Barocchetta: per questa strada l’intervento si è reso necessario ed urgente con il ripristino della percorribilità e la realizzazione delle cunette lungo i fossi».

Tra i lavori pubblici portati avanti in questi mesi anche l’intervento in contrada Selve, che secondo la giunta Corinaldesi «necessitava di una sistemazione immediata per l’annosa incuria in cui versava soprattutto nel primo tratto che dalla frazione Pongelli porta verso contrada S. Giovanni». La strada è stata assestata mentre sono state ripristinate le cunette anche nella stessa contrada S. Giovanni. Infine sono state realizzate operazioni di recupero della viabilità in contrada Mannarini, anch’essa resa transitabile.

La maggioranza rende noto che i lavori sono stati eseguiti con emulsioni a freddo di graniglia e in economia, con manodopera e mezzi del Comune di Ostra Vetere, sotto la sorveglianza e direzione lavori del responsabile dell’ufficio tecnico. «I risultati sono abbastanza soddisfacenti – spiega l’assessore ai lavori pubblici Carlo Casagrande – ma siamo in attesa di finanziamenti per poter proseguire gli interventi su altre reti stradali».

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Sicurezza post alluvione, nuovi lavori annunciati sui fiumi Nevola e Cesano

Ostra: diversi tronchi di alberi e altri detriti sono all'interno del letto del fiume Misa
Ostra: diversi tronchi di alberi e altri detriti sono all’interno del letto del fiume Misa

«Pulire gli argini dei fiumi; togliere il legname che, in caso di incessanti piogge, può creare seri danni a valle; riprofilare le sponde compromesse». Questo lo scopo dei nuovi lavori pubblici annunciati dall’assessore regionale alla protezione civile, Stefano Aguzzi e finanziati con 1,6 milioni di euro di fondi messi a disposizione dal vice commissario per l’alluvione Stefano Babini. Riguarderanno però non il fiume Misa – che ha già visto attivarsi le ruspe in più punti fino a Ostra Vetere – quanto i fiumi Nevola, Cesano e il torrente Burano.

Le opere – preannunciate qualche giorno fa durante una conferenza stampa in Regione – vanno nel senso di garantire una maggior sicurezza al territorio, e quindi alla popolazione, in caso di maltempo. Un passo necessario dopo l’alluvione 2022 di cui è appena passata la ricorrenza dell’anniversario.

Dunque a 12 mesi dal disastro ancora si opera tramite la somma urgenza: i nuovi decreti per sei nuovi interventi verranno spalmati in otto comuni marchigiani dove sarà effettuato un lavoro di risagomatura delle sponde e si procederà con la rimozione di alberature trascinate dalla corrente ed accumulate nell’alveo, e con il taglio dei rami.

Il fiume Cesano

Tre interventi riguarderanno la vallata del Cesano: il primo nel Comune di Corinaldo (dal ponte in località San Michele verso monte per circa 5,5 km) per 250 mila euro; il secondo nel Comune di Castelleone di Suasa (dal ponte via Cesare Battisti verso valle per circa 5,5 km) per 250 mila euro; il terzo nel Comune di Pergola (dal ponte viale J.F. Kennedy verso valle fino al ponte in frazione Montesecco per circa 7,7 km) per 300 mila euro.

Il fiume Nevola

In zona Nevola sono previsti due interventi: il primo tra i Comuni di Trecastelli e Corinaldo (da 1 km a monte del ponte via Giacomo Matteotti di Ripe in zona Santissima Trinità verso monte) per 300 mila euro e nei Comuni di Ostra Vetere e Barbara (dal ponte della SP 11 dei Castelli in contrada Acqualagna verso valle) per 300 mila euro.

Altri 200 mila euro interesseranno invece il torrente Burano nella zona di Cagli.

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A un anno dall’alluvione parte la ricostruzione “pesante” con il ponte del Coppetto a Ostra

La presentazione a Ostra della progettazione per il nuovo ponte del Coppetto
La presentazione a Ostra della progettazione per il nuovo ponte del Coppetto

Ripartire dopo l’alluvione grazie a un ponte, un simbolo di rinascita che difficilmente placherà la polemiche per i ritardi con cui si sta intervenendo. E’ la storia di Ostra (e Ostra Vetere) divise dopo che il disastro del 15 settembre 2022 ha danneggiato il ponte del Coppetto sulla strada provinciale 17, ora in fase di progettazione per la ricostruzione ex novo. Progettazione presentata oggi in municipio a Ostra, alla presenza del prefetto di Ancona Darco Pellos, del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, del presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali e della sindaca di Ostra Federica Fanesi.

I nodi erano le risorse; la burocrazia; la messa in sicurezza del territorio. I soldi sono arrivati, come confermato da Acquaroli, a dicembre 2022 con la finanziaria: cinque mesi dopo l’arrivo materiale delle risorse si organizza una conferenza per parlare di progettazione definitiva, esecutiva, di appalto. Non di date certe, non di inizio dei lavori. La burocrazia è stata in qualche modo sistemata, dopo tante proteste, grazie a una legge che ha permesso di velocizzare (ma solo recentemente) alcuni cantieri e progetti; la messa in sicurezza invece ancora latita, scarseggia. E questo è comprensibile solo se si guarda la vastità del territorio in cui operare e da sistemare, mentre montano altre lamentele per ciò che è stato fatto male, come le sistemazioni degli argini fluviali di Misa e Nevola in cui si è dovuti intervenire due volte.

Ben venga intanto la progettazione del nuovo ponte del Coppetto. L’infrastruttura, dopo la demolizione di quella vecchia, rinascerà completamente con un ponte metallico ad arco a via inferiore a campata unica di 50 metri di luce. Comprenderà una carreggiata di 10,50 m e due percorsi tecnici. La scelta di ricostruire ex novo il ponte è stata dettata dall’inagibilità del ponte esistente e dalla necessità di ampliarne la capacità idraulica. La nuova struttura prevede un impalcato di spessore contenuto (1,05 m) e un innalzamento della quota dell’attuale piano viabile: misure che permetteranno un miglioramento della sicurezza stradale e di adeguare il nuovo ponte alle massime portate di piena al colmo prevedibili.

Soddisfatti sia il presidente regionale nonché commissario per l’alluvione 2022 Francesco Acquaroli che il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali. «Siamo a un passaggio fondamentale per tutti i territori – ha detto il primo – soprattutto quelli più colpiti, che dopo il dramma dell’alluvione hanno visto un condizionamento della viabilità e della quotidianità. Era necessario correre verso la messa in sicurezza di questo territorio e questa è la prima opera importante che viene realizzata». Acquaroli ha anche ricordato come tutto ciò sia stato reso possibile grazie ai 400 milioni stanziati dal governo Meloni, arrivati dopo i 5 milioni del governo Draghi annunciati a pochi giorni dall’emergenza. Risorse che hanno «delineato un cambio di passo nell’approccio del Governo nazionale per questo genere di accadimenti», a cui si sono aggiunti poi i 30 milioni stanziati dalla giunta regionale, «utilizzati per le opere di manutenzione e per i contributi per le auto e i furgoni danneggiati. Risorse che iniziano a produrre effetti evidenti e tangibili sulla ricostruzione post alluvione».

Il presidente della Provincia di Ancona Carnevali ha ripercorso i momenti immediatamente successivi al disastro quando «ci siamo trovati di fronte a un’emergenza che richiedeva la realizzazione numerosi interventi nel più breve tempo possibile». In poco meno di un anno l’ente è intervenuto con diciotto interventi sulla viabilità compromessa da allagamenti e smottamenti in un territorio vasto da Arcevia e Fabriano fino a Corinaldo e Senigallia. «Archiviati i lavori di somma urgenza oggi possiamo dedicarci alla fase della ricostruzione “pesante”, che prende il via proprio con il ponte del Coppetto. Un’opera innovativa, che tiene conto di portate di piena più cautelative anche rispetto a quanto previsto dalle attuali normative. Abbiamo voluto mettere la sicurezza al primo posto. Entro settembre è previsto il progetto esecutivo per poi procedere all’appalto dei lavori».

Tempi dunque ancora lunghi per un territorio che deve fare i conti con tante altre infrastrutture danneggiate e ancora non agibili. Ma è una ripartenza che può dare speranza, un simbolo – come ha sottolineato il vicecommissario all’alluvione 2022 Stefano Babini – per tutta la vallata Misa Nevola.

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Alluvione e terremoto, la nuova giunta prova a far ripartire Ostra Vetere

Massimo Corinaldesi

«Dopo dieci anni di “non governo”, abbiamo trovato una situazione un po’ gravosa e ora siamo al lavoro per cercare di far tornare Ostra Vetere un paese vivibile e attrattivo». Così il sindaco Massimo Corinaldesi ha esordito nell’illustrare il percorso amministrativo intrapreso da pochi mesi, da quando il risultato delle recenti elezioni ha consegnato il Comune al centrodestra dopo i mandati di Luca Memè e Rodolfo Pancotti.

«Stiamo attuando quello che ci eravamo detti e avevamo proposto alla cittadinanza in campagna elettorale – spiega Corinaldesi – e nel contempo stiamo facendo fronte a tutte le emergenze derivate dall’alluvione del settembre 2022. Per esempio, in questo ambito, stiamo pagando i lavori di somma urgenza svolti dalle ditte private durante la fase emergenziale grazie ai 107 mila euro intercettati dall’amministrazione comunale».

L’alluvione è un problema non solo per famiglie e imprese ma anche per le amministrazioni locali. Per quanto riguarda il patrimonio pubblico, c’è un piano per ripristinare le vie, come strada dei Pioli, che costeggia il fiume Misa tra l’abitato di Pongelli e la frazione Vaccarile di Ostra. «Verrà risistemata con uno stanziamento di 146 mila euro, poi si passerà al ponte del Coppetto di cui è ormai finita la fase progettuale: i lavori inizieranno a novembre 2023. Manutenzione prossima ormai anche per la strada provinciale a Pongelli di Ostra Vetere ma inizierà dopo l’intervento di Viva Servizi. Infine siamo al lavoro per la messa in sicurezza di tubature e fognature, in modo che si possano evitare in futuro allagamenti anche in caso di analoghi eventi».

Parlando di eventi disastrosi, la mente torna alla serie di terremoti che nel 2016 sconvolsero il centro Italia causando danni anche alla chiesa di santa Maria di Piazza. L’edificio di culto, risalente al 1910 nella sua ultima conformazione ma con origini precedenti al ‘400, è chiuso dal 30 ottobre 2016; l’amministrazione comunale e la curia sono in procinto di far partire i lavori, già in fase avanzata di progettazione, per una sua riapertura ai fedeli. «La chiesa è strategica anche in ottica turistica – aggiunge Corinaldesi – e stiamo pensando a un percorso, a un camminamento che possa arrivare fino alla cupola. Per tale progetto ci sono finanziamenti per circa 2,4 milioni di euro ma non basteranno. Siamo quindi alla ricerca di altri fondi: dopo un incontro con il senatore Castelli, che ha preso a cuore la nostra situazione, possiamo essere sicuri che arriveranno altre risorse per una seconda fase di lavori che possa far risplendere l’emblema della nostra città».

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Lavori di pulizia del fiume Misa anche tra Ostra e Ostra Vetere

I lavori di pulizia straordinaria del fiume Misa
I lavori di pulizia straordinaria del fiume Misa

Tra Borgo Bicchia e Borgo Molino, a Senigallia, i lavori di pulizia del fiume Misa e del suo alveo sono partiti lo scorso lunedì 7 agosto. Ma la Regione Marche ha intanto disposto altri lavori che interesseranno l’entroterra. In particolare Ostra e Ostra Vetere, dove sono previste la risagomatura delle sponde, la rimozione delle alberature trascinate dalla corrente ed accumulate nell’alveo, il taglio dei rami.

Un primo tratto è quello che va dal ponte a Pianello di Ostra, lungo la strada provinciale n. 360 “Arceviese”, verso monte. Il secondo nel tratto dal ponte del Coppetto, lungo strada provinciale n. 17 “Dell’Acquasanta”, verso valle. Entrambi gli interventi costeranno in totale 600 mila euro e saranno portati avanti da due differenti ditte.

Analogamente, ruspe ancora a Senigallia nella zone del ponte sulla strada provinciale 12 “Corinaldese” tra Borgo Bicchia e Borgo Catena. Due diverse ditte interverranno per analoghi importi, una verso valle e una verso monte. In questi ultimi due interventi è compresa anche la rimozione di materiali accumulati durante le ultime piene.

Insieme alla programmazione degli interventi infrastrutturali, ha puntualizzato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli nonché commissario per l’alluvione 2022 «è importante continuare ad operare per la pulizia degli alvei fluviali. Questi nuovi interventi si concentrano su diversi tratti tra Senigallia, Ostra, Pianello e Ostra Vetere».

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Alluvione, ecco il nuovo ponte del Coppetto a Ostra Vetere

Il prospetto del nuovo ponte del Coppetto, a Ostra Vetere

Novità per Ostra Vetere perché il ponte del Coppetto, inagibile dall’alluvione del 15 settembre 2022, è in fase di progettazione avanzata. A rivelarlo è la Regione Marche che, al termine della conferenza dei servizi dell’11 agosto convocata dal presidente della provincia di Ancona Daniele Carnevali, ha annunciato l’approvazione del progetto per una nuova struttura in acciaio a campata unica.

Sarà completamente diversa a quanto eravamo abituati a vedere il nuovo ponte del Coppetto, che collega i comuni di Ostra e di Ostra Vetere. Il nuovo manufatto, progettato dall’ingegnere Luigino Dezi, è in acciaio con un impalcato sottile sostenuto da tiranti collegati ai due archi laterali. Sarà lungo circa 50 metri senza pile in alveo, alto quasi 9 metri e sarà rialzato rispetto ai livelli di piena del fiume Misa attesi dopo gli eventi alluvionali del 15 settembre 2022. La carreggiata sarà suddivisa in due corsie per i mezzi nelle direzioni est-ovest e in due percorsi laterali ai margini con parapetti di 1,10 metri.

Il costo del ponte è di circa 4 milioni di euro. Subito dopo l’estate la Provincia, ente attuatore, provvederà ad avviare le procedure di gara con l’obiettivo di iniziare i lavori a novembre 2023. La riapertura del ponte potrebbe avvenire per la fine del 2024. Imprevisti permettendo.

«Un altro intervento importante per il ripristino del territorio colpito dall’alluvione – ha evidenziato il presidente della Regione e commissario Francesco Acquaroli – Siamo alla conclusione delle procedure amministrative per la costruzione del nuovo ponte. C’è voluto tempo, ma è bene ricordare che inizialmente era stata previsto un ponte provvisorio propedeutico alla realizzazione di quello definitivo. La scelta operata di costruire direttamente il ponte definitivo consente di dimezzare i tempi previsti per la realizzazione dell’opera». Tra l’altro, ricorda Acquaroli, «non ci limiteremo a ricostruire il ponte del Coppetto, nel Piano delle opere strutturali dell’ordinanza 1011/2023 ne sono previsti altri tra cui quello di Pianello di Ostra che ha priorità assoluta».

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