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Tag: verde urbano

Al via la stagione turistica: come si presenta la città di Senigallia? INTERVISTA AUDIO

Con l’avvio della bella stagione non poteva mancare un’intervista all’assessora all’ambiente, al verde e al porto di Senigallia, Elena Campagnolo. Con lei abbiamo cercato di fare il punto sui lavori di sistemazione del lungomare e della spiaggia di velluto, ma anche sulle alberature abbattute e quelle da ripiantare. Questioni ambientali, di vivibilità dello spazio cittadino, turistiche ma anche di decoro urbano si intrecciano dunque in questo audio che potete ascoltare venerdì 6 e sabato 7 giugno alle ore 13:10 e alle ore 20, ma anche qui in questo articolo grazie al lettore multimediale presente.

Estate e lavori

Campagnolo ha illustrato lo stato dei preparativi di Senigallia: si sta concentrando sulla manutenzione e sul decoro urbano, inclusi il taglio dell’erba nelle aree verdi, la potatura delle tamerici e la sistemazione delle siepi sul lungomare. Sebbene la stagione turistica sia già iniziata con diversi eventi e l’afflusso di visitatori, la preparazione della “spiaggia di velluto” procede tenendo conto delle condizioni meteorologiche che hanno rallentato la completa pulizia delle spiagge. Il fatto che siano ancora presenti i cumuli di sabbia da vagliare e i detriti da rimuovere ha suscitato in città qualche malumore.

Al porto

Se in spiaggia sono già arrivate le isole ecologiche e le griglie per il rimessaggio delle attrezzature dei bagnanti, discorso diverso è da fare invece per l’area portuale, in procinto di “ospitare” il mezzo per il dragaggio dell’avamporto, in cui il pescaggio è ridotto, inutile ai fini turistici e rischioso anche per gli operatori della pesca locale. Questi lavori, finanziati dallo Stato, dureranno circa dieci giorni e permetteranno l’ingresso a imbarcazioni di maggiori dimensioni senza impattare sul turismo: il materiale dragato – essendo non inquinato – verrà reimmesso in mare per il ripascimento.

Alberi e critiche

Lavori in corso a Senigallia per il taglio dell'erba nelle aree verdi della città

Senigallia possiede un patrimonio di oltre 30 mila alberi, quasi tutti censiti. L’assessora ha difeso la gestione, compresi gli abbattimenti, come quelli recenti su via Mercantini, perché motivati da perizie agronomiche sulla precarietà strutturale dei pioppi. Rispondendo alle critiche delle associazioni ambientaliste sulla trasparenza, Campagnolo ha affermato che c’è stato un dialogo iniziale e che, nonostante alcune incomprensioni, l’amministrazione ha scelto di procedere con gli interventi per riqualificare le vie e migliorare il decoro. Presenterà un bilancio delle piantumazioni e degli alberi abbattuti.

Riconoscimenti: bandiera blu e G20 spiagge

La città si è vista confermate le bandiere blu della Fee per la spiaggia e per l’approdo turistico, ma si può fregiare anche delle “spighe verdi” e del vessillo “eco schools” sempre in tema ambientale. Tra le iniziative per la sostenibilità ha annunciato la distribuzione di posaceneri in carta kraft per sensibilizzare i fumatori a non gettare mozziconi in spiaggia. Sul network G20 Spiagge, che riunisce le “città fisarmonica” che vedono triplicare la popolazione d’estate, Campagnolo si è detta ottimista considerandola un’opportunità per confrontarsi con realtà simili su temi cruciali come l’erosione costiera, gli spiaggiamenti e la gestione dei rifiuti estivi. All’orizzonte anche una legge nazionale per facilitare la gestione delle suddette tematiche nei centri del turismo che superano il milione di presenze.

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L’allarme del Gsa: «Poca attenzione e zero sensibilità degli amministratori sul verde urbano» – L’INTERVISTA

Ripresi i lavori per l'abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia
L’abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia

Alluvione, gestione dell’ambiente fluviale e delle dune, la presenza del fratino sul litorale senigalliese, ma anche verde urbano e rapporto con l’amministrazione comunale. Sono questi i principali temi che abbiamo affrontato nell’intervista alla presidente del Gruppo Società e Ambiente (GSA) di Senigallia, Annamaria Mori, e al tesoriere, nonché colonna portante dell’associazione, Giorgio Sagrati. L’intervista è in onda su Radio Duomo Senigallia-InBlu (95.2 FM) venerdì 19 luglio alle ore 20, sabato 20 alle ore 13:10 e alle 20 e domenica 21 a partire dalle ore 16:50, la terza di tre interviste consecutive. Il file audio integrale è disponibile anche in questo articolo dove potrete leggere i momenti salienti dell’intervista.

Intanto un po’ di storia…
L’associazione ambientalista nasce 42 anni fa. Negli anni ‘80 c’era un fermento diverso rispetto a oggi. In questi anni, alcune battaglie le ha vinte, alcune no ma si è sempre battuta per l’ambiente. Nel 2018 ha ripreso vita con un gruppo dopo il taglio della pinetina alla stazione ferroviaria che ha portato numerose proteste. Ma in passato si è lottato contro la lottizzazione sotto la balconata di Scapezzano.

Ma il GSA è schierato politicamente? Al vostro interno ci sono rappresentanti di qualche partito?
Siamo apartitici, il verde è importante per tutti, senza colori politici.

Che rapporto con l’amministrazione comunale?
Prima c’era poca sensibilità a certi temi, come il taglio degli alberi in piazza Garibaldi o alla stazione. L’attuale giunta, ci spiace dirlo, ne ha ancora meno. Abbiamo tentato comunque un dialogo ma si è interrotto.

Partiamo da viale Anita Garibaldi, cosa chiedevate e cosa si può fare ancora?
Ci sono stati vari incontri e noi ci siamo sempre battuti per la salvaguardia degli alberi: nonostante qualcuno dovesse essere abbattuto, noi abbiamo sempre ribadito l’importanza dello storico viale con pini che non potevano essere sostituiti con alberelli come vediamo oggi. Il viale ha oggi una differenza di temperatura di circa 5-6 gradi. Noi eravamo disponibili a valutare le alternative, ma ci siamo trovati di fronte a un progetto già fatto e già approvato. Si poteva fare di più nelle manutenzioni. Ora dovremo attendere almeno venti anni per vederne gli effetti.

Oltre ai rischi per l’incolumità, ci sono dei costi che l’amministrazione deve valutare…
Tutto ha un costo: le strade, i marciapiedi… perché agli alberi dobbiamo rinunciare? Una cura costante è minima, ma se vogliamo l’ombra e la frescura qualche costo dobbiamo pur sostenerlo. Ne affrontiamo tanti per le feste che non lasciano nulla alla città, mentre i benefici degli alberi ce li abbiamo tutto l’anno. Non ci sembra una posizione ideologica, il verde va a beneficio di tutti.

E oggi, con i cambiamenti climatici in atto, come facciamo?
Limitare gli abbattimenti il più possibile e poi, quando si interviene, si può scegliere piante di una certa dimensione. Costa di più ma sono scelte politiche e tecniche da fare. Addirittura ci sono città che tolgono l’asfalto per trasformare le zone in verde urbano.

Che proposte per il lungomare?
I tecnici vanno ascoltati e i suggerimenti seguiti. Le tamerici sono decimate per errori nell’impianto e nella conduzione. Se si aspetta solo che cada il ramo, il risultato è questo… Noi il progetto di riqualificazione del lungomare Marconi non l’abbiamo ancora visto, mi sembra che ci sia grande improvvisazione.

E le dune? sono una risorsa? Sono gestite bene?
Sì, sono una risorsa ma non sono tutelare adeguatamente. Non c’è contrapposizione con gli interessi economici, anzi potrebbero essere oggetto di studi e ricerche. Ci stiamo muovendo per una maggior tutela, così come per il fratino. Un documentario girato per metà qui ci informa che la sua presenza significa molto per Senigallia. Di certo ci sono un utilizzo improvvido della spiaggia, la presenza dei cani e la movimentazione con i grandi mezzi che ne mettono a rischio i nidi e la presenza.

Parliamo di alluvione e gestione dell’ambiente fluviale: si sta procedendo nella giusta direzione?
No, lo stesso Mario Tozzi ha detto che questo è il modo peggiore per intervenire. il fiume è diventato un canale con tante fragilità. Si aumenta la velocità dell’acqua ma in centro storico non sono cambiate le caratteristiche, quindi il rischio è immutato. Le vasche di espansione? Se ne parla da 40 anni, vanno a rilento ma servono: auspichiamo che vengano realizzate subito.

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Verde urbano, la “corsa” del Comune di Senigallia tra lavori straordinari e manutenzioni – INTERVISTA AUDIO

Le operazioni di abbattimento degli alberi malati in viale dei Pini a Senigallia

Ambiente e verde urbano sono stati recentemente al centro del dibattito cittadino senigalliese per i motivi più diversi: dai lavori che hanno interessato alcune strade e quindi gli alberi che vi erano messi a dimora, fino agli interventi di somma urgenza per via dell’alluvione. Lo sfondo è sempre lo stesso: la ricerca di quell’equilibrio tra le esigenze del singolo e quelle della collettività tenendo però alta l’attenzione sulle necessarie tutele ambientali per fronteggiare il cambiamento climatico in atto. Per questo motivo abbiamo intervistato l’assessora all’ambiente e al porto del Comune di Senigallia Elena Campagnolo.

Per ascoltare l’intervista basterà cliccare sul tasto play del lettore multimediale, mentre per chi ama la lettura c’è di seguito la versione testuale.

A che punto è la revisione del piano del verde urbano?
Strutturiamo giorno dopo giorno il piano del verde, perché sappiamo dove interveniamo, quando e cosa si sta facendo. Stiamo facendo lavori ordinari e straordinari per metterci al pari rispetto ad alcune situazioni che ci son state lasciate. Poi la cosa è capitata anche a noi: vuoi per l’alluvione, la manutenzione ordinaria è stata un po’ tralasciata e ora recuperiamo terreno, andando a visionare tutte le strade, non solo quelle del centro storico ma anche delle frazioni. Dobbiamo sistemare quelle piante che devono essere curate, alcune abbattute e altre piantumate. Abbiamo però il quadro generale e sono soddisfatta del lavoro degli uffici comunali.

Si parla spesso di abbattimenti, ma ha qualche numero da darci?
Abbiamo piantumato decine e decine di esemplari e altre ne pianteremo il prossimo autunno per arrivare a circa 200 nuovi alberi.

Forse non è un numero altisonante che possa far notare la cosa al singolo cittadino.
Secondo me è un lavoro che il cittadino inizia a vedere, però si vedrà meglio nel corso degli anni, per ovvie ragioni. La piantumazione fatta nel lungomare o in viale Anita Garibaldi non dà ancora nell’occhio perché sembrano solo alberelli o cespugli: ma serve del tempo perché crescano e allora questo lavoro di potenziamento si mostrerà a tutti. Nel frattempo non vedo io alcun articolo sui giornali di lamentela per l’erba alta: evidentemente l’ufficio sta lavorando bene.

Elena Campagnolo
Elena Campagnolo

Una delle critiche su viale Anita Garibaldi era proprio che servirà troppo tempo, decenni, prima che si avranno effetti sulla qualità dell’aria, sull’ombreggiatura.
Come una persona giovane corre di più, anche una pianta giovane dà più ossigeno rispetto ad alcune anziane. Le critiche vengono spesso da chi non vede la prospettiva futura, ma la scelta dei pini fatta allora è dovuta ad altri fattori: non c’erano le macchine di oggi, né le esigenze di oggi, per esempio sul fronte disabilità o solo per la necessità di avere piste ciclabili. E poi bisogna dare la possibilità ai residenti di parcheggiare in zona, oltre che transitare su una strada che non sia una montagna russa. E poi i pini non sono nemmeno tra le piante che danno una migliore qualità dell’aria di altri alberi. Nel resto del viale il risultato sarà lo stesso.

Ma allora le critiche degli ambientalisti sul fatto che la giunta è per gli abbattimenti?
Noi non siamo per l’abbattimento sempre e comunque: se dall’ufficio mi dicono che l’albero può rimanere in condizioni di sicurezza, il pino rimane. Ma in alcuni casi si tratta di prendere le decisioni che devono essere prese.

Quali altri interventi sul verde urbano?
A fine estate interverremo sul lungomare Marconi, ancora non possiamo dire se ci saranno alberi o cespugli. Dove c’è la siepe spesso ci viene chiesto la rimozione perché è un ricettacolo di rifiuti e poi la sabbia si va a infilare sotto rendendo difficile la pulizia del lungomare. E poi interverremo in viale Anita Garibaldi, lungo lo Stradone Misa dove toglieremo le ceppaie rimaste a terra, ma essendo un argine dobbiamo attendere la Regione che ha operato finora in somma urgenza: dobbiamo capire come si muoverà d’ora in avanti. Poi interverremo noi. Così come a fianco del nuovo ponte Garibaldi, immagino che ci sarà del verde anche per mitigare l’impatto, ma per ora lasciamo lavorare i progettisti.

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Incidenti a ripetizione in viale Anita Garibaldi: dopo il verde, ora il nodo è la sicurezza

Lavori in viale Anita Garibaldi (foto del 4 ottobre 2023)
Lavori in viale Anita Garibaldi (foto del 4 ottobre 2023)

Nuovo asfalto, cartelli a profusione, stop non visibile, incidenti stradali a ripetizione, alberelli che non fanno ombra né migliorano la qualità dell’aria. Non c’è pace per viale Anita Garibaldi, la strada di Senigallia interessata da un importante e profondo intervento di riqualificazione che ha finora lasciato una marea di polemiche dietro il primo stralcio di lavori.

Dopo il tema ambientale (su tutti l’abbattimento degli alberi che verranno ripiantumati ma con giovani essenze meno invadenti che quindi creeranno meno ombra e impiegheranno decenni per arrivare a purificare l’aria come prima) sono continuate numerose le segnalazioni dei residenti della zona ex piano regolatore. Uno dei nodi è la questione sicurezza.

L’asfalto nuovo e liscio ha portato più d’una persona ad accelerare; la carreggiata ora è più stretta e ancora manca il semaforo all’incrocio con via Mercantini. Tutti fattori che, assieme alla sempre maggiore distrazione al volante, hanno di fatto agevolato l’aumento degli incidenti stradali lungo viale Anita Garibaldi. Nella giornata di mercoledì 13 dicembre si è già battuto il record: si sono verificati ben tre sinistri. Fortunatamente, a parte i danni ai mezzi, non si sono verificati gravi traumi alle persone coinvolte.

Resta però il fatto che si dovranno prendere provvedimenti. Potrebbero essere dei dossi artificiali per ridurre la velocità in prossimità degli incrocio; un altro potrebbe essere la riduzione dei molteplici cartelli stradali che ripetono il concetto di andare piano (limite a 30 km/h): forse la sovrabbondanza produce l’effetto contrario; infine un passo in avanti si potrebbe avere con l’immediato ripristino del semaforo all’incrocio con via Mercantini ma nel frattempo sicuramente servirà rendere più visibile il segnale di stop. Buon senso insomma, ma intanto per i residenti ci sono ulteriori disagi.

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Qualità dell’aria: dalla Regione Marche fondi per i boschi urbani

La buona notizia è che il verde non è solo al centro di tagli e abbattimenti ma anche di finanziamenti e riqualificazioni. E’ questo infatti il percorso tracciato dalla Regione Marche che stanzierà contributi – per un totale di 1,7 milioni di euro – a favore dei Comuni e Unioni dei Comuni che intervengono per migliorare il livello di qualità dell’aria nelle città.

«Servono nuove misure in ambito regionale, interventi strutturali e permanenti – ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente, Stefano Aguzzi – per poter intervenire in maniera efficace per il miglioramento della qualità dell’aria. I boschi urbani e periurbani assolvono alle molteplici funzioni di protezione e miglioramento della qualità dell’aria, oltre che di riqualificazione e valorizzazione delle potenzialità ricreative». 

L’inquinamento atmosferico ha infatti un significativo impatto sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Nei maggiori agglomerati urbani delle Marche si riscontrano criticità legate alla qualità dell’aria. Da qui l’iniziativa che punta a due tipologie di intervento: piantagioni forestali permanenti di superficie non inferiore ai 2.000 mq e micro forestazione urbana per quelle situazioni dove la superficie minima prevista inizialmente rappresenta solo un fattore limitante.

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Abbattimenti e ripiantumazioni: «Sindaco, li vogliamo ascoltare i cittadini?»

Ripresi i lavori per l'abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia

SENIGALLIA – Una lettera al sindaco Massimo Olivetti e agli assessori Elena Campagnolo e Nicola Regine per ribadire la propria posizione, ma anche rivolta alla cittadinanza per fare chiarezza circa gli abbattimenti di viale Anita Garibaldi e circa la loro sostituzione con altri tipi di piante, a siepe o ad albero.

Il viale, con i suoi alti pini – alcuni pericolanti come si è avuto modo di vedere negli anni – è certamente uno dei più caratteristici di Senigallia e i lavori per il rifacimento della strada hanno evidentemente eliminato questa sua caratteristica; un pregio che afferiva non solo alla dimensione estetica ma anche alla qualità dell’aria della zona e all’ombreggiatura, decisamente importante in queste annate sempre più calde. Di tutto questo se n’era parlato in un incontro di quasi due anni fa tra amministrazione comunale e associazioni ambientaliste, spiega il Gruppo Società e Ambiente, ma senza che si sia arrivati a un accordo. E questo su vari punti della strategia dell’amministrazione Olivetti.

«Nell’incontro i tecnici del Comune presenti hanno dapprima presentato la loro idea progettuale, che consisteva nel mettere a dimora al posto dei pini degli alberetti, quali l’oleandro allevato ad albero ed altre amenità del genere. Tale scelta sarebbe stata giustificata da aspetti tecnici presenti sul viale. Subito si è manifestata la netta contrarietà da parte delle associazioni presenti ad una scelta del genere, ben lontana dal sostituire degnamente ciò che si stava perdendo. Dimostrata successivamente la superabilità dei presunti problemi tecnici, si è iniziato a discutere in merito ad alberi veri».

Dalle perizie, su tutte quella dell’agronomo prof. Alberto Minelli, emergevano suggerimenti per le nuove specie da piantare. Nel dettaglio si elencavano alcune specie che secondo il Gsa potevano andare bene fatta qualche eccezione per la tipologia unita all’ubicazione della pianta. Dopo quel momento c’è stato solo un altro incontro, fanno sapere dal Gsa, giudicandolo «non molto costruttivo». Così come oggi si parla di inserire anche il pitosforo su cui vengono espresse più d’una perplessità, dati i progressi della botanica applicata al giardinaggio.

Altre criticità vengono riscontrate a Marzocca di Senigallia, dove la stessa problematica (l’abbattimento dei pini) è stata affrontata dai cittadini con una netta contrarietà, fatta eccezione per quei casi di alberi pericolanti. «Sono i residenti di via Capri che chiedono dialogo e reclamano di essere ascoltati – spiega Stefania Pagani, capogruppo di Vola Senigallia – come l’amministrazione accoglie sempre le richieste di abbattimento, chiedono che venga accolta la richiesta di non abbattimento, ma di tutela di questi alberi storici». Se è vero che per abbattere un albero esistono motivazioni certe e ben circostanziate, queste dovrebbero essere rese note, rendendo partecipi i cittadini. 

«Non si tratta di un servizio a “domanda individuale” perché i pini sono un bene comune della cittadinanza – continua Pagani che poi si rivolge al sindaco Olivetti per chiedere se ci sono altri programmi di abbattimento in corso. «Nel caso dica chiaramente qual è il reale progetto di ripiantumazione. Sindaco, questa volta li vogliamo ascoltare i residenti di via Capri? Vogliamo ascoltare le preoccupazioni e le rimostranze di questi cittadini?».

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Scusate il ritardo

Ripresi i lavori per l'abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia

Al termine delle due lunghe querelle che hanno impegnato un buon numero di cittadini di Senigallia nella difesa di Villa Torlonia e dei pini di viale Anita Garibaldi, vicende terminate rispettivamente con l’abbattimento dell’una e di gran parte (per ora!) degli altri, alcune riflessioni saranno utili per non disperdere ciò che di buono si è fatto.

Una riguarda il valore dell’impegno civico per una cosa in cui si crede. Sapevamo che difficilmente ce l’avremmo fatta; pure abbiamo fatto il possibile per raggiungere lo scopo. Ne valeva la pena? La saggezza antica e l’arte della politica hanno sempre suggerito di non impegnarsi in battaglie che si sa già come andranno a finire; ma oggi quasi mi sento di dire che le sole battaglie che meritano di essere combattute – sto parlando di battaglie civili – sono quelle che quasi certamente non saranno vinte; perché sono quelle che aprono la via ai nuovi paradigmi.

Vediamo in dettaglio. In entrambe le vicende – della villa e dei pini – l’ostacolo più escludente che veniva opposto era quello dei tempi; e cioè che i comitati avevano le loro ragioni, ma purtroppo si eravano svegliati troppo tardi e non c’era più modo di cambiare direzione. Dove erano arrivati in tempo, invece, non aveva tempo il Tar.

A parte il fatto (qui penso alla Soprintendenza) che per dire la verità non è mai tardi, è proprio questo il passaggio più critico nelle due vicende: siamo arrivati tardi. Ma perché il più delle volte le class action dei cittadini arrivano in ritardo? Chi cercasse una risposta piena dovrebbe partire da lontano.

Per esempio da Aarhus 1998. Lì la convenzione internazionale sull’accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, aveva stabilito che, appunto, in materia ambientale (e assumo quella storica come diversità culturale) le parti avrebbero potuto confrontarsi all’inizio del procedimento, e non a decisione assunta. Fin dall’atto del recepimento di quella convenzione, del resto, l’Italia aveva subito depotenziato questa istanza spostando accesso e partecipazione al termine del procedimento. Che novità?  – dicevano i sovranisti di allora – : da noi esistono già le leggi sulla trasparenza (D.L. 124 e 142) e le osservazioni ai piani!

Ma anche senza andare lontano non è difficile spiegarsi perché i cittadini arrivano sempre in ritardo e quindi vengono sempre respinti. Già nel 1991 il Consiglio Comunale di Senigallia all’unanimità aveva approvato il documento più importante: lo Statuto (download); e lo Statuto istituiva il referendum comunale. Qualcuno ha memoria di quanti referendum comunali (a parte quello consultivo su Morro che ci aveva imposto la Regione) sono stati fatti nei trendue anni ad oggi che sono trascorsi? Nessuno. Mai. Non è stato fatto nemmeno il regolamento per poterlo tenere.

Eppure nel primo atto deliberativo dei lavori nel viale Anita Garibaldi si trova scritto subito, in alto, che si tratta di lavori (comprendenti gli abbattimenti) che l’intera cittadinanza desidera e chiede. Come fanno a dirlo se non c’è stata consultazione? L’impressione sarà stata anche quella; ma è bastato che una persona aprisse una raccolta firme per accorgersi che la cittadinanza non era affatto unanime e concorde: chi guardava la strada, chi guardava i pini. E anche chi voleva farli convivere, e questi eravamo noi.

Si arriva tardi oggi, o anche non si arriva per niente perché ormai non esistono più canali e strumenti della partecipazione. Le varie consulte, le circoscrizioni, i circoli, le commissioni aperte… più niente che poco. Le associazioni sono citate solo quando conviene al citofono. Tutto chiuso. Eliminate perfino le bacheche. Restano i social, ossia le illusioni di contare qualcosa.

Ah ma noi abbiamo consultato la gente e fatto conferenze al Teatro Portone – ci vengono a dire. Appunto: dove le cose arrivano già approvate. 

di Leonardo Badioli

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Alberi, «non più rinviabile un intervento organico di recupero del verde pubblico perduto»

Ripresi i lavori per l'abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia
Ripresi i lavori per l’abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia

Si è celebrata lo scorso martedì 21 novembre la giornata nazionale degli alberi e tradizionale ormai festa dell’albero. «Nella nostra città assistiamo da tempo ad abbattimenti continui di alberi, con le motivazioni più varie, elementi che sono indispensabili alla salute di tutti e al mantenimento della buona qualità di vita a Senigallia – interviene Il gruppo società e ambiente. Su questo fronte purtroppo non rileviamo cambiamenti di visione e politica dagli anni passati».

Secondo il Gsa, infatti «importanti polmoni verdi della città sono stati cancellati o impoveriti, con conseguente aumento della superficie cementificata e impermeabilizzata, e con la creazione di isole di calore sempre più ampie. Ci sembra il momento giusto per parlare degli alberi di questa città, soprattutto di tutti quelli che aspettano ancora essere impiantati a sostituzione dei mancanti con esemplari adeguati alle funzioni di cui abbiamo bisogno (ombra, purificazione dell’aria, assorbimento acqua piovana, biodiversità) e di buona qualità. Riteniamo non più rinviabile un intervento organico di recupero del verde pubblico perduto, nonché di un suo potenziamento».

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Ripreso l’abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi dopo l’ok del Tar Marche – INTERVISTA

Ripresi i lavori per l'abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia

Sono ripresi i lavori per l’abbattimento di 23 pini in viale Anita Garibaldi, dopo che il Tar Marche ha dato il via libera al taglio delle piante. Nonostante sulla questione procedurale si esprimerà solo il prossimo 10 gennaio 2024, intanto ha disposto la possibilità di riprendere le operazioni che erano state sospese. Attività propedeutiche all’intervento di riqualificazione dell’intero viale che caratterizza il quartiere Portone.

Non sono bastate dunque le proteste di cittadini, associazioni ambientaliste e politici di Senigallia per fermare l’annientamento delle piante e discutere anche di altri aspetti come l’assorbenza delle acque piovane del terreno in zona dopo la nuova asfaltatura: il cantiere è ripreso nel pomeriggio di giovedì 26 ottobre.

Ne abbiamo parlato con l’assessore ai lavori pubblici Nicola Regine e con una residente del viale, Cristina Giombetti, i cui pareri possono essere ascoltati nell’intervista audio qui sotto.

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Un patto verde della città che coinvolge i comuni di Senigallia e Chiampo, per un verde vissuto

E’ stato presentato a Chiampo, in provincia di Vicenza, il progetto ECO, insieme ai rappresentanti senigalliesi partner del progetto, che vede coinvolti i territori del Comune di Chiampo e il Comune di Senigallia.

Il progetto triennale ECO (Ecosistemi di Comunità = Opportunità), sostenuto da Fondazione Cariverona attraverso il bando Habitat 2022 e con il contributo dei Comuni di Senigallia e Chiampo, è un vero “patto verde” della città, che metterà in atto nei due Comuni pratiche verdi, ecocompatibili, di cura, rispettose dell’ambiente e della biodiversità. L’intero progetto è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e intende costruire una rete di partner capaci di agire concretamente nella generazione di impatti positivi sul territorio. Nei territori di Chiampo e di Senigallia verranno quindi realizzati dei modelli di gestione partecipata da parte delle comunità di spazi verdi pubblici, portando all’attenzione di tutti l’importanza della tutela delle risorse naturali, degli organismi viventi e dei sistemi ecologici, per mezzo di percorsi di educazione e sensibilizzazione ambientale.

Per Senigallia gli interventi specifici saranno rivolti al Parco della Cesanella (nella foto), dove sarà attuata una pianificazione “botanica” e la messa a dimora di un sistema vegetale per naturalizzare un’area pilota e accrescere la biodiversità presente. Il progetto vede la collaborazione tra Comune di Senigallia e Fondazione Caritas, la quale gestirà il parco grazie al forte interesse della diocesi nei programmi di animazione delle comunità. La parte scientifica e di divulgazione sarà curata da Next per Senigallia e da Pleiadi per Chiampo, due tra le più importanti associazioni italiane di comunicazione scientifica, con il prezioso contributo dell’Università di Camerino con il team della prof.ssa Scocco e il sostegno economico dell’Associazione Albergatori e di Subissati.

Tra gli interventi al parco sono previste delle installazioni interattive relative all’area ludica e di scoperta del parco, di incontro (panchine, aree pic-nic) e di fruizione (segnaletica), oltre alla realizzazione di un anfiteatro verde di 100 posti in materiali eco compatibili e adattato alla conformazione del terreno per la realizzazione di manifestazioni all’aperto. Il teatro potrà essere utilizzato per piccoli teatri locali e associazioni, come nuovo spazio per scuole ed eventi della comunità. Elena Campagnolo, assessore all’Ambiente, riferisce: “Abbiamo la fortuna di avere un bosco urbano, alla Cesanella, già esistente e finora mai preso in considerazione: cercheremo di migliorarlo attraverso la partecipazione cittadina e con il contributo di alcune scuole senigalliesi che hanno esposto i loro lavori in una mostra a maggio dell’anno scorso”.

La cittadinanza dei due Comuni verrà sempre più coinvolta nella programmazione e gestione delle attività dello spazio verde, nella realizzazione di un luogo di incontro stabile sulle tematiche ambientali, nella crescita di consapevolezza sui temi della sostenibilità ambientale e della biodiversità dei territori abitati. Come? Attraverso percorsi formativi di stampo scientifico differenziati per target, eventi di sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza anche con strumenti innovativi e digitali e una formazione continua del personale tecnico sui temi della tutela di risorse naturali e biodiversità.

Chiara Michelon

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Crollati due pini in via Rossini a Senigallia, nessun ferito

I due pini caduti in via Rossini a Senigallia
I due pini caduti in via Rossini a Senigallia

Ennesimo crollo di pini in città, il che ripropone il tema della manutenzione degli alberi. È successo nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 14 maggio, in via Rossini teatro di due abbattimenti nella giornata di venerdì scorso. Questa volta i due alberi sono crollati, appoggiandosi sul muretto sull’argine del fiume Misa. Uno di essi è finito con la chioma in acqua.

Del fatto ha dato notizia la stessa amministrazione comunale attraverso i canali social del sindaco Massimo Olivetti. «Poco fa sono caduti, uno dietro l’altro, due pini che si trovavano nell’area adiacente il vecchio lavatoio comunale in Via Rossini. Uno dei due ha la chioma nell’alveo ed è rimasto appoggiato nel muretto dell’argine».

Sul posto sono intervenuti subito i vigili urbani, il personale della protezione civile ed i vigili del fuoco del distaccamento di Senigallia. «Anche io mi sono recato sul posto ed ho dato disposizione di rimuovere l’albero dal fiume» continua il sindaco.
L’area rimarrà transennata fino a conclusione delle operazioni che richiederanno diverse ore, sostiene l’amministrazione comunale senigalliese da tempo alle prese con le alberature della città.

Molte di esse richiedono la sostituzione perché malate, a dirlo sono le relazioni degli agronomi, analisi condotte dall’ufficio verde assieme all’università bolognese; altre invece necessitano di manutenzione che secondo le associazioni ambientaliste non è stata sempre in primo piano in questi anni.

Il grave fatto, avvenuto peraltro in assenza di condizioni meteorologiche particolarmente avverse, ripropone il tema della cura, spesso solo sbandierata, ma soprattutto della sicurezza delle persone e delle cose. Lungo lo stradone Misa un grosso pino cadde un paio di anni fa su un’auto in transito ferendo il conducente. Solo per fortuna è in grado di raccontare la brutta esperienza. Ma nessuna città si può permettere episodi simili.

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Completamente sradicato dal terreno il pino crollato domenica 14 maggio in via Rossini a Senigallia
Completamente sradicato dal terreno il pino crollato domenica 14 maggio in via Rossini a Senigallia

Cura del verde, altro scontro a Senigallia tra maggioranza e opposizione

Un tavolo circondato da erba alta al Filetto di Senigallia
Un tavolo circondato da erba alta al Filetto di Senigallia

SENIGALLIA – Le tematiche ambientali tornano a essere terreno di scontro tra minoranza e maggioranza. A sollevare l’argomento è il capogruppo del Pd Dario Romano che lamenta incuria delle aree verdi ma al contempo l’aumento dei costi dedicati al settore. Pronta però la replica dell’assessora all’ambiente Elena Campagnolo che passa pure al contrattacco.

«Dopo 2 anni e mezzo di mandato si può redigere un bilancio – interviene Dario Romano. Prendendo come termini di paragone gli anni 2019-2020 e il 2022-2023, infatti, possiamo vedere come la spesa per la gestione del verde sia letteralmente esplosa, come da roboanti annunci passati dell’assessora Campagnolo. Si è passati dai 437.000 euro del 2019, ai 338.000 del 2020 (anno del Covid) per poi arrivare ai 621.000 del 2022 e 855.000 (!) del bilancio previsionale 2023. In questa cifra sono compresi l’acquisto dei beni per il servizio verde pubblico, le manutenzioni ordinarie, i servizi per verde e arredo urbano, l’acquisto del materiale vegetale, la gestione delle aree verdi e il censimento/monitoraggio delle alberature. A questa esplosione di spesa, però, non si percepisce un corrispondente miglioramento del servizio, anzi. Sembra che ci sia molta più sciatteria e noncuranza, come si può facilmente vedere con i propri occhi in ogni angolo della città. Quindi, ad un aumento di spesa, si vede con grande chiarezza che il servizio è drasticamente peggiorato.

L’assessora all’ambiente Elena Campagnolo replica: «Di solito non rispondo alle provocazioni gratuite, preferisco lasciare che siano i fatti a parlare. Quest’anno abbiamo realizzato delle nuove aree giochi a Marzocca, in collaborazione con l’ufficio sport e pari opportunità; a Cesano abbiamo creato un’area verde attrezzata ex novo; abbiamo sistemato altri parchi cittadini con delle migliorie e, tutt’ora, stiamo allestendo altre aree attrezzate in tutta la città, frazioni comprese, pronte per l’estate. A disposizione dei turisti anche una green map interattiva già funzionante con cui possono verificare dove sono i giochi più adatti ai loro bambini. Stiamo inoltre sistemando il lungomare e le strade cittadine. Vorrei ricordare a questi soloni che la biodiversità e la transizione ecologica passa proprio dal taglio effettuato non quando lo vuole la politica, ma quando lo esige la natura. Colgo quindi l’occasione per annunciare fin d’ora nel nostro comune che ci saranno delle aree riservate, contrassegnate con segnaletica, destinate proprio alla biodiversità che verranno lasciate riposare, senza stressarle ulteriormente con svariati tagli. In merito all’aumento di bilancio sottolineo che, finalmente, questo ha consentito la manutenzione di alcune strade secondarie lasciate al degrado dalla precedente amministrazione da più di 25 anni e che altre verranno sistemate ad ottobre con la ripiantumazione».

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Un gioco per bambini circondato da erba alta al Filetto di Senigallia
Un gioco per bambini circondato da erba alta al Filetto di Senigallia