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Tag: viabilità

Senigallia, senza pace il lungomare Da Vinci: nuova protesta contro il senso unico

Il lungomare Da Vinci a Senigallia

Che il senso unico non fosse ben visto da tutti gli operatori e i residenti del lungomare Da Vinci era cosa nota. Meno che il ripristino del doppio senso su tutta la strada fosse un tema così rilevante. E invece per chi vi lavora e vi abita, così come per chi fruisce della spiaggia nella zona del Ciarnin, era e rimane il tema. E ora diventa l’ordine del giorno anche per l’amministrazione comunale che deve fare i conti con l’ennesima protesta. In realtà la vicenda non nasce da una contrarietà di principio al disegno della precedente giunta Mangialardi bis, almeno non per tutti, ma trae origine dalla disparità di trattamento che si è creata con il ripristino parziale del senso unico.

La protesta che sta montando è relativa all’unico tratto – il più lungo – del lungomare Da Vinci in cui vige il senso unico di marcia con direzione ammessa verso sud. Poco più a nord il tratto è stato ripristinato a doppio senso mentre a sud c’è il lungomare Italia anch’esso a doppio senso. Per cui a coloro che vivono, lavorano o che si recano in quella porzione sembra una cosa impari dover percorrere chilometri in più quando gli altri possono tornare indietro quando vogliono.

«I fruitori di questo tratto di spiaggia nel periodo estivo – spiegano albergatori e operatori balneari – sono per la stragrande maggioranza (circa 80%) pendolari che provengono dalla parte sud di Senigallia (Marzocca, Montemarciano e tutta la vallesina da Chiaravalle a Fabriano). Per raggiungere i vari bagni nonché i locali commerciali (bar, ristoranti, ecc.), da quando è stato introdotto il senso unico, si vedono costretti a percorrere chilometri in eccesso (fino a 5/6 km.in più) per raggiungere le loro destinazioni, con conseguente aumento di consumi, emissioni di co2 e tempi di percorrenza; tutti fattori che inducono a ricercare altri lidi». A tal punto che alcune attività hanno visto ridursi gli affari anche del 70% negli ultimi due anni rispetto alle stagioni precedenti. Disagi che valgono anche per i residenti e per i lavoratori della zona che chiedono venga rispettato il principio di parità di trattamento: «significa che, nell’adottare i suoi provvedimenti e, più in generale, nel decidere come agire, l’amministrazione pubblica non può fare discriminazioni».

C’è poi la questione tecnica: «Non si riesce a comprendere perché in questo tratto di lungomare di 1.700 ml., dallo stabilimento balneare n. 119 al n. 147, si debba avere un unico senso di marcia quando sia prima che dopo è previsto invece il doppio senso su carreggiate che sono, tra l’altro, di larghezza inferiore; inoltre in questo tratto la larghezza della carreggiata ci permette di mantenere, in gran parte, i parcheggi a spina di pesce e comunque, in loco, sono presenti ampie aree pubbliche che possono essere adibite a parcheggio».

Vari motivi (tecnici, economici, sociali e ambientali) che hanno portato a una raccolta firme tra cittadini, imprenditori, albergatori, operatori commerciali e semplici fruitori della spiaggia nella zona Ciarnin a ribadire la necessità di ripristinare il doppio senso di marcia, fermo restando anche il fatto che alcuni automobilisti ricorrono a manovre azzardate e pericolose pur di non doversi trovare a circolare nel tratto a senso unico. Segnalazione allargata poi alla Polizia Locale di Senigallia perché possa effettuare controlli che facciano diminuire i tamponamenti registrati finora.

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A un anno dall’alluvione parte la ricostruzione “pesante” con il ponte del Coppetto a Ostra

La presentazione a Ostra della progettazione per il nuovo ponte del Coppetto
La presentazione a Ostra della progettazione per il nuovo ponte del Coppetto

Ripartire dopo l’alluvione grazie a un ponte, un simbolo di rinascita che difficilmente placherà la polemiche per i ritardi con cui si sta intervenendo. E’ la storia di Ostra (e Ostra Vetere) divise dopo che il disastro del 15 settembre 2022 ha danneggiato il ponte del Coppetto sulla strada provinciale 17, ora in fase di progettazione per la ricostruzione ex novo. Progettazione presentata oggi in municipio a Ostra, alla presenza del prefetto di Ancona Darco Pellos, del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, del presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali e della sindaca di Ostra Federica Fanesi.

I nodi erano le risorse; la burocrazia; la messa in sicurezza del territorio. I soldi sono arrivati, come confermato da Acquaroli, a dicembre 2022 con la finanziaria: cinque mesi dopo l’arrivo materiale delle risorse si organizza una conferenza per parlare di progettazione definitiva, esecutiva, di appalto. Non di date certe, non di inizio dei lavori. La burocrazia è stata in qualche modo sistemata, dopo tante proteste, grazie a una legge che ha permesso di velocizzare (ma solo recentemente) alcuni cantieri e progetti; la messa in sicurezza invece ancora latita, scarseggia. E questo è comprensibile solo se si guarda la vastità del territorio in cui operare e da sistemare, mentre montano altre lamentele per ciò che è stato fatto male, come le sistemazioni degli argini fluviali di Misa e Nevola in cui si è dovuti intervenire due volte.

Ben venga intanto la progettazione del nuovo ponte del Coppetto. L’infrastruttura, dopo la demolizione di quella vecchia, rinascerà completamente con un ponte metallico ad arco a via inferiore a campata unica di 50 metri di luce. Comprenderà una carreggiata di 10,50 m e due percorsi tecnici. La scelta di ricostruire ex novo il ponte è stata dettata dall’inagibilità del ponte esistente e dalla necessità di ampliarne la capacità idraulica. La nuova struttura prevede un impalcato di spessore contenuto (1,05 m) e un innalzamento della quota dell’attuale piano viabile: misure che permetteranno un miglioramento della sicurezza stradale e di adeguare il nuovo ponte alle massime portate di piena al colmo prevedibili.

Soddisfatti sia il presidente regionale nonché commissario per l’alluvione 2022 Francesco Acquaroli che il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali. «Siamo a un passaggio fondamentale per tutti i territori – ha detto il primo – soprattutto quelli più colpiti, che dopo il dramma dell’alluvione hanno visto un condizionamento della viabilità e della quotidianità. Era necessario correre verso la messa in sicurezza di questo territorio e questa è la prima opera importante che viene realizzata». Acquaroli ha anche ricordato come tutto ciò sia stato reso possibile grazie ai 400 milioni stanziati dal governo Meloni, arrivati dopo i 5 milioni del governo Draghi annunciati a pochi giorni dall’emergenza. Risorse che hanno «delineato un cambio di passo nell’approccio del Governo nazionale per questo genere di accadimenti», a cui si sono aggiunti poi i 30 milioni stanziati dalla giunta regionale, «utilizzati per le opere di manutenzione e per i contributi per le auto e i furgoni danneggiati. Risorse che iniziano a produrre effetti evidenti e tangibili sulla ricostruzione post alluvione».

Il presidente della Provincia di Ancona Carnevali ha ripercorso i momenti immediatamente successivi al disastro quando «ci siamo trovati di fronte a un’emergenza che richiedeva la realizzazione numerosi interventi nel più breve tempo possibile». In poco meno di un anno l’ente è intervenuto con diciotto interventi sulla viabilità compromessa da allagamenti e smottamenti in un territorio vasto da Arcevia e Fabriano fino a Corinaldo e Senigallia. «Archiviati i lavori di somma urgenza oggi possiamo dedicarci alla fase della ricostruzione “pesante”, che prende il via proprio con il ponte del Coppetto. Un’opera innovativa, che tiene conto di portate di piena più cautelative anche rispetto a quanto previsto dalle attuali normative. Abbiamo voluto mettere la sicurezza al primo posto. Entro settembre è previsto il progetto esecutivo per poi procedere all’appalto dei lavori».

Tempi dunque ancora lunghi per un territorio che deve fare i conti con tante altre infrastrutture danneggiate e ancora non agibili. Ma è una ripartenza che può dare speranza, un simbolo – come ha sottolineato il vicecommissario all’alluvione 2022 Stefano Babini – per tutta la vallata Misa Nevola.

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Viabilità post alluvione: gli interventi in corso e quelli “in cantiere”

Il ponte del Coppetto a Ostra Vetere danneggiato dall'alluvione del settembre 2022
Il ponte del Coppetto a Ostra Vetere danneggiato dall’alluvione del settembre 2022

La viabilità provinciale e i ponti sono al centro di una serie di interventi per ripristinare la situazione antecedente all’alluvione e al dissesto idrogeologico del 15 settembre. Ad occuparsene è la Provincia di Ancona (ma interviene in alcuni casi anche l’Anas) che ha cercato di accelerare i tempi nonostante le difficoltà a reperire le risorse e le aziende disponibili.

Il tema è stato più volte sollevato dalla popolazione locale di tutta la vallata, alle prese con disagi diffusi dato il gran numero di ponti e strade coinvolte dal disastro di sei mesi fa.

Terminato il ripristino del ponte di Serra de’ Conti sulla Sp11, vicino alla postazione dell’elisoccorso, gli operai si sono spostati come da programma nel cantiere per il ponte sulla Sp14 a Nidastore di Arcevia. 

Altri interventi sono in corso a Sassoferrato, mentre si è ancora in attesa dei fondi per la ricostruzione del ponte del Coppetto sulla Sp17 che collega Ostra Vetere con Ostra. Si dovrà poi intervenire a Trecastelli (ma la tempistica appare molto più lunga) e Belvedere Ostrense.

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Dopo il sopralluogo del viceministro a Senigallia arriva l’attacco del Pd: e il resto del territorio alluvionato?

Tra i danni dell'alluvione del 15 settembre 2022 c'è la chiusura di molti ponti nella vallata Misa-Nevola
Tra i danni dell’alluvione del 15 settembre 2022 c’è la chiusura di molti ponti nella vallata Misa-Nevola

Rifare ponte Garibaldi non è l’unica priorità del territorio colpito dall’alluvione. A ribadirlo, se mai ce ne fosse necessità (e purtroppo c’è), è il coordinamento PD della zona Misa Nevola che interviene a seguito del sopralluogo – e soprattutto delle dichiarazioni – del viceministro alle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi a Senigallia lo scorso 24 febbraio. L’esponente (Lega) del governo Meloni non si è infatti spostato sul resto del territorio colpito dall’alluvione di cinque mesi fa, ma ha parlato solo della spiaggia di velluto, ispirato dalla giunta municipale senigalliese che sembra aver agito in maniera solitaria.

Certo, ponte Garibaldi chiuso perché danneggiato è un problema di Senigallia. Le ripercussioni, pensiamo al tessuto imprenditoriale in primis o al settore del turismo, sono molteplici: ma se Senigallia soffre, ne risente anche l’intera vallata.

«Secondo il sindaco di Senigallia Olivetti – spiega il coordinatore Pd valli Misa Nevola Andrea Storoni – la cosa migliore da fare è sfruttare l’occasione di avere il viceministro alle infrastrutture Rixi per farlo impegnare solo sul ponte Garibaldi in centro. Una vera e propria passerella senza senso. Eppure Senigallia avrebbe anche il problema con il ponte a Vallone e nella vallata potremmo contare altri 20 ponti e più chiusi o parzialmente riaperti. Da parte sua il vice ministro della Lega forse non ricordava di essere su un territorio che è stato ampiamente segnato dall’alluvione da Pesaro a Ancona, con la postuma aggiunta di qualche comune del maceratese da parte della Regione. Ma la visione limitata del viceministro è condivisa dall’amministrazione di Senigallia ed è pericolosissima». 

Il ponte del Coppetto a Ostra Vetere danneggiato dall'alluvione del settembre 2022
Il ponte del Coppetto a Ostra Vetere danneggiato dall’alluvione del settembre 2022

«Non può essere sfuggito al primo cittadino di Senigallia che il fiume in città sia blindato dentro due mura e che se non si agisce organicamente da Arcevia in giù i suoi cittadini rischiano oggi e piuttosto spesso in prospettiva» continuano dal coordinamento Pd vallivo illustrando alcuni esempi di ripercussioni come la chiusura delle attività, delle scuole e della viabilità anche con soli 40 mm di acqua come avvenuto di recente, per non parlare del sentimento della paura sempre latente. 

«Il sindaco di Senigallia potrebbe svolgere il ruolo di capofila, coinvolgere i sindaci dell’interno. L’unione dei comuni a che serve? Avrebbe potuto chiedere addirittura di essere commissario per il territorio Misa e Nevola, perché no, invece si limita a prendere dal banco più risorse possibili e agli altri giocatori-sindaci conviene capire il bluff il prima possibile e organizzarsi organicamente anche per aiutare i cittadini senigalliesi che non sono proprio ben rappresentati».

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Opere pubbliche, conclusi i lavori a Trecastelli per le rotatorie attese da tempo

Le due rotatorie realizzate a Passo Ripe di Trecastelli, lungo la provinciale Jesi-Monterado
Le due rotatorie realizzate a Passo Ripe di Trecastelli, lungo la provinciale Jesi-Monterado

Trecastelli può dire “finalmente”. Sono state infatti concluse le realizzazioni di due opere pubbliche molto importanti per la città perché vanno a risolvere delle criticità viarie che esistevano da molti anni. Addirittura dal secondo dopoguerra.

Con l’inaugurazione del 7 novembre della doppia rotatoria di Passo Ripe, preceduta di un paio di settimane da quella a Monterado, la cittadinanza può essere ben contenta della viabilità più sicura in due degli incroci più pericolosi del territorio. A Passo Ripe c’era un incrocio di più strade, un groviglio di vie e passi privati che era ormai un incubo per molti automobilisti.

Trecastelli, conclusa la rotatoria in via del Bosco tra Monterado e Ponte Rio
Trecastelli, conclusa la rotatoria in via del Bosco tra Monterado e Ponte Rio

Di fatto la doppia rotatoria interessa la provinciale 18 Jesi – Monterado (che in quel punto prende il nome di via Nevola da un lato e via Foscolo dall’altro) che incrociava via Fornace, via Molino, via Borghetto e via Porcozzone.

Una piccola svolta nella viabilità cittadina perché aumenta la sicurezza e la fluidità del traffico preservando il sistema viario già in essere.

Il 20 ottobre invece ha visto la luce l’altra rotatoria, quella tra Monterado e Ponte Rio, sempre a Trecastelli. Anche in questo caso…

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La viabilità cittadina senza ponte Garibaldi

Danneggiato e chiuso al transito di mezzi e pedoni ponte Garibaldi a Senigallia
Danneggiato e chiuso al transito di mezzi e pedoni ponte Garibaldi a Senigallia

Ancora è troppo presto per avere dati e valutazioni sulla nuova viabilità modificata dopo la chiusura del ponte Garibaldi, in pieno centro storico, a Senigallia. A un mese dell’alluvione e a due settimane dall’inizio – un po’ a sorpresa per la verità – della sperimentazione, ancora non sembrano esserci tante informazioni circa possibili migliorie sulla strategia decisa dall’amministrazione comunale senigalliese per ovviare alle criticità di una città sostanzialmente tagliata in due. E a subirne le conseguenze più pesanti sono ovviamente gli operatori e le attività commerciali che lamentano un calo d’affari del 30%, con punte anche del 50%.

A dare l’allarme è il responsabile della Confartigianato di Senigallia Giacomo Cicconi Massi: «E’ ancora presto per dare giudizi sulla viabilità modificata – spiega – anche se tante alternative non ce ne sono e comunque ci sarebbero state delle penalizzazioni. I nodi sono certamente il ponte Garibaldi chiuso al traffico, anche quello pedonale, così come i danni dell’alluvione che ha messo in ginocchio un intero territorio, il caro bollette e le tensioni internazionali». Tutto incide nel ridurre i consumi e le spese, e conseguentemente, il giro d’affari.

Oltre 10mila persone solo a Senigallia sono state colpite direttamente, ma anche l’altra porzione della città è comunque indirettamente interessata, data la grave situazione delle imprese: «Non tutte hanno riaperto – continua Cicconi Massi – e molte non lo faranno mai più…

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Viabilità, si cambia in centro a Senigallia dopo l’alluvione che ha danneggiato ponte Garibaldi

Danneggiato e chiuso al transito di mezzi e pedoni ponte Garibaldi a Senigallia
Danneggiato e chiuso al transito di mezzi e pedoni ponte Garibaldi a Senigallia

Piccola rivoluzione in centro storico a Senigallia dopo la chiusura di ponte Garibaldi a seguito dell’alluvione del 15 settembre scorso. La giunta ha vagliato alcune soluzioni per il transito di automobilisti e pedoni, finendo per elaborare un piano sperimentale che prende avvio oggi, lunedì 10 ottobre.

Le modifiche principali riguardano via Portici Ercolani, il ponte Angeli dell’8 dicembre 2018 e la zona della filanda. Rigettata dunque la prima ipotesi che era circolata come voce di corridoio, quella cioè di invertire il senso di marcia di via XX Settembre e da qui accedere in centro tramite il ponte degli Angeli; la conseguenza sarebbe stata invertire poi altri sensi di marcia rischiando di creare confusione. Si è preferito lasciare via Pisacane come corsia preferenziale per il centro e da lì immettersi su via Portici Ercolani potendo svoltare in entrambe le direzioni. 

Vediamo nel dettaglio le modifiche alla viabilità, nate dopo il danneggiamento e la totale chiusura anche ai pedoni di ponte Garibaldi. Su ponte Angeli dell’8 dicembre 2018 è stato abrogato il divieto di transito che vigeva in alcune ore dei giorni feriali e tutto il giorno nei festivi: sarà dunque sempre transitabile da ogni mezzo. Lungo via Portici Ercolani è stato istituito il senso unico di circolazione con direzione di marcia ammessa est-ovest nel tratto da via Pisacane a via delle Caserme, e il doppio senso di circolazione da via Manni a Corso II Giugno; in via delle Caserme arriva il senso unico di circolazione pertanto si potrà da via Portici Ercolani circolare solo con direzione nord-sud fino a via Maierini; qui, in via Maierini c’è da oggi il senso unico di circolazione ovest-est da via delle Caserme a via Cavallotti/piazza Garibaldi.

Cambio anche in via Cavallotti, dove il senso unico di circolazione sarà invertito con direzione nord-sud, da via Portici Ercolani a piazza Garibaldi; nella piazza sarà possibile transitare con direzione ovest-est da via Cavallotti a via Testaferrata, nel tratto prospiciente edificio ex Filanda, mentre in via Armellini è stato istituito il senso unico di circolazione con direzione ovest-est, da via Testaferrata/piazza Garibaldi a via Pisacane.

Le modifiche alla viabilità, ora sperimentali, resteranno valide fino a quando non si troveranno migliorie o fino a quando non si avrà una soluzione definitiva per ponte Garibaldi, da demolire e ricostruire: ancora bloccato il discorso sui finanziamenti sovra comunali, unica strada perché Senigallia possa usufruire di una nuova infrastruttura che al momento non si trova tra le pieghe del bilancio cittadino.

La mappa della nuova viabilità a Senigallia dopo l'alluvione di settembre 2022
La mappa della nuova viabilità a Senigallia dopo l’alluvione di settembre 2022

Semafori severi e abitudini di guida rischiose: le ultime polemiche a Senigallia

Il semaforo con il dispositivo T-red in viale IV novembre a Senigallia
Il semaforo con il dispositivo T-red in viale IV novembre a Senigallia

Sono centinaia e centinaia le sanzioni elevate a Senigallia per veicoli passati con il rosso ai due semafori dove sono stati installati i sistemi T-red. Si tratta di dispositivi tecnologici che permettono di fotografare e registrare anche un breve filmato dell’infrazione. Sono stati installati, previa informazione ai cittadini, sui due incroci di viale IV Novembre-via Mercantini (zona piano regolatore, il 18 aprile 2022) e di via Sanzio-via Cilea-via Zanella (zona Vivere verde, il successivo 20 giugno); hanno mietuto già oltre 1200 vittime, dando luogo a varie polemiche in città.

La principale è quella economica, il Comune ci fa cassa; la seconda è quella sulla durata del giallo, troppo breve per permettere di oltrepassare l’incrocio. Le critiche sono nate sui social dove alcuni cittadini hanno condiviso il fatto di aver ricevuto il verbale da (minimo) 167 euro e sei punti di patente per passaggio con il rosso, nonostante fossero sicuri della luce gialla. Dall’opposizione, il capogruppo dem Dario Romano, con un accesso agli atti è venuto a conoscenza che parte di queste multe, circa 500 per 70 mila euro, sono state inviate a cittadini proprietari di veicoli con sede a Senigallia. Critico anche il consigliere di maggioranza, sempre più isolato, Luigi Rebecchini ma a entrambi replica prima Fratelli d’Italia e poi l’intera maggioranza, che parla di «ennesima strumentale polemica».

A fare chiarezza ci pensa la comandante della Polizia Locale di Senigallia, Barbara Assanti. Prima dell’acquisto sono state fatte valutazioni…

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Montemarciano e la bretella della discordia

La zona della Gaggiola a Montemarciano, vista da via S.Arco, dove verrà realizzata la bretella autostradale
La zona della Gaggiola a Montemarciano, vista da via S.Arco, dove verrà realizzata la bretella autostradale

Dibattito ancora acceso sulla bretella autostradale che dovrebbe nascere tra la statale 16 Adriatica e la provinciale Sirolo-Senigallia passando per la zona della Gaggiola (in FOTO). Se il progetto, definitivo dal 2017, non ha ancora riscontrato il parere positivo dei residenti dell’area né dell’opposizione consiliare, gli ultimi accadimenti con le grosse crepe e fessure che si sono aperte proprio su via S.Arco hanno ridestato i malumori mai sopiti.

La questione è annosa e risale già a prima del 2012, anno di apertura dell’uscita dell’A14 a Montemarciano; poco dopo si era manifestata l’esigenza di una strada di collegamento che permettesse di bypassare il centro abitato di Marina. Il progetto prevede il collegamento tra la zona di Marina all’altezza del supermercato Famila con il casello autostradale posizionato alla Gabella.

Per i residenti, in linea di massima non contrari all’idea di un collegamento ma nettamente contrari a questo progetto così come studiato da Società Autostrade, il rischio è di passare troppo vicino alle case, di ridurre il valore dell’area paesaggistica e residenziale senza di contro dare garanzie perché i mezzi riducano la loro velocità. Secondo l’amministrazione comunale di Montemarciano – Serrani prima e Bartozzi ora – il progetto presenta più benefici per l’intera comunità che svantaggi.

Il testo completo nell’edizione digitale di giovedì 23 settembre, disponibile a questo link.

Carlo Leone

Intervista al sindaco Massimo Olivetti sul nuovo ponte 2 Giugno

Massimo Olivetti

Doveva tenersi mercoledì 3 marzo alle 9,30 l’inaugurazione del nuovo Ponte 2 Giugno a Senigallia, ma a causa dell’evoluzione negativa del quadro pandemico legato al contagio da Covid-19, e in considerazione dei provvedimenti conseguenti adottati dal Presidente della Regione Marche Acquaroli, il Comune di Senigallia comunica che l’inaugurazione del è rinviata a data da destinarsi.

In vista di questo appuntamento, avevamo raggiunto il sindaco Massimo Olivetti: “L’apertura del ponte, che un tempo chiamavamo Corso 2 Giugno e che da oggi verrà chiamato Ponte Angeli 8 dicembre 2018, rappresenta un momento importante per la nostra città. E’ un momento in cui le due sponde vengono riallineate nel punto più importante, che è quello del Corso collegato con via Carducci. Il progetto sarà un’occasione per poter fare in modo che i senigalliesi si riapproprino di quella che è la passeggiata che dal centro li porta idealmente verso il mare. Il ponte è stato da questa amministrazione dedicato ai ragazzi dell’8 dicembre 2018, che oggi non ci sono più, non tanto come un ricordo di un fatto brutto ma perché sostanzialmente possano essere un monito ed una crescita per la nostra società. Un ricordo di questi ragazzi ma dall’altra parte anche un monito a noi più grandi affinché nei locali e nei luoghi dei divertimenti, e il ponte ne collega due di questi, dobbiamo essere attenti al rispetto della sicurezza, perché si possa avere un divertimento sicuro, che per noi è fondamentale.

La struttura, peraltro, avrà una nuova viabilità. Insieme ai residenti e agli esercenti di via Carducci abbiamo infatti deciso che il ponte verrà aperto dal lunedì al sabato dalla mattina fino alle 3 del pomeriggio, per poi diventare pedonale. Ciò avverrà grazie all’installazione dei pilomat, che questa amministrazione ha chiesto al Consorzio di Bonifica di porre all’inizio del ponte stesso. Ovviamente questo avrà un senso unico che da via dei Portici Ercolani gira e porta verso via Carducci, che comunque rimarrà chiusa al traffico e quindi rimarrà zona pedonale. Da parte mia i sinceri ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato a questa realizzazione, con la speranza che anche le opere esterne che ancora oggi mancano vengano definite il prima possibile”.

A questo link, al minuto 02:18, l’intervento del Sindaco Massimo Olivetti nel radiogiornale odierno di Radio Duomo.