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Tag: Europa

Una panchina blu per riscoprirsi più europei

Inaugurata a Castelleone di Suasa la panchina europea in ricordo del presidente del Parlamento UE David Sassoli
Inaugurata a Castelleone di Suasa la panchina europea in ricordo del presidente del Parlamento UE David Sassoli

È stata inaugurata mercoledì 11 gennaio, a un anno esatto dalla morte di David Maria Sassoli, la panchina europea con cui il Comune di Castelleone di Suasa ha voluto rendere omaggio al presidente del Parlamento europeo scomparso proprio l’11 gennaio 2022. Una panchina di colore blu, del colore dell’Europa in cui tanto ha creduto: questo è quanto l’amministrazione comunale – su mandato dell’intero consiglio suasano – ha installato all’inizio di viale della Repubblica, a pochi passi dal municipio e dalla scuola primaria Fiorini in cui sono ospitati anche gli alunni della secondaria di primo grado Mancinelli.

Un gesto semplice, ma concreto, per ricordare un importante giornalista ed esponente politico italiano, un europeista convinto, un democratico cattolico che si è fatto amare in tutte le istituzioni europee per quel carattere buono, mite ma deciso a proseguire sulla strada della cooperazione internazionale in cui l’Europa può ritagliarsi un ruolo sempre più da protagonista.

L’iter della realizzazione in paese della panchina europea iniziò poche settimane dopo la scomparsa di Sassoli, con una mozione del gruppo consiliare di minoranza…

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La protezione rifugiati a corrente alterna

profughi, rifugiati, richiedenti asilo, guerre, povertà

Solidali con gli ucraini, ma sempre respingenti e discriminanti in violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali con tutti gli altri profughi. È la grande contraddizione di Italia ed Europa che hanno viaggiato su due binari in termini di accoglienza nell’anno più drammatico del secolo.

Lo sostiene Diritto d’asilo, il rapporto della Fondazione Migrantes sui rifugiati che fotografa il 2022 presentato alcuni giorni fa a Roma. A giugno vivevano nel Belpaese poco meno di 296 mila persone con protezione internazionale (profughi ucraini inclusi), circa cinque rifugiati ogni mille abitanti. Ben lontano dalle cifre dell’accoglienza di Francia (613 mila) e Germania (2.235.000).

Il rapporto sottolinea che “l’Europa ha…

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L’Europa più brutta

“Se la mia furia, la mia rabbia, il mio dolore non dovessero trasparire, siate certi che sono ben presenti, insieme alla mia determinazione a far sì che quest’Assemblea diventi più forte”. Sono le parole scelte dalla presidente, Roberta Metsola, per aprire la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, quella che da agenda doveva essere la plenaria più secca dell’anno e che invece si è trasformata nella sessione che passerà alla storia per aver dato le prime risposte al cosiddetto Qatargate, ovvero le indagini su presunte corruzioni da parte del Qatar verso alte cariche, deputati, ex deputati e assistenti del Parlamento Ue. Quanto sta uscendo dall’inchiesta varia di giorno in giorno, di ora in ora, potremmo dire.

“Qui c’è tanta tristezza”, mi ha scritto lunedì mattina uno dei giornalisti dell’ufficio stampa del Parlamento Ue mentre era in viaggio verso Strasburgo, la città alsaziana dove i 705 deputati si ritrovano ogni mese, per una settimana, per tenere la sessione plenaria. “E’ un colpo durissimo per una istituzione che da sempre è in prima linea per la difesa dei diritti, e per chi lavora qua ogni giorno con passione, serietà e dedizione, è uno scandalo enorme che provoca dolore e rabbia, tanta rabbia”, ha commentato l’eurodeputata del Pd, Irene Tinagli. “Siamo scioccati”, ha detto il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber.

Ma, proprio come quando ci si sente in difficoltà si ha fretta di uscire dall’impaccio, magari senza valutare bene tutte le strade possibili, così l’Aula ha cercato di agire immediatamente, votando all’unanimità (uno solo contrario e due astenuti) la destituzione della vice presidente del Parlamento Ue, la greca Eva Kaili…

di Giulia Torbidoni, corrispondente Agi – Bruxelles

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Sassoli, il Presidente con l’Europa nel cuore

David Sassoli a Senigallia nel settembre 2020. Foto di Carlo Leone
David Sassoli a Senigallia nel settembre 2020. Foto di Carlo Leone

È stato un uomo ci credeva, nella politica, e ha provato a fare la sua parte. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, il primo che se ne va mentre è ancora in carica (il suo mandato sarebbe scaduto tra una settimana), è stato uno di quelli che esprimeva in modo chiaro e tenero idee bene precise che sentiva profondamente sue. Non era un ‘costruito’ e pensava davvero che la classe dirigente abbia un dovere di tutela dei più deboli.

Per questo, non perdeva tempo a dire in faccia ai 27 leader dei Paesi UE che non stanno assolutamente facendo abbastanza in tema di migrazioni, di diritti sociali, di lotta alla disoccupazione, di redistribuzione delle risorse, di tutela dell’ambiente. Non ha mai tralasciato il tema della riforma dell’UE: considerava “non un tabù” il cambiamento dei Trattati, chiedeva finalmente il potere di iniziativa legislativa per il Parlamento UE, così che nella partita non ci siano solo i Paesi UE, ancora legati a logiche nazionali e di bisogni elettorali interni, ma anche il Parlamento europeo, il più grande al mondo, con una visione d’insieme delle urgenze dei popoli europei. Per questo ha lanciato e voluto in modo speciale la Conferenza sul futuro dell’Europa, aprendo le istituzioni all’ascolto dei cittadini europei.

Il presidente Sassoli non ha solo parlato, ma ha anche praticato la politica che riteneva opportuna. In piena pandemia, ha aperto le sedi del Parlamento UE ad organizzazioni umanitarie per ospitare donne vittime di emarginazione e ha tenuto aperte le mense per preparare pasti per i senzatetto. È stato il primo al mondo…

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Giulia Torbidoni

Da cosa è stato ripreso il simbolo dell’Unione europea?

Con la vittoria a Wembley della nazionale italiana guidata da Roberto Mancini sulla squadra inglese di Gareth Southgate si è parlato molto in questi giorni degli Europei di calcio e dell’Europa, Unione dalla quale l’Inghilterra ha scelto di uscire con il Referendum del 23 giugno 2016. Ma da cosa è stato ripreso il simbolo dell’Unione europea?

Non tutti sanno infatti che la bandiera dell’Europa, blu con il cerchio a dodici stelle gialle, si ispira al simbolismo cristiano legato alla figura della Vergine Maria. L’idea fu del disegnatore francese, di fede cattolica, Arsène Heitz, vincitore del concorso europeo bandito a Strasburgo nel 1955, profondamente devoto alla Madonna, e forse non è un caso se la bandiera europea venne adottata, in quello stesso anno, proprio l’8 dicembre, giorno in cui cade la festa dell’Immacolata Concezione.

Il colore blu della bandiera, disegnata dal designer alsaziano, è quello tradizionale del manto di Maria e le dodici stelle, che simboleggiano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli, ricordano la corona della Donna dell’Apocalisse, le cui caratteristiche vengono solitamente nell’arte riprese per raffigurare la Madonna.

“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.” Apocalisse 12,1-2.

Madonna assunta in cielo (1713-1717), Felice Torelli, olio su tela, Pinacoteca Diocesana di Senigallia

L’attributo della corona di dodici stelle dorate lo ritroviamo anche nella grande pala d’altare, conservata presso la Pinacoteca Diocesana di Senigallia, di Felice Torelli.
In quest’opera il pittore italiano, fondatore dell’Accademia Clementina di Bologna, ha dipinto l’Assunzione della Madonna ponendo sul capo della Vergine proprio quella corona di stelle citata nell’episodio, intitolato “La donna e il drago”, che costituisce il capitolo 12 del libro biblico dell’Apocalisse.
Nel grande olio su tela, realizzato tra il 1713 e il 1717, Maria, raffigurata con il tradizionale manto blu, rappresentante la volta celeste, e l’abito rosso, simbolo della sua natura divina, viene trasportata, su un trono di nuvole, verso la luce dorata del cielo da una coppia di angeli. Alla sinistra della Vergine, circondata da cherubini, troviamo un angelo in preghiera mentre alla sua destra un putto la accoglie e le indica il Regno di Dio.

Marco Pettinari