Skip to main content

Tag: Padre Matteo Pettinari

Un’automobile per Dianra, la comunità ivoriana di padre Matteo: iniziata la raccolta fondi

“Ridiamo dignità” è la piattaforma digitale di raccolta fondi, promossa dalla Caritas di Senigallia, nella quale da qualche giorno è attivata una colletta per un obiettivo molto importante e significativo – https://www.ridiamodignita.it/dona

Nel villaggio di Dianra, a nord della Costa d’Avorio, si respira ancora il ricordo e batte il cuore grande di Padre Matteo Pettinari, punto di riferimento missionario per gli abitanti del luogo e persona speciale per i marchigiani che ne hanno sempre apprezzato l’impegno e l’amore per i più fragili. Matteo lo scorso anno ci ha lasciati in un indicente stradale, ma i suoi sogni e i suoi desideri camminano ancora sulle piste ivoriane.

L’anno scorso la comunità tutta si era impegnata per l’acquisto di un’ambulanza utile al centro sanitario di Dianra, gestito dai missionari della Consolata, che serve un territorio di undici villaggi. Ora l’esigenza è l’acquisto di una nuova automobile, una quattroruote per la precisione, perché Dianra si trova a circa 600 km dalla capitale economica del Paese, Abidjan, e gli ultimi 120 km da percorrere per raggiungere il villaggio sono di pista sterrata, molto rischiosi durante la stagione delle piogge torrenziali, pieni di buche e voragini nel resto dell’anno. La missione è vastissima, quasi come la nostra regione, e i tre padri che oggi operano nella missione devono raggiungere villaggi distanti anche 50 km dal centro di Dianra e tenere un collegamento costante con il centro sanitario. Dall’aprile del 2024 la missione ha una sola macchina a disposizione.

Il mezzo più adatto è una Toyota Hilux 4×4, che potrebbe sopportare le buche e le strade sconnesse della missione. Una parte della spesa dell’auto, precisamente 12.000€, verrà coperta con il finanziamento del progetto di cooperazione internazionale del centro sanitario di Dianra Village “SIIW”, cofinanziato dalla Regione Marche ai sensi della L.R.n.9/2002 e s.m.i., di cui Fondazione Caritas è partner a fianco del Coordinamento Solidarietà Autosviluppo e di altre realtà della diocesi. La restante spesa di 24.000€ è la somma da raggiungere con le nostre donazioni. Il vescovo Franco Manenti, in occasione del suo 50° anniversario sacerdotale e del decimo anno di episcopato, insieme al vescovo emeritonGiuseppe Orlandoni, prossimo a celebrare il 60° anno di sacerdozio, hanno scelto di avviare questa raccolta fondi. Aiutaci anche tu a fornire la missione di Dianra di un’auto adeguata!

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

La memoria, più viva che mai, di padre Matteo Pettinari. Incontro e preghiera a Chiaravalle

Un anno fa le esequie, in Costa d’Avorio, di p. Matteo Pettinari: “missionario instancabile”, come l’ho definì Papa Francesco all’Angelus che annunciava la sua morte in un incidente stradale. Padre Matteo Pettinari è deceduto il 18 aprile all’età di 42 anni. Ed in questo anniversario, il Centro missionario diocesano di Senigallia, dedica a Matteo una serata il prossimo sabato 24 maggio, quando a Chiaravalle alle ore 18.30 ci sarà la S. Messa presieduta del vescovo Franco. A seguire, collegamento con Dianra, in Costra d’Avorio, per ascoltare in diretta testimonianze e ricordi dalla sua amata Africa. A seguire, la cena e la possibilità di visitare la mostra ‘Padre Matteo, missionario instancabile’.

Matteo ha dedicato l’intera sua vita alla Missione con tanto coraggio e passione. Nato nel 1981 a Chiaravalle, sceglie di rispondere alla sua vocazione ed entra nella famiglia religiosa dell’Istituto Missioni Consolata.  Ordinato presbitero l’11 settembre 2010 nella Cattedrale di Senigallia, nel novembre 2011 viene destinato  alla delegazione della Consolata in Costa d’Avorio, nella missione di Dianra nel nord del Paese. A Dianra Village realizza una nuova chiesa, inaugurata a marzo 2019, con la partecipazione della comunità,  una casa in cui la comunità cristiana senoufo può specchiarsi e comunicare a tutti il Signore Risorto, anche attraverso l’inculturazione dell’arte liturgica. Dal 2016 è amministratore e anima del Centre de Santé B. Joseph Allamano, di cui si impegna ad ampliare i servizi affinché anche i più poveri abbiano la possibilità di accedere alla migliore assistenza sanitaria possibile.

a cura di S. P.

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

Padre Matteo e il Venerdì santo

Un anno fa la morte improvvisa, sulle strade della sua Costa d’Avorio, di Matteo Pettinari, missionario della Consolata, originario della nostra diocesi. Un anniversario da meditare, in un Venerdì santo che fa incrociare queste due morti. Il Maestro e Matteo, suo servo umile e fedele. L’Amante e l’amato, giovani vite donate e accolte dal Padre buono. La Parola eterna e le parole del missionario innamorato dell’umanità più povera, che sanno ispirare ancora vita nuova, vita da risorti per davvero.

(Nella fotografia, giovani in preghiera nella Chiesa dei Cancelli a Senigallia, in una meditazione ispirata anche da riflessioni di padre Matteo).

Udienza con papa Francesco per i familiari di padre Matteo. La sorella: «Una grande forza da quell’incontro»

Durante l’Angelus del 21 aprile 2024 (QUI il video), nella celebrazione della giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, papa Francesco ha esposto un messaggio profondo e significativo. Il tema scelto per questa giornata vocazionale, “Chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace”, invita tutti a riscoprire la Chiesa come una comunità ricca di carismi e vocazioni al servizio del vangelo. Il papa ha espresso il suo desiderio che la comunità preghi per coloro che spendono la loro vita al servizio del vangelo.

Nella sua riflessione, papa Francesco ha approfondito l’immagine del buon pastore: “non solo che lui è la guida, il capo del gregge, ma soprattutto che pensa a ciascuno di noi, e ci pensa come all’amore della sua vita. Pensiamo a questo: io per Cristo sono importante, lui mi pensa, sono insostituibile, valgo il prezzo infinito della sua vita. E questo non è un modo di dire: lui ha dato veramente la vita per me, è morto e risorto per me. Perché? Perché mi ama e trova in me una bellezza che io spesso non vedo.”

Alla fine del regina coeli, in un momento di profonda riconoscenza, papa Francesco ha espresso il suo cordoglio per la morte di padre Matteo Pettinari, giovane missionario della Consolata originario della diocesi di Senigallia, “conosciuto come il missionario instancabile” nel suo servizio missionario di primo annuncio del vangelo in Costa d’Avorio. La sua testimonianza di generosità è stata un esempio per tutti, e il papa ha invitato i fedeli a pregare per la sua anima, sottolineando l’importanza della missione ‘ad gentes’ e del servizio ai più vulnerabili.

Grazie a una lettera di Francesca Pettinari, sorella di padre Matteo, in cui lo ringraziava per la preghiera e il ricordo durante il regina coeli, la famiglia Pettinari e alcuni amici di padre Matteo hanno avuto la grazia di incontrare papa Francesco in un’udienza privata. Questo evento, realizzatosi lo scorso sabato 3 agosto 2024, ha suscitato grande emozione in un’atmosfera di profonda intimità, familiarità e comunione. Per questa occasione è stato elaborato un libretto sulla vita e sulla missione di padre Matteo a modo di regalo, offerto al santo padre. 

Francesca, é grazie a te se avete potuto incontrare il santo padre. Come hai pensato di scrivere? E cosa ti ha lasciato l’incontro con papa Francesco?
Questa è una domanda che a me provoca ancora molto dolore in quanto io avevo piacere di incontrare il santo padre affiancata da Matteo. Purtroppo non è stato possibile averlo vicino fisicamente. L’idea è nata dal fatto che, nel momento in cui ho appreso la notizia, sono passati giorni in cui molte persone ci sono venute a rendere le condoglianze, chi fisicamente, chi ha mandato un messaggio o un telegramma, o solamente con una preghiera. In questi giorni di sgomento ho percepito tanta voglia di fare ma anche tanto smarrimento, anche perché “da dove iniziare?”, “Come iniziare?”. E allora mi è venuto in mente che l’unica persona che materialmente ci poteva aiutare anche solo con un suo sguardo o una sua benedizione era il santo padre, così ho pensato di scrivere questa lettera. In quel momento non ero lucida nel pensare e nello scrivere nel modo corretto e allora mi sono fatta aiutare da mia cugina Paola, la quale ha scritto ciò che avevo nel cuore. Secondo me lei è stata illuminata, perché l’ha scritto molto bene. Quando poi ho ricevuto la chiamata dalla casa pontificia, in cui la segretaria mi comunicava che potevamo incontrare il santo padre in un’udienza privata, mi si è riempito il cuore di gioia, mi balzava fuori dal petto. È stato un momento molto emozionante, e alzando gli occhi verso il cielo ho detto “Qui c’è lo zampino di Matteo” e ancora una volta l’ho ringraziato. L’incontro con papa Francesco mi ha lasciato una grande forza, una grande conversione del cuore e una grande fede.

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

Il mio sguardo di padre

Roberta ed io, genitori di Matteo, abbiamo sempre assecondato le sue scelte, sia quando ha deciso di entrare in seminario e sia quando ha deciso di far parte dei missionari della Consolata. Lo abbiamo seguito sempre fin dai primi passi all’Istituto dei Missionari della Consolata, poi nell’anno del noviziato a Bedizzole, in provincia di Brescia.

Nel 2007 sono andato a trovarlo in Costa d’Avorio nella missione di Sago, dove era stato destinato come studente e lì ha trascorso due anni. Poi insieme a Roberta siamo andati a trovarlo a Madrid nel 2009 dove era stato mandato a studiare presso l’università “Comilias” per la specializzazione in teologia biblica. Sempre a Madrid il 28 febbraio 2010 è stato ordinato diacono. Il giorno 11 settembre del 2010 nel Duomo di Senigallia veniva ordinato presbitero dal vescovo Giuseppe Orlandoni. Una cerimonia, per noi genitori, indimenticabile, vedere la gioia di Matteo raggiungere questo traguardo tanto desiderato. Per noi genitori è stato meraviglioso.

Ricordare e parlare di mio figlio Matteo a distanza di sei mesi dalla scomparsa è per me motivo di gioia e sofferenza, ancora oggi non mi sembra vero che non sia più con noi… Dio, a me e Roberta, ha fatto un regalo grande, immenso donandoci Matteo che però ha ripreso troppo presto. Nonostante questo devo ringraziare infinitamente Dio per il breve tempo che ce lo ha prestato. Ora però sento sempre più forte la mancanza di Matteo, mi mancano le sue telefonate, non sentire più la sua voce che mi raccontava le gioie e le difficoltà della missione. 

Matteo dedicava con amore gran parte del suo tempo ai progetti da realizzare a Dianra Village e Dianra. A febbraio nel dispensario Giuseppe Allamano, dove era amministratore, aveva inaugurato il reparto di pediatria e stava ultimando i lavori dei locali, sempre nel dispensario dei missionari, di odontoiatria. L’ultima volta che l’ho sentito al telefono è stato la mattina del 15 aprile, molto presto, mentre stava tornando da un villaggio dove era stato tutta la notte per un funerale; mi aveva detto: “Babbo ti richiamo io più tardi” ma non mi ha più chiamato, anche perché non sempre c’è connessione. Quella è stata l’ultima volta che ho sentito la voce di Matteo. 

Quello che mi colpiva di Matteo era l’attaccamento al servizio missionario che viveva con responsabilità e professionalità. Vederlo quando pregava, quando celebrava la messa, specie nelle omelie sempre molto seguite dai fedeli, per me era sempre una grande emozione. Ricordo nel mese di gennaio del 2023 mi trovavo da Matteo in Costa d’Avorio a San Pedro, una sera mi aveva portato con lui in un quartiere non molto lontano dalla casa dei missionari, per celebrare la messa. Sono rimasto colpito perché al termine dell’omelia tutti i presenti si misero ad applaudire, tanto che io mi sono commosso. Sono stati tanti i momenti di commozione vissuti accanto a lui. Matteo per amore di Gesù si donava alla gente specie per i bisognosi e i malati. Chiunque andava da lui veniva accolto, come un padre accoglie un proprio figlio. Il suo modo di rapportarsi con la gente ha spiegato il motivo di vedere tanta tanta gente sfilare accanto alla sua tomba il giorno del funerale.

Un’altra cosa che mi colpiva di Matteo era quando si raccoglieva in preghiera davanti al Santissimo e in altre circostanze. Ricordo un giorno quando era a casa, siamo andati insieme ad Assisi nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove all’interno c’è la piccola chiesa di San Francesco, la “Porziuncola”. Matteo entrato all’interno, dove c’era pure tanta gente, si prostrò a terra dove rimase per più di mezz’ora in raccoglimento a pregare. Questo era Matteo!

Come ho già detto in altre occasioni, la decisione di lasciare le spoglie di Matteo a Dianra Village in Costa d’Avorio è stata sofferta, ma sapevo che era la sua volontà e portarlo a Chiaravalle, nella cappella di famiglia accanto alla madre Roberta, com’era mio desiderio, sarebbe stato un rimorso che avrei portato per sempre con me per non aver rispettato la sua volontà. Matteo si era talmente integrato in quella popolazione che era diventato uno di loro. il mio augurio per i giovani, di qua e della missione, che hanno conosciuto la vita e l’esempio di Matteo e ciò per cui si è speso, è che ci possa essere qualcuno a continuare sulla strada intrapresa da padre Matteo.

Pietro Pettinari

«Figlio, fratello, amico: ecco chi era per me padre Matteo Pettinari»

Un figlio, un fratello, un amico: in questi termini mi sembra di poter sintetizzare chi è stato per me il carissimo padre Matteo.

Un figlio spirituale. Durante il mio mandato l’ho conosciuto quando era ancora studente alle superiori ed ho avuto modo di accompagnarlo nella nascita e nello sviluppo della sua vocazione. Sin da adolescente coltivava il sogno di una vita bella, luminosa; una vita di donazione di sé al Signore e agli altri. Dopo aver frequentato il nostro Seminario diocesano, l’ho presentato al Seminario regionale perché fosse ammesso tra i candidati al sacerdozio. Mentre stava completando gli studi filosofici e teologici mi manifestò sempre più chiaramente e insistentemente il desiderio di dedicare tutta la sua vita alle missioni, entrando a far parte dell’Istituto dei Missionari della Consolata. Questa scelta avrebbe comportato un grosso sacrificio per la diocesi che sarebbe stata privata di una presenza su cui si faceva molto affidamento. Ma un padre non può opporsi ai sogni di un figlio, né, soprattutto ostacolare i disegni di Dio. Quando, attraverso il necessario discernimento, mi resi conto che questa era la volontà di Dio, diedi il mio consenso alla chiamata missionaria di Matteo; gli dissi comunque che attraverso l’Istituto missionario sarebbe andato in missione a nome di tutta la diocesi di Senigallia che lo ha generato alla fede e accompagnato nel cammino verso il sacerdozio. Successivamente ho avuto la gioia di presiedere la celebrazione in cui ha fatto la sua professione religiosa nell’Istituto della Consolata; infine e soprattutto ho sperimentato la mia paternità quando, nella Cattedrale di Senigallia, attraverso l’imposizione delle mie mani e la preghiera consacratoria, l’ho ordinato sacerdote: era l’11 settembre 2010, lo stesso giorno e mese in cui, 45 anni prima, anche il sottoscritto riceveva la grazia del sacerdozio.

Un fratello sacerdote. Con l’ordinazione sacerdotale si entra a far parte del presbiterio come fratelli che condividono la vocazione e la missione evangelizzatrice della Chiesa; fratelli che si vogliono bene, si aiutano e collaborano per servire il Signore e il popolo che Egli ama. Matteo sentiva profondamente la bellezza della fraternità sacerdotale e anch’io ne ho gioito. Da qui la nostra collaborazione per far crescere nella Chiesa senigalliese la dimensione missionaria e sostenere allo stesso tempo la nascente comunità cristiana di Dianra in Costa d’Avorio. Si spiegano in questa prospettiva i diversi progetti, le iniziative, le opere, le visite, gli scambi che anche sotto la guida del vescovo Franco si sono realizzati nel tempo, come ad esempio la costruzione della bella chiesa di Dianra Village e il soggiorno prolungato di alcuni volontari o giovani impegnati nel cammino vocazionale.

Un amico. Pur nella diversità dei ruoli e delle responsabilità è possibile instaurare rapporti di sincera amicizia, basati sulla reciproca stima e benevolenza. Tra amici ci si confida gioie e fatiche, ci si aiuta reciprocamente: è quanto abbiamo cercato di sperimentare nel nostro rapporto il sottoscritto e Matteo. La nostra amicizia non voleva essere esclusiva o di tipo intimistico, ma inclusiva, aperta all’Altro e agli altri: si parlava della bellezza della fede, dell’appartenenza alla Chiesa, dell’impegno missionario come pure delle concrete necessità della missione, delle ferite e dei limiti della comunità ecclesiale.

Papa Francesco ha definito padre Matteo “un instancabile missionario che ha lasciato una grande testimonianza di generoso servizio”. Effettivamente la sua è stata una vita spesa totalmente per gli altri, soprattutto per gli ultimi della Costa d’Avorio. Il segreto della sua vita? E’ stato un vero innamorato di Cristo, da cui ha attinto il fuoco della missione che non è altro se non il fuoco dell’amore.

Rendo grazie al Signore per averlo donato alla sua famiglia, alla Chiesa, a quanti attraverso di lui sono entrati in contatto con il Vangelo, a tutti noi che lo abbiamo conosciuto ed amato.

Giuseppe Orlandoni,
vescovo emerito della
Diocesi di Senigallia

La buona notizia è un dono per tutti

La tragica morte di padre Matteo non lo ha costretto al silenzio né ha privato noi della sua presenza. Quella di padre Matteo è una presenza inedita, rappresentata dal suo “lascito testimoniale”. Un lascito che continua a essere apprezzato non solo dai suoi cari, da chi lo ha conosciuto personalmente, ma anche da tante altre persone. 

Il tema della Giornata missionaria mondiale di quest’anno – “Ai crocicchi delle strade andate e invitate al banchetto tutti” (Mt 22,9) – rivela il cuore del “lascito testimoniale” di padre Matteo: non l’andare a vuoto, un vagare senza meta, ma un frequentare i luoghi di vita della gente, dove la gente s’incontra (“i crocicchi delle strade”). Un andare, non per iniziativa propria, per qualche interesse personale, ma per un mandato preciso, ricevuto dal Signore.

Portare al banchetto, alla festa di nozze del Regno di Dio, del Suo esuberante amore per gli uomini; un invito rivolto a tutti, indistintamente, indipendentemente dal loro stato e scelte di vita. Padre Matteo ha onorato generosamente, senza alcun risparmio, questo mandato, in terra d’Africa, ai “crocicchi delle strade” delle sue comunità, non selezionando gli invitati, ma portando a conoscenza delle persone che incontrava l’offerta di un Dio che desiderava condividere con loro il suo amore appassionato per tutte le sue creature.

Il lascito testimoniale di padre Matteo sollecita ciascuno di noi, personalmente e le comunità della nostra Chiesa di Senigallia, a onorare il mandato di Gesù Risorto. Non restando fermi, ripiegati su noi stessi, prigionieri dell’esclusivo interesse per la nostra vita, che impedisce di prenderci cura delle persone, bloccati dai nostri lamenti che notano solo ostacoli alla nostra testimonianza di un Dio che continua a desiderare di avere alla tavola del suo amore anche gli uomini e le donne di questi tempi che sembrano così indifferenti alla sua offerta. Ci sollecita ad andare con passione e coraggio ai “crocicchi delle strade” della vita delle persone, di tutte le persone e di tutte le loro situazioni. 

Franco Manenti, vescovo di Senigallia

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

Veglia diocesana missionaria. Preghiera e testimonianze formato mondo

Il Centro Missionario Diocesano invita tutti alla Veglia missionaria, un momento di incontro, ascolto e preghiera arricchito dalla testimonianza di P. Stefano Camerlengo, missionario della Consolata (ex superiore generale) che ha vissuto l’ultimo periodo a Dianra (Costa d’Avorio) insieme a P. Matteo Pettinari. All’interno della Veglia, che si tiene venerdì 18 ottobre 2024, alle ore 21.00, il vescovo Franco conferirà il mandato ai catechisti. Nell’occasione, inoltre, sarà inaugurata una mostra dedicata a padre Matteo Pettinari e sarà distribuito un numero speciale de La Voce Misena, ugualmente dedicata al missionario originario della diocesi di Senigallia morto in un incidente stradale lo scorso aprile. Diretta su Radio Duomo Senigallia – 95.200FM.

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramX e Telegram.

Una serata a Senigallia per padre Matteo Pettinari. La vita donata, la vita che chiede vita.

La diocesi rende omaggio a padre Matteo Pettinari, a quasi due mesi dalla sua morte improvvisa mentre percorreva le sue strade africane, mai stanco di esserci per la sua gente. Scriveva in una lettera all’inizio della sua vita missionaria: “Amare sempre, amare comunque, amare per primi, amare fino a dare tutto, amare fin quando fa male, amare fin quando non si capisce perché si deve amare o perché si è chiamati ancora a riscommettere sul dono di sé…”. Una dichiarazione d’amore senza condizioni, il suo ‘programma pastorale’, le coordinate di una esistenza donata in mille modi. E che troppo presto si è trasformata nel suo testamento spirituale. Fa male, tanto, ma è così.

Immagini, voci e preghiere hanno fatto vivere in tantissime persone – presenti in piazza Garibaldi o collegati sul web dei media diocesani– tutta la bellezza di padre Matteo. E forse anche l’inadeguatezza delle nostre tiepide comunità di fronte a tanta radicalità evangelica. Parole e desideri di fede messi a dura prova da un’inconcepile tragedia che toglie da questo mondo un figlio, amico, pastore di rara qualità. Si alternano voci per ricordare il suo volto, il suo impegno, la granitica volontà di avere lo stesso sguardo di Dio su ogni sua creatura. Il sorriso e l’indignazione, la sete di infinito e i sandali consumati per strada. Nulla di profondamente umano era estraneo alla vita di Matteo. E questo ci scuote nel profondo, perché ci porta al cuore della vita, del nostro darci da fare, della stessa Chiesa. Alle nostre latitudini, come nella sua Africa, nelle giornate colorate di entusiasmi, come in quelle appesantite da incoerenze e fatiche. 

Partiva da qui per essere missionario e ci sentivamo più poveri. Si intuiva da subito il suo passo, pregustavamo la gioia di avere tra noi un prete fatto così. Lui, o meglio, loro (quello con la maiuscola a cui Matteo aveva detto sì) avevano però altri programmi. E pian piano ci siamo abituati a pensarlo in giro per il mondo, la sua grande ed entusiasmante casa bisognosa di annunci di Speranza vissuta. Quella mancanza, nel tempo, si trasformava sempre di più in presenza, la partenza in tanti ritorni. Quelli di chi ha avuto voglia di condividere con Matteo un po’ della sua terra africana; ritorni di parole, immagini e condivisioni, frutto di una generosità ‘mediatica’ che faceva sentire tutti e ognuno speciale. I ritorni di progetti da sostenere e incoraggiare. I rari ritorni a casa che scatenavano riflessioni ed esperienze di forte intensità

Adesso, nel vuoto che c’è e che va attraversato, c’è da recuperare questa altra partenza. Attingere con forza alla imprescrutabile logica della Resurrezione che fa vivere nonostante la morte, anzi, ‘grazie’ alla morte. Adesso c’è da avere ancora più fede e Matteo, ancora una volta, si fa esigente. Adesso ci chiede la sua stessa radicalità. Nella solitudine di questo suo viaggio di sola andata, nel silenzio di una splendida cappellina che accoglie le sue spoglie, più eloquente che mai. Nella fatica di questo inatteso abbandono della sua famiglia e della sua comunità ivoriana. Come allora, lo avremmo voluto ancora con noi. Come allora, vogliamo credere che saprà sorprenderci ancora, accanto al suo Amato. Ritornerà anche stavolta Matteo, chiede ‘solo’ di avere altri occhi; troverà il modo di risorgere, giorno dopo giorno, accanto a Colui che non ci lascia soli, mai, ‘fino alla fine del mondo’.

Laura Mandolini

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramX e Telegram.

Un tempo di ricordo e preghiera dedicatoa Padre Matteo Pettinari, missionario della Consolata

SENIGALLIA – Un tempo dedicato a padre Matteo Pettinari e la S. Messa di suffragio a quasi due mesi dalla tragica scomparsa del missionario della Consolata originario di Monte San Vito. Venerdì 14 giugno 2024, in Piazza Garibaldi, a Senigallia, alle 20.45 ci sarà il ricordo del missionario instancabile, così come lo ha definito papa Francesco, con immagini e testimonianze. Poi, alle 21.15, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Franco Manenti. Saranno presenti anche il Vescovo emerito Giuseppe Orlandoni e il Vescovo di Jesi Gerardo Rocconi. Accanto a loro i sacerdoti della diocesi di Senigallia, con altri amici provenienti da tutte le Marche, in comunione con la Comunità di Dianra in Costa D’Avorio, con i Missionari della Consolata e con i familiari di Padre Matteo. A partire dalle 20.45 alcuni video e testimonianze introdurranno nella preghiera che seguirà.

La diretta della serata potrà essere seguita sui canali social de La Voce Misena/Radio Duomo ai seguenti indirizzi: youtube.com/@vocemisena e Facebook.com/radioduomo

“Missionario instancabile”, così lo ha definito Papa Francesco all’Angelus annunciando con dolore la sua morte in un incidente stradale.  Padre Matteo Pettinariè deceduto il 18 aprile all’età di 42 anni. Innamorato del Signore, della Chiesa della sua missione, di ogni uomo e ogni donna che incontrava sul suo cammino, è stato per tanti volto del Dio che si fa accanto, che dà la vita per tutti, che ti viene a cercare. Ha dedicato l’intera sua vita alla Missione con tanto coraggio e passione. Nato nel 1981 a Chiaravalle, sceglie di rispondere alla sua vocazione ed entra nella famiglia religiosa dell’Istituto Missioni Consolata.  Ordinato presbitero l’11 settembre 2010 nella Cattedrale di Senigallia, nel novembre 2011 viene destinato  alla delegazione della Consolata in Costa d’Avorio, nella missione di Dianra nel nord del Paese. A Dianra Village realizza una nuova chiesa, inaugurata a marzo 2019, con la partecipazione della comunità,  una casa in cui la comunità cristiana senoufo può specchiarsi e comunicare a tutti il Signore Risorto, anche attraverso l’inculturazione dell’arte liturgica. Dal 2016 è amministratore e anima del Centre de Santé B. Joseph Allamano, di cui si impegna ad ampliare i servizi affinché anche i più poveri abbiano la possibilità di accedere ala migliore assistenza sanitaria possibile.

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramX e Telegram.

I funerali di padre Matteo Pettinari, in diretta da Dianra Village in Costa d’Avorio

La Chiesa di Senigallia si prepara a vivere con intensità e commozione la celebrazione delle esequie di padre Matteo Pettinari, venerdì 24 maggio 2024, alle ore 11.00, in diretta social e radio (Radio Duomo Senigallia inBlu – 95.200 FM) da Dianra Village, in Costa d’Avorio – Africa, alla quale seguirà l’inumazione nel cortile della missione. La Chiesa di Senigallia si prepara a vivere con intensità e commozione la celebrazione delle esequie di padre Matteo Pettinari, venerdì 24 maggio 2024, alle ore 11.00, in diretta social e radio (Radio Duomo Senigallia inBlu – 95.200 FM) da Dianra Village, in Costa d’Avorio – Africa, alla quale seguirà l’inumazione nel cortile della missione.

P. Matteo è  morto nel pomeriggio del 18 aprile 2024, a causa di un grave incidente stradale avvenuto a Niakara, villaggio dell’area centro nord della Costa d’Avorio, quando l’auto che guidava si è scontrata con un autobus di linea. Padre Matteo lascia il padre Pietro, la sorella Francesca, il fratello Marco e cinque nipoti. La mamma Roberta è mancata tre anni fa. Nato nel 1981 a Chiaravalle, Pettinari dopo aver frequentato il Seminario regionale di Ancona, era entrato nella famiglia dei Missionari della Consolata con la professione nel 2006. Ordinato sacerdote l’11 settembre 2010 nella cattedrale di Senigallia dal novembre 2011, era stato inviato nella missione di Dianra, nel nord della Costa d’Avorio. Dal Luglio 2022 era il superiore della Delegazione dei Missionari della Consolata nel Paese. Era parroco di Dianra Village, comunità sorella della Chiesa di Senigallia, per l’amicizia spirituale e i progetti di promozione umana intessuti in questi grazie a padre Pettinari.

Per chi desidera continuare a sostenere l’opera di Padre Matteo in favore del popolo ivoriano, in accordo con la Diocesi di Senigallia e con la famiglia di Padre Matteo è possibile fare una donazione in sua memoria attraverso l’Associazione Piccole stelle d’Africa odv, organizzazione di volontariato at tiva nella nostra Diocesi che opera già da tempo a fianco di Padre Matteo e dei Padri della Consolata a sostegno di vari progetti di promozione umana ed evangelizzazione. L’associazione offrirà un rendiconto di come i fondi raccolti sosterranno le opere delle Missioni della Consolata in Costa D’Avorio.

Intestazione della donazione a: ASSOCIAZIONE PICCOLE STELLE D’AFRICA odv
Causale: Erogazione liberale in memoria di padre Matteo
IBAN: IT34Y0200802623000401220247 – Presso la UniCredit
c/c postale 77880128

La diretta potrà essere seguita sui canali social de La Voce Misena/Radio Duomo, in particolare:
YouTube all’indirizzo – youtube.com/@vocemisena
Facebook all’indirizzo – facebook.com/radioduomo

E su Radio Duomo Senigallia, 95.200 FM

A Senigallia, il prossimo 14 giugno, sarà celebrata la S. Messa di suffragio alle ore 21.00, in Piazza Garibaldi.

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramX e Telegram.

Il grande dolore per la morte improvvisa di Padre Matteo Pettinari, missionario in Costa d’Avorio

Bambini della missione di p. Matteo, insieme a sua madre Roberta

Oggi la Chiesa di Senigallia si stringe al dolore della famiglia Pettinari per la perdita del caro Matteo, figlio e fratello amato, innamorato del Signore, della Chiesa, della Missione, di ogni uomo e ogni donna che incontrava sul cammino, è stato per tutti noi il volto del Dio che si fa accanto, che da la vita per noi, che ci viene a cercare.

Padre Matteo Pettinari è nato nel 1981 a Chiaravalle. La sua vocazione è sbocciata all’età di 17 anni; dopo aver frequentato il Seminario regionale di Ancona, è entrato nella famiglia dei Missionari della Consolata con la professione nel 2006. Ordinato sacerdote l’11 settembre 2010 nella Cattedrale di Senigallia dal novembre 2011, è stato inviato nella missione di Dianra, nel nord della Costa d’Avorio.  Dal Luglio 2022 è il superiore della Delegazione dei Missionari della Consolata nel Paese.

Era parroco di Dianra Village, comunità sorella della nostra Chiesa, per l’amicizia spirituale e i progetti di promozione umana intessuti in questi grazie a p. Matteo, che ha aperto la nostra chiesa diocesana alla missione.

Instancabile anche il suo desiderio di condividere con le parole la bellezza della sua esperienza, del Vangelo vissuto: “Secondo me, una delle ricchezze più grandi che possiamo offrire al mondo oggi come Missionari della Consolata è la nostra fratenità interculturale. Se penso a Dianra, questo dono si traduce nella fatica feconda di un quotidiano dove cerchiamo di volerci bene senza ipocrisie e facendoci carico gli uni dei pesi degli altri, in un cammino concreto dove la diversità, trasfigurata da un amore concreto, si fa ricchezza e trasparenza di un amore più grande. Che è poi il motore della nostra vita, il senso della nostra missione, il respiro della nostra donazione”.

In tanti, tantissimi, rattristati da questa perdite fanno proprie le parole di ricordo della diocesi: Matteo portiamo con noi il tuo sguardo e il tuo sorriso, la tua energia, la fede in Dio Padre buono, che comunica la Vita indistruttibile e l’Amore sempre.Ora rendici testimoni credibili del tanto amore che ci hai donato.

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramX e Telegram.
Scarica l’app da Google Play o da App Store.