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Tag: Diocesi di Senigallia

Senigallia, dopo la mappa delle idee nuovo incontro per “La città che vogliamo”

Dare voce ai cittadini, raccogliere esigenze, sogni e idee per trasformarle in proposte concrete. È questo l’ambizioso obiettivo de “La città che vogliamo“, il percorso laboratoriale di politica dal basso promosso dalla Pastorale sociale e del lavoro, dalla Diocesi di Senigallia e dalla Caritas in vista delle prossime elezioni amministrative che si dovrebbero tenere nella primavera 2026. Un’iniziativa che vuole rimettere al centro il bene comune attraverso un impegno diretto, come spiegato da Lucia Campolucci, componente della cabina di regia del progetto, ai microfoni di Radio Duomo Senigallia. L’intervista, in onda mercoledì 5 e giovedì 6 novembre alle ore 13:10 e alle 20, sarà in replica anche domenica 9 alle 17 circa ed è disponibile anche in questo articolo come podcast. Buon ascolto.

«L’obiettivo non è quello di sostituirci alle amministrazioni, ma di renderci disponibili per ragionare insieme su quelle che sono le reali esigenze dei cittadini, dando voce a chi la città la vive tutti i giorni», ha sottolineato Campolucci. Di fronte all’insinuazione che la Diocesi voglia candidare qualcuno mascherando quindi il percorso, la risposta è netta: «Il bene comune riguarda tutti. I cittadini hanno il diritto e anche il dovere di mettersi in gioco ed esprimere la propria idea, che non significa stilare un programma politico».

La partecipazione e la mappa delle idee

Il percorso “La città che vogliamo” è entrato nella sua fase operativa lo scorso 26 ottobre presso l’ex seminario vescovile con la “mappa delle idee”. In quella sede, i partecipanti hanno esposto una proposta, una riflessione o un’esigenza. Le idee sono state poi raggruppate in aree tematiche e sottoposte al voto. «Ogni cittadino aveva a disposizione dieci post-it, ognuno corrispondente a un voto, da distribuire liberamente», ha spiegato Campolucci. «Questo ci ha permesso di capire quali fossero le aree di maggiore interesse».

Le 5 aree tematiche emerse

Dal voto sono emerse cinque macro-aree che fotografano le priorità sentite dai cittadini di Senigallia:

  1. Città inclusiva: un tema molto sentito che include la valorizzazione dei borghi e delle frazioni, il delicato tema del diritto alla casa, la gestione degli spazi pubblici e, soprattutto, l’attenzione ai più fragili e alle categorie svantaggiate, con la richiesta di servizi essenziali gratuiti o convenzionati.
  2. Città sostenibile: riguarda la sostenibilità ambientale, il verde urbano e la mobilità sostenibile ed efficiente. Grande attenzione anche alla sicurezza del territorio, con un chiaro riferimento agli eventi alluvionali passati e alla necessità di «ripensare la città in modo organico» e non a compartimenti stagni.
  3. Partecipazione responsabile: il cuore stesso del progetto. I cittadini chiedono strumenti concreti per partecipare, come una sorta di «scuola di democrazia» e, in particolare, l’adozione da parte del Comune di un «regolamento per l’amministrazione condivisa attraverso i “patti di collaborazione”, già attivi in altre città italiane».
  4. Giovani: un capitolo definito «enorme». Le richieste principali riguardano la creazione di spazi di aggregazione (oltre a quelli già esistenti, per lo più diocesani), un forte investimento sull’istruzione, sia formale che informale, e il supporto alle famiglie.
  5. Festival culturali: sulle orme della “Scuola di Pace Buccelletti” di Senigallia, è emerso il desiderio di valorizzare il patrimonio e le relazioni sul tema, promuovendo il dialogo e la conoscenza di tutte le culture presenti in città.

I prossimi passi: dalle idee ai bisogni

Il percorso non si ferma alla mappatura. Ora iniziano i tavoli tematici, aperti a tutta la cittadinanza, anche a chi non ha partecipato al primo incontro. I prossimi appuntamenti sono fissati per giovedì 6 novembre e giovedì 20 novembre, sempre alle ore 20:30 presso l’ex seminario vescovile (via Cellini 13). Nel primo incontro (6 novembre), i cittadini, divisi in tavoli di lavoro, partiranno dalle idee emerse per identificare i bisogni che ne stanno alla base. «Faremo un passo indietro» ha spiegato Lucia Campolucci «per chiederci: ‘da dove nasce quest’idea? Cosa mi spinge a proporla?’». I più votati diventeranno la base di partenza per l’incontro del 20 novembre, dove i cittadini saranno chiamati a elaborare nuove idee e proposte concrete per rispondere a quelle specifiche esigenze. L’iscrizione avverrà direttamente sul luogo e l’invito è esteso a chiunque voglia «mettersi in gioco per la città».

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La città che vogliamo. Ecco i temi più votati nell’incontro ‘La mappa delle idee’. Si prosegue!

“La città che vogliamo”, il laboratorio di democrazia partecipativa, ha compiuto un nuovo e significativo passo nel suo percorso. Domenica 26 ottobre scorsa, presso il Centro pastorale diocesano (ex Seminario), si è svolto l’incontro intitolato “La Mappa delle idee” in cui la cittadinanza è stata protagonista di un pomeriggio dedicato al confronto e alla costruzione condivisa di proposte per la città.

Nella prima parte, le cittadine e i cittadini intervenuti, hanno potuto esprimere le proprie idee per Senigallia. Ogni partecipante aveva a disposizione uno spazio per presentare le proprie proposte su una o più tematiche cittadine di fronte all’assemblea. Le idee emerse venivano annotate su fogli, affissi a una bacheca, registrate al computer e proiettate, in modo da valorizzare al massimo il contributo di ciascuno, riconoscendone il valore e l’importanza. Contestualmente proposte simili potevano essere raggruppate in macro-aree tematiche.

Nella seconda parte del pomeriggio l’assemblea tramite votazione ha individuato le cinque aree di maggior interesse, avendone prima definito collegialmente i titoli. Ogni partecipante infatti disponeva di dieci voti da assegnare liberamente alle idee ritenute più significative. Dalle votazioni sono emerse le cinque macro-aree che saranno approfondite nei prossimi appuntamenti. Ecco un riassunto dei temi più votati:

  • Città inclusiva: diritto alla casa, valorizzazione dei borghi, spazi pubblici rispondenti alle esigenze dei cittadini, servizi essenziali gratuiti o convenzionati, attenzione a chi è in difficoltà;
  • Città sostenibile: verde urbano, qualità della vita, mobilità efficiente e sostenibile, sicurezza del territorio;
  • Partecipazione responsabile: amministrazione condivisa,  promozione istituzionale della democrazia e della compartecipazione, cura e impegno attivo dei cittadini per la città;
  • Giovani: valorizzazione e scoperta delle nuove generazioni, creazione di spazi dedicati, supporto alle famiglie, istruzione formale e informale;
  • Festival culturali: valorizzazione e conoscenza delle culture, promozione di spazi per promuovere valori positivi, città come laboratorio permanente di sviluppo del pensiero.

Il prossimo appuntamento riguarderà proprio i “Tavoli di lavoro”, in programma giovedì 6 e giovedì 20 novembre 2025, alle ore 20.30, sempre presso il Centro pastorale diocesano (ex Seminario Vescovile, via Cellini 13 – Senigallia). In queste occasioni ciascuno potrà sviluppare e appprofondire le tematiche che più interessano grazie all’aiuto di facilitatori ed esperti che guideranno i gruppi attraverso un’esperienza di dialogo e confronto. Ci auguriamo che dal lavoro dei tavoli escano idee e bisogni concreti per la città.

Rinnoviamo infine l’invito a tutte le cittadine e i cittadini di Senigallia a partecipare attivamente ai prossimi incontri e a coinvolgere amici, vicini, conoscenti e colleghi. Più persone parteciperanno, più forte sarà il contributo collettivo alla costruzione della città che vogliamo.

Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro – Senigallia

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Comunità energetiche rinnovabili, a che punto è il progetto della Diocesi di Senigallia?

Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono sempre più diffuse nei comuni del territorio diocesano. L’esempio di Serra de’ Conti, di cui abbiamo spiegato stato dell’arte e finalità in un recente articolo, e che trovate nella prima parte del file audio allegato, racconta di un territorio in fermento nella direzione della sostenibilità ambientale e dell’efficientamento energetico. Ma un altro attore si muove in questa direttrice: la Diocesi di Senigallia. Parliamo di CER con il professor Roberto Fazioli: il docente di economia della sostenibilità e della transizione energetica presso l’Università degli Studi di Ferrara, esperto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica MASE, ci ha dato alcune spiegazioni di tipo tecnico per comprendere meglio cosa siano le comunità energetiche rinnovabili. Con l’ingegner Giovanni Ciriachi, presidente della fondazione diocesana “Fratello Sole” che ha già avviato alcuni investimenti nell’ambito locale, avremo altri dettagli sul progetto e sulle finalità sociali e solidali. L’audio, in onda nei giorni scorsi, è disponibile in questo articolo grazie al lettore multimediale.

Cosa sono le CER?

Cer è l’acronimo di comunità energetiche rinnovabili, organismi diciamo a metà strada tra il settore economico e quello ambientale: aggregano produttori e consumatori di energia rinnovabile con l’obiettivo di ottimizzare i consumi, limitare l’impatto ambientale e, non da ultimo, perseguire un fine sociale, come il contrasto alla povertà energetica e il sostegno a progetti di giustizia sociale.

I vantaggi

Roberto Fazioli ha chiarito i meccanismi e i vantaggi delle CER. L’idea di fondo è «minimizzare il prelievo di energia da fuori» attraverso l’autoconsumo. «Più una comunità è virtuosa nel consumare l’energia prodotta localmente, maggiore sarà l’incentivo statale». I benefici sono ambientali, con la riduzione delle perdite di rete e l’incentivo all’installazione di rinnovabili; ma anche di tipo economico e sociale: l’incentivo può essere usato per «attività di contrasto alla povertà energetica, valorizzazione del territorio, politiche di sensibilizzazione sull’ambiente». Chi aderisce riceve un incentivo, pur rimanendo libero negli approvvigionamenti, con un maggiore vantaggio per chi consuma e produce (prosumer). Anche la piccola impresa può partecipare, sia come produttore che come consumatore, beneficiando di incentivi (anche da PNRR e Repower EU) e creando un filone di attività costante nel tempo.

La fondazione Fratello Sole

Giovanni Ciriachi
Giovanni Ciriachi

La fondazione Fratello Sole, costituita dalla Diocesi di Senigallia, è l’ente giuridico già operativo che gestirà le diverse configurazioni di CER nel territorio diocesano. L’ingegnere Giovanni Ciriachi, presidente dell’ente, ha illustrato lo stato di avanzamento: la prima configurazione sotto la cabina primaria di Marina e Marzocca, con impianti che producono da luglio 2025, è stata registrata al GSE ad agosto ’25 e attende la validazione ufficiale. A breve sarà attivata anche la configurazione di Senigallia, che include l’impianto della parrocchia di Cristo Redentore e l’impianto più grande dell’azienda agricola della fondazione Opera Pia. A seguire sarà attivata la configurazione di Chiaravalle.

Il fine sociale e solidale

Il modello di Fratello Sole ha una forte impronta sociale: possono aderire soci produttori (con impianti sotto 1 Megawatt e allacciati dopo luglio 2024) e consumatori. Per i consumatori domestici (sotto i 20 kW), l’adesione è gratuita, ma non è previsto un vantaggio economico diretto in bolletta; il ricavato generato dal loro consumo, come ha spiegato Ciriachi, verrà destinato a un fine sociale comunitario scelto dai membri della comunità, in linea con l’ispirazione diocesana. In particolare, il 50% dell’incentivo statale è destinato ai produttori senza i quali la comunità non esisterebbe, mentre il restante 50% andrà a progetti comunitari, gestiti in collaborazione con la Caritas.

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Abusi nella chiesa cattolica: arriva a Senigallia il coordinatore della diocesi di Bolzano

“Dobbiamo prendere sul serio quello che è emerso. Ascoltare. Mi assumo la responsabilità personale e istituzionale. Serve un profondo cambiamento culturale». Si esprimeva così il vescovo Ivo Muser, in un’intervista rilasciata alla giornalista Fabiana Martini, dopo la presentazione dell’indagine indipendente sugli “Abusi sessuali su minori e su adulti vulnerabili nell’ambito della Diocesi di Bolzano-Bressanone dal ’64 al 2023”, a opera dello studio legale Westpfahl Spilker Wastl di Monaco, in collaborazione e con il sostegno dello studio legale associato Kofler Baumgarten & Partner di Brunico. Quella di Bolzano è la prima e al momento l’unica diocesi italiana ad aver promosso un’indagine indipendente con l’obiettivo prioritario di soddisfare il legittimo interesse delle persone offese di conoscere la verità.

La stessa diocesi altoatesina è stata tra le prime in Italia ad aver istituito, da oltre un decennio, un servizio di prevenzione agli abusi nella Chiesa cattolica, di ascolto e tutela delle le vittime, coordinato da don Gottfried Ugolini. E proprio Ugolini sarà ospite a Senigallia martedì 14 ottobre 2025, alle ore 21, presso il teatro “Portone”. L’incontro, aperto alla cittadinanza, ha per titolo: “Custodire e tutelare, l’attenzione ai
minori e alle persone vulnerabili nella comunità”. Alla luce del Vangelo e dei recenti documenti della Chiesa in merito alla ferita degli abusi, che sanguina e che lacera la stessa Chiesa, è urgente avviare una rivoluzione educativa per intraprendere la via della prevenzione in ogni ambito della vita pastorale, così come in tutta la società. Qualsiasi forma di abuso di chi svolge un servizio nella Chiesa in nome di Dio, è un abuso di estrema gravità con conseguenze pericolose e devastanti: prendere coscienza di tale gravità e assumersi le proprie responsabilità nella comunità cristiana è il primo passo per una sana prevenzione. “Non si tratta di diffondere un clima di sospetto e di paura – scrivono i promotori dell’incontro – bensì di corresponsabilità e di protezione. Gli abusi estremi non sono funghi nati in una notte, sono la conseguenza di abusi meno evidenti ed eclatanti, pur sempre gravi e pericolosi: riconoscerli al primo insorgere è compito di tutta la comunità, generare nuovi stili educativi liberi e umili è l’obiettivo del nostro cammino diocesano, in cui si inserisce l’intervento di don Gottfried Ugolini”.

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Da Senigallia al Giubileo dei catechisti, con tappa a Greccio per due giorni speciali

La diocesi di Senigallia ha partecipato al Giubileo dei catechisti che si è tenuto a Roma nell’ultimo week end di Settembre. La formula scelta dall’Ufficio Catechistico è stata quella di proporre due giorni insieme a Greccio sabato 27 ed a Roma per la Messa del Papa domenica 28. La scelta di Greccio non è stata ovviamente casuale: l’opportunità di parlare di Iniziazione cristiana nei luoghi dove Francesco ha dato forma alla sua fede è stata uno dei motivi per partire un giorno prima alla volta di Roma, un altro è stato poter incontrare tutte quelle catechiste (purtroppo la maggior parte sono donne) e catechisti che spesso l’ufficio non riesce a contattare personalmente, parlare con loro, confrontarsi, scambiare informazioni e prospettare possibilità.

La giornata di sabato 27 è stata caratterizzata dall’intervento di don Riccardo Lenci che ha parlato agli intervenuti di quanto sia importante nutrirsi – per tutti i Cristiani ma soprattutto per chi Cristo vuole farlo conoscere agli altri – della Parola di Dio.  Don Riccardo ha ricordato che “Catechesi” deriva dal verbo greco antico katēcheō (κατηχέω), che significa “istruire a viva voce” o “far risuonare una parola”, è dunque fondamentale per un catechista leggere, rileggere, riflettere e “ruminare” sulla Parola quotidiana magari nell’antica forma della Lectio Divina . Non poteva mancare la visita al Santuario di Greccio, guidati da un frate francescano che ci ha riportato alla notte di Natale 1223 (sono 800 anni quest’anno) ed ha ricreato teologicamente il sentimento  dell’amore infinito che il Santo nutriva per il suo Signore.

Domenica mattina il Santo Padre ha tenuto un’omelia bellissima (qui si può trovare il testo completo https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2025/09/28/0680/01211.html) nella quale, ancora una volta ci ha ricordato che “i catechisti in-segnano, cioè lasciano un segno interiore” chi educa alla fede , non dà un ammaestramento, ma pone nel cuore la parola di vita.  Il consiglio di Sant’Agostino su come essere un buon catechista che il Papa ha ricordato ci ha dato una indicazione che porteremo sempre nel cuore “Esponi ogni cosa in modo che chi ti ascolta ascoltando creda, credendo speri e sperando ami». Dopo la Santa Messa il passaggio della Porta Santa ha dato spessore giubilare al pellegrinaggio.

Da questa esperienza i catechisti sono tornati stanchi ma con la gioia nel cuore, carichi della misericordia di Dio e desiderosi di fare al meglio delle loro possibilità, ripetendo l’Eccomi che hanno pronunciato i catechisti istituiti dal Papa durante la celebrazione eucaristica. I membri dell’ufficio catechistico sono tornati pieni di idee e di intenzioni, consapevoli che strada verso l’istituzione del ministero nella nostra Diocesi passa attraverso tanto impegno e tanta formazione.

Sabrina Damen

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E’ morto don Vittorio Mencucci. Fede e cultura, l’impegno per una Chiesa in dialogo con il mondo

SENIGALLIA – Martedì 30 settembre 2025, alle ore 17.30, presso la propria abitazione in via dei Gerani, a Senigallia è deceduto don Vittorio Mencucci. Nato a Ripe nel 1935, è stato ordinato sacerdote nella Cattedrale di Senigallia il 18 marzo 1961 da mons. Umberto Ravetta. Iniziò il suo servizio pastorale come cappellano nella parrocchia del Portone di Senigallia. Nel 1963 si reca a Milano per gli studi universitari e dopo aver conseguito la licenza in teologia, consegue la laurea in Filosofia. Dal 1969 è docente di filosofia nel Liceo Classico statale “Giovanni Berchet” a Milano, dopo essere stato insegnante di religione presso l’ Istituto tecnico “Cattaneo” nella stessa città. Torna a Senigallia nel 1974 e riceve la cattedra di Filosofia al Liceo scientifico ‘Enrico Medi’. Diversi, nel tempo, i suoi servizi pastorali: nella cappellania di san Domenico, a Corinaldo, a Sant’Angelo di Senigallia, dal 2005 parroco della parrocchia di San Giovanni Battista a Scapezzano.

Non ha mai smesso di porsi domande, don Vittorio. I suoi studi e la docenza hanno nutrito tante riflessioni, spesso scomode, sul rapporto tra fede e cultura, il senso profondo dell’essere chiesa in un mondo in continuo cambiamento. Protagonista di tante pagine della vita culturale cittadina, è stato tra i fondatori dell’Università per Anziani, del gruppo Amici della filosofia, della Scuola di Pace “V. Buccelletti”. Ha scritto diversi libri, tra i quali ricordiamo: “Donna sacerdote? Ma con quale Chiesa?”, “Perché cambiare. Recuperare l’uguaglianza tra i battezzati nella comunità delle origini”. E ancora,  “Ripensare la fede nella fedeltà a Cristo e al proprio tempo. Critica al ritardo culturale delle omelie”, insieme a don Luigi Gianantoni; “Ma intanto il mondo cambia, eppur si muove”, “Ma liberaci dal sacro… Vivere il Vangelo nella modernità”.

La Chiesa di Senigallia esprime il suo profondo cordoglio, nella preghiera di affidamento al Padre buono e nel ringraziamento per quanto don Vittorio ha donato nei suoi molteplici ambiti di impegno. Quante e quanti hanno visto in don Vittorio un punto di riferimento per interrogare i tanti volti della spiritualità e per trovare la bellezza della Parola, sapranno custodire la sua sana inquietudine che ha fatto del Vangelo guida costante e riferimento di profonda libertà.

Il funerale sarà giovedì 2 ottobre, alle ore 16.00, presso la chiesa del Portone. La salma sarà visibile da questo pomeriggio dalle 16.30 presso la casa funeraria di Borgo Bicchia.

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Giornata per la cura del Creato, a Cesano tra preghiera ecunimenica e Communità energetiche

“Semi di Pace e di Speranza”: è il tema della Giornata di preghiera per la cura del creato di Settembre 2025; come ogni anno la diocesi ha organizzato una giornata di preghiera e riflessione quest’anno a Cesano di Senigallia domenica 5 Ottobre 2025, dalle ore 16.45 alle ore 19.00 nel giardino dei campi sportivi. Pensare al Creato anche attraverso un momento di preghiera interconfessionale aiutati dal vescovo Franco Manenti, da Rachid Ouqqass del Centro Culturale Alnour per la comunità islamica, da Remo Morpurgo per la  comunità ebraica di Ancona e da p. Luca Santoro per la Sacra arcidiocesi ortodossa.

Dopo la preghiera ci sarà una breve passeggiata raggiungendo la vicina Azienda agricola “Mastai Ferretti” per visitare il nuovo parco fotovoltaico di circa 700 kw di potenza istallata, sistemati sui tetti dei capannoni della stessa azienda e alla presenza del vescovo verrà inaugurata la Fondazione di Partecipazione Fratello Sole, la Comunità Energetica Rinnovabile (CER) nata dalla Diocesi di Senigallia con l’obiettivo di realizzare varie Configurazioni di Comunità energetiche Rinnovabili (CACER) del territorio diocesano. Per ora sono attive due CACER relative a due cabine primarie differenti, quella di Marina di Montemarciano e quella di Senigallia, in questa occasione i tecnici della fondazione Fratello Sole avranno occasione di illustrare ai presenti le modalità di adesione alle CER.

Al termine dell’incontro è previsto un momento di convivialità con aperitivo organizzato dalla parrocchia del Cesano

Le parole di papa Leone per la XX Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato vi preparano a questo appuntamento: “Come dice il profeta Isaia, lo Spirito di Dio è in grado di trasformare il deserto, arido e riarso, in un giardino, luogo di riposo e serenità: «In noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri» (Is 32,15-18).

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Festival dei giovani a Medjugorje, l’esperienza di diversi partecipanti della diocesi di Senigallia

Ottanta e più persone, di diverse parrocchie della nostra diocesi e di altre, hanno partecipato al pellegrinaggio organizzato dalla parrocchia di San Medardo in Arcevia al “Festival dei giovani” a Medjugorje. Un festival iniziato nel 1989 e giunto ormai alla trentaseiesima edizione, vede la concelebrazione di oltre 650 sacerdoti in media ogni giorno, la presenza di vescovi e cardinali e migliaia di giovani provenienti da tutte le parti del mondo, ognuno con la sua storia, cultura e esperienza di vita. “Andremo alla casa del Signore”, questo era il tema di quest’anno, il rinnovato e accorato invito a “Riconoscere Cristo come acqua viva che disseta, amico che cammina con noi, riconoscerlo nelle nostre debolezze perché è proprio lì che potremmo sperimentare la casa di Dio, qui ed ora, senza aspettare quando saremo perfetti”. 

Un’ottima occasione, sottolinea don Mario Camborata, parroco di Arcevia, per riscoprire che fede significa incontro con una persona: incontro con Gesù Cristo. È stato veramente bello vedere i nostri giovani sorridere, esultare alla vita, cantare di gioia”. Non sono mancati, durante il pellegrinaggio, oltre la partecipazione al Festival, momenti di condivisione fraterna, momenti di riposo ma anche di preghiera davanti alla Croce Blu nella collina del Podbrdo o di meditazione durante la Via Crucis nel monte Krizevac. “Un’esperienza bellissima ed entusiasmante come sempre”, conclude Don Mario con la promessa di ritrovarci tutti al Festival dei giovani del 2026.

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Preghiera per la pace e sostegno alle famiglie di Gaza: la Diocesi di Senigallia si mobilita

La Diocesi di Senigallia si mobilita ancora per Gaza. Già si era esposta pubblicamente in altre occasioni – compresa la rumorosa, pacifica e partecipata manifestazione dello scorso luglio, promossa in contemporanea in decine di città italiane – per protestare contro ciò che sta avvenendo in Palestina. Una nuova iniziativa è stata annunciata per domenica 10 agosto.

Coinvolgerà le chiese della diocesi senigalliese dove sarà letta un’intenzione di preghiera durante tutte le celebrazioni eucaristiche. Nel frattempo prosegue l’azione di sostegno alle famiglie di Gaza che già alcune parrocchie hanno avviato.

«Come Chiesa diocesana non possiamo tacere di fronte al massacro umano e morale che sta avvenendo a Gaza. È naturale per le nostre comunità opporsi a ogni tipo di violenza, eppure questo è il triste tempo di ribadirlo con fermezza, in modo limpido».

Uno sguardo a tutte le popolazioni coinvolte nel conflitto. «Non abbiamo dimenticato gli efferati crimini commessi il 7 ottobre del 2023, per cui la comunità israeliana ancora soffre e attorno alla quale ci siamo stretti in preghiera e vicinanza fraterna; nello stesso tempo guardiamo con dolore e preoccupazione al dipanarsi degli attacchi che da quel momento in avanti, per quasi 22 mesi ormai, vengono perpetrati ai danni della popolazione della Striscia di Gaza».

Oltre a non rimanere in silenzio di fronte a una violenza «difficile da immaginare», l’appello è che cessi immediatamente la guerra, con l’ingresso degli aiuti umanitari, di personale sanitario, di giornalisti e osservatori internazionali e l’attuazione di corridoi umanitari, «perché si possa superare quanto prima questa fase così drammatica e si possa intraprendere un cammino verso la pace e la riconciliazione».

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Senigallia, visite guidate settimanali gratuite per ammirare l’arte sacra e devozionale

Saranno due le visite guidate settimanali gratuite, disponibili in orario serale, proposte dalla Diocesi di Senigallia per ammirare “Et incarnatus est”, l’esposizione inaugurata con grande successo lo scorso 31 luglio alla pinacoteca di piazza Garibaldi.

Professionisti del settore accompagneranno in un itinerario alla scoperta del museo diocesano e alla pagine dedicate al progetto giubilare “per riscoprire il dono della vita” come reca il sottotitolo. Un percorso interamente gratuito, nelle sale dell’appartamento del cardinale: il suo cuore è la mostra “Immagini di maternità. La bellezza della vita che nasce”, che unisce nell’anno giubilare tutte le Diocesi marchigiane, grazie alla profonda sinergia tra chiese locali, Regione Marche e Conferenza episcopale marchigiana.
Si tratta, quest’ultima, di una iniziativa di vasto respiro regionale, con la volontà di fare rete tra le diverse realtà diocesane, realizzando così un progetto unico e condiviso.

Visite guidate gratuite in programma tutti i giovedì e domeniche del mese di agosto, con inizio della visita alle ore 21,30 (non occorre prenotazione, visita in lingua italiana sino a disponibilità dei posti) per un approfondimento fra arte e cultura, una mostra giubilare per una nuova condivisione nella tutela e valorizzazione dei beni culturali, proseguendo la scoperta poi nelle varie sedi dei musei diocesani delle Marche.

La pinacoteca di Senigallia è visitabile dal giovedì alla domenica, in orario 21 – 24, con ingresso gratuito. Info: www.diocesisenigallia.it.

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Il percorso espositivo “Et incarnatus est” alla pinacoteca diocesana di Senigallia contiene al suo interno la mostra "Immagini di maternità"
Il percorso espositivo “Et incarnatus est” alla pinacoteca diocesana di Senigallia contiene al suo interno la mostra “Immagini di maternità”

Senigallia, inaugurata la mostra promossa dalla Diocesi “Et incarnatus est”

Grande successo per l’inaugurazione dell’esposizione “Et incarnatus est. Un itinerario per riscoprire il dono della vita” che si è tenuta giovedì sera, 31 luglio, nella pinacoteca di Senigallia. La presentazione alla cittadinanza dell’evento culturale promosso dalla Diocesi ha raccolto commenti molto positivi.

Consensi che confermano una stagione museale molto partecipata. Da oggi, arricchita da un percorso articolato in più sezioni. All’interno di questo percorso espositivo, grande attenzione viene dedicata a “Immagini di Maternità. La bellezza della vita che nasce”, la mostra che unisce nell’anno giubilare tutte le Diocesi marchigiane, grazie alla profonda sinergia tra Chiese locali, Regione Marche e Conferenza Episcopale Marchigiana.

Il ricco percorso espositivo, che gode del patrocinio del Comune di Senigallia, è stato presentato al numeroso pubblico intervenuto, dopo i saluti del vescovo Franco Manenti e del vicesindaco Riccardo Pizzi, dalle curatrici Elide Oro e Lorenza Zampa. Hanno condotto gli intervenuti nelle rinnovate sale della Pinacoteca alla scoperta del tema della Maternità, sviluppato secondo letture interpretative trasversali e parallele. C’è di più: si tratta di un percorso tematico itinerante, allestito in tre sezioni: due presso la pinacoteca e una nell’altrettanto centralissimo palazzo Mastai – casa museo Pio IX.

L’esposizione a ingresso gratuito accompagnerà le aperture dei musei diocesani per tutto l’anno giubilare, fino al 6 gennaio 2026 offrendo la possibilità di partecipare a visite guidate, condotte dagli operatori museali con un doppio appuntamento settimanale: ogni giovedì e domenica di agosto, alle ore 21.30, sempre a ingresso gratuito e senza necessità di prenotazione. Prima visita domenica 3 agosto, condotta direttamente da una delle due curatrici, per andare alla scoperta di questo patrimonio storico – artistico secolare ma sempre in dialogo con la contemporaneità.
Per informazioni: www.diocesisenigallia.it.

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Nomine in diocesi: don Andrea Falcinelli a Serra de’ Conti, don Davide Barazzoni a Senigallia

Il vescovo di Senigallia Franco Manenti ha nominato don Andrea Falcinelli vicario parrocchiale a Serra de’ Conti, Piticchio, Montale e San Ginesio che inizierà il suo nuovo servizio dal 1 settembre 2025. Ha nominato altresì don Davide Barazzoni vicario parrocchiale del Duomo, Grazie, Porto e Roncitelli, anche in questo caso dal prossimo 1 settembre.

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